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Pfizer, l'ad Albert Bourla vende 132mila azioni del gruppo nel giorno del vaccino e incassa 5,56 milioni di dollari: tempismo sospetto
Toh, che caso. Si scopre infatti che l'amministratore delegato di Pfizer, il colosso Usa che ha annunciato di aver messo a punto un vaccino al coronavirus "efficace al 90%", nel giorno dell'annuncio ha venduto 132.508 azioni del gruppo che deteneva, per un valore di 5,56 milioni di dollari. A chiudere l'affarone è Albert Bourla, una notizia emersa nelle ultime ore dalle comunicazioni obbligatorie sui manager e sulla cessione di azioni alla Borsa di Wall Street. Insomma, il manager - come riporta il Corriere della Sera - ha venduto il 62% delle azioni del gruppo di cui è alla guida. Tempismo sospetto, molto sospetto. Pfizer ha però difeso Bourla spiegando che la vendita delle azioni era stata decisa lo scorso 19 agosto e faceva parte di un piano di vendita di azioni condizionato al fatto che i titoli raggiungessero un determinato valore, raggiunto proprio dopo l'annuncio. Insomma, in ogni caso il meccanismo sembra ben congegnato: scontata la fiammata in Borsa nel caso in cui il vaccino fosse stato trovato e annunciato.
Stando alle cifre diffuse dalla Sec, l'autorità americana della Borsa, Bourla ha venduto 132.508 azioni a 41,94 dollari per azione. La cessione di queste azioni fa parte della pianificazione finanziaria personale del dottor Bourla e di un piano prestabilito, che consente, in base alle regole della Sec, ai principali azionisti e ai dipendenti delle società quotate in Borsa di scambiare un numero predeterminato di azioni in un momento prestabilito", ha tagliato corto Pfizer. Eppure, qualche sospetto resta...
Vi svuotano il conto corrente? Attenzione: cosa fare subito
Con due metodi altamente tecnologici, spoofing e smishing, sono stati sottratti 7.500 euro dal conto corrente di un ignaro cittadino che credeva di essere in linea con la propria banca
Uno sfortunato cliente veneto è stato vittima di una truffa telematica ben congegnata che gli è costata ben 7.500 euro sottratti dal proprio conto corrente a seguito di una telefonata che sembrava essere ad opera della propria banca.
I fatti
La vicenda arriva da Pastrengo, in provincia di Verona, dove due persone sono state denunciate con l'accusa di frode informatica. Ma veniamo ai fatti: il cittadino vittima del raggiro aveva ricevuto una telefonata sul proprio cellulare proveniente dal numero verde (vero) del proprio istituto bancario. Dall'altra parte, i truffatori lo hanno convinto a bloccare il conto corrente per dei tentativi di violazione avvenuti online.
È così che, tramite un link farlocco inviatogli tramite sms, l'ignaro utente ha inserito i propri dati di accesso al conto corrente online eseguendo la procedura (finta) per bloccare il suo conto. Ma, in realtà, il cittadino ha regalato i dati sensibili ai truffatori che si sono riusciti ad accaparrare ben 7.500 euro. I due sono stati denunciati per spoofing e smishing, due tecniche truffaldine molto evolute.
Michele Santoro chiude bottega. Società liquidata, non lo vuole nessuno
Dopo dieci anni di attività Michele Santoro mette la parola fine alla sua avventura imprenditoriale. Qualche giorno fa, infatti, a Roma davanti al notaio Angelo Caruso si è presentato lo stesso conduttore quale azionista di maggioranza col 52,2% della sua casa di produzione Zerostudio’s, accompagnato dalla moglie Sanja Podgajski, che detiene il resto del capitale, per guidare un’assemblea straordinaria che ha deciso lo scioglimento della società, costituita nel 2010, e la nomina di Santoro quale liquidatore.
Zerostudio’s aveva chiuso il 2019 con oltre 325mila euro di perdita rispetto al piccolo utile di 24mila euro dell’anno precedente e un fatturato di 60mila euro, letteralmente crollato dai ricavi di 2 milioni del 2018. «L’esercizio - spiegava Santoro nella nota integrativa - è stato caratterizzato da una grande attività di progettazione e sperimentazione per nuove produzioni, anche in ambiti diversi. Si è proceduto con la scrittura dell’adattamento di un soggetto cinematografico per una serie tv e con la progettazione e sperimentazione di un modello di business per la produzione e distribuzione di contenuti televisivi tramite web». E tuttavia «nel corso dell’anno non si sono presentate utili opportunità editoriali e televisive che potessero permettere la realizzazione di produzioni valide anche dal punto di vista economico finanziario. Ciò ha determinato un volume di ricavi minimo, non sufficiente a coprire i costi fissi di struttura».
Coronavirus, il bollettino del 12 novembre: 37.978 nuovi casi e 636 morti, i ricoveri non rallentano
Ancora in salita i numeri del coronavirus in Italia. Nel bollettino di oggi, giovedì 12 novembre, si registrano 37.978 nuovi casi, in netto aumento rispetto al giorno prima +(3,7 per cento; ieri +32.961). In 24 ore i decessi sono stati +636, (ieri +623) che portano il totale delle vittime da inizio pandemia a quota 43.589. Mentre sono 15.645 le persone dimesse oggi per un aumentano di 89 unità all'interno delle terapie intensive ( ieri +110, in totale 3170) e a fronte di 234.672 tamponi nella ultime 24 ore. Ad oggi i pazienti ricoverati con sintomi sono 29.873 (+429, ieri +881)
Quello di giovedì è il terzo giorno consecutivo in cui i contagi sono sopra i 30mila al giorno. Un numero che mette in luce quanto la pandemia, in questa seconda ondata, sembri quasi inarrestabile. Con questo ritmo "si potrebbe arrivare a raggiungere il milione di attuali infetti all’inizio di dicembre", spiega al Corriere il fisico Roberto Battiston.
Ecco i veri dati del Covid. Adesso chiudete le scuole
La maggiore crescita dei contagi del virus da fine agosto ad oggi è stata quella nella fascia di età da zero a 19 anni, e quindi nella popolazione scolastica (a cui andrebbero aggiunti ovviamente insegnanti e personale non docente). Lo certifica il bollettino di sorveglianza sul virus pubblicato ieri mattina dall’Istituto superiore di Sanità, che conteggia nella fascia scolastica fino a 19 anni il 7 novembre scorso 102.419 contagi, che il 25 agosto erano soltanto 9.544. La crescita quindi è stata del 1.073,10%, la più alta assoluta nella popolazione italiana.
Al secondo posto per contagi in quell’arco di tempo la fascia dei giovani fra 20 e 29 anni, fra cui ci sono anche molti universitari. Erano 18.834 il 25 agosto scorso, sono diventati 104.884 il 7 novembre, con un aumento percentuale del 556,88% in poco più di due mesi. Molto inferiore la crescita in tutte le altre fasce di età, come si può vedere nella tabella pubblicata oggi da Il Tempo.
Quindi il motore del virus - i numeri lo indicano senza dubbio - è stata la popolazione scolastica, e tutto è avvenuto dopo la riapertura delle scuole che il governo ha giurato fosse avvenuta «in sicurezza».
Joe Biden e le molestie sessuali, il nuovo presidente e l'intervista in tv: "Io, io, io...". Balbetta e si contraddice: disastro in diretta
È l’aprile 2019 quando Joe Biden va ospite alla trasmissione The View sul canale ABC. Ha appena annunciato la sua intenzione di scendere in campo per i Democratici nella sfida contro Donald Trump. In uno studio con al tavolo tutte donne una giornalista lo interroga in merito alle accuse di sue presunte molestie sessuali su sette donne. E qui va in onda una scena dir poco imbarazzante. Biden balbetta, visibilmente in difficoltà, non riuscendo ad articolare mezza frase di senso compiuto. «Le cose stanno così… Io sono così… intendo….», esordisce. «Nell’approcciare una donna non ho mai fatto niente se non portare un po’…», «Io penso che sia importante ascoltare, sia che io mi sieda vicino a qualcuna e non era invitata a… a… a sedersi…», «Devo essere più consapevole…».
Molto infastidite, sia la conduttrice che un’altra giornalista insistono affinché lui chieda scusa pubblicamente per quanto accaduto e cioè per aver “invaso lo spazio” femminile. Ma Biden nicchia e si limita a dire: «Io… uh uh uh… sono veramente dispiaciuto se loro… Io sono dispiaciuto che questo sia accaduto ma non sono dispiaciuto nel senso che… Io capisco la…».
Fino alla supercazzola finale: «La cosa più importante che so, be’, io, io, io, io, io dico, eum, quella era la faccenda, io non ho, uhm, quello che non volevo fare, non volevo citare lo 'spazio di invasione', non volevo entrare in una situazione dove questo diventava….». Lo scorso maggio Biden ha negato pubblicamente le accuse di molestie sessuali fattegli da una sua collaboratrice, Tara Reade. Ma, a guardare questo video, l’uomo non sembra così convinto di quanto dice. E tanto meno padrone di una retorica degna di un capo di Stato.
Se questo è il presidente degli Stati Uniti...
Donald Trump, Pappin di American Affairs: "Improvvisi balzi nella notte, anomalie al voto. Possibile il ribaltone, rischio violenze"
Regna la confusione negli Usa, con Donald Trump che non ha ancora intenzione di mollare e concedere la vittoria al presidente eletto, il dem Joe Biden. Ma secondo Gladden Pappin, professore all’Università di Dallas e cofondatore della rivista American Affairs, il capo della Casa Bianca fa bene a non riconoscere, per ora, la vittoria dell'avversario e soprattutto a presentare segnalazioni e ricorsi sui conteggi. E pensa questo per un motivo ben preciso: "A parte le numerose segnalazioni di frodi, ci sono prove statisticamente significative di anomalie nel conteggio dei voti in Wisconsin, Michigan e Georgia, dove il totale dei voti di Biden ha avuto grandi e improvvisi balzi nella tarda notte delle elezioni. E' perciò essenziale che il governo degli Stati Uniti indaghi", ha spiegato in un'intervista al Giornale. Secondo Pappin, potrebbero esserci degli scenari positivi per Trump, "incluso l’annullamento dei risultati negli stati contesi o di gruppi di schede illegittime". Ma se il voto venisse ribaltato, secondo il professore, potrebbe esplodere la violenza.
nfine un commento su Kamala Harris, la vice di Joe Biden, che ha riscosso non poco successo in Italia. "È una figura molto strana e inquietante. Non ha mai ricevuto più del 2% di sostegno in nessun sondaggio dei Democratici durante le primarie - ha detto Pappin -.Le sue visioni politiche sono vicine all’estrema sinistra e dà l’impressione di essere un politico senza scrupoli, disposto a far rispettare l’agenda liberal con il pugno di ferro dietro le quinte ma sorridendo davanti alle telecamere".
È esplosa la "bomba" migranti In 5 anni sbarcati in 659mila
La stagione autunnale si è aperta con un insolito trend in rialzo del numero dei barconi approdati a Lampedusa: sull'isola adesso è emergenza, mentre dalla Tunisia continuano a partire i barconi
Una volta l'arrivo dell'autunno per Lampedusa significava la fine della principale stagione lavorativa. I turisti salutavano l'isola, molto abitanti dovevano quindi attendere diversi mesi prima di ritrovare il lavoro.
Oggi è il contrario: quando il mare inizia ad agitarsi, i lampedusani tirano un sospiro di sollievo. E questo perché l'emergenza migratoria inizia a ridimensionarsi.
Più le condizioni meteo non sono delle migliori, meno barconi si scorgono all'orizzonte. Era così almeno fino all'anno scorso. In questo 2020 sta andando diversamente. A inizio novembre, secondo i dati del Viminale, sono arrivati irregolarmente in Italia 3.577 migranti. Buona parte di essi sono passati da Lampedusa. Per dare l'idea, in tutto il mese di settembre sono approdati 4.386 migranti. Vuol dire che a novembre si potrebbero vedere, se l'attuale trend dovesse confermarsi, più ingressi rispetto all'ultimo mese della stagione estiva.
Gli italiani hanno capito tutto. Il sondaggio che fa tremare il governo
La suddivisione dell'Italia in zone per differenziare le misure anti Covid è giusta ma gli italiani non si fidano della raccolta dei dati su cui vengono prese le decisioni. La fotografia del sondaggio sulla seconda ondata del virus realizzato da Emg Acqua per Agorà è impietosa. Tra le slide presentate da Fabrizio Masia durante il programma condotto su Rai3 da Luisella Costamagna spunta il dato incontrovertibile: il 93% degli intervistati pensa che l'Italia è arrivata impreparata alla prova della recrudescenza della pandemia.
Il 59% del campione salva il governo sulla scelta di dividere il Paese in aree differenziate ed è d'accordo con le misure diverse per zone rosse, arancioni e gialle contro il 38 che ritiene la ripartizione sbagliata. Ma la doccia gelata per il premier Giuseppe Conte e i governatori delle regioni arriva sul cartello "Si fida dell'attuale meccanismo di raccolta dati che determina le fasce di rischio?". La risposta creerà più di un imbarazzo. Il 65% degli intervistati non si fida dei dati ufficiali. Solo il 28%, meno di uno su tre, ha fiducia nei numeri e nei parametri che fanno scattare le restrizioni mentre il 7% non risponde.
Il 46 per centro degli intervistati, inoltre, ritiene che l'unica soluzione sia il lockdown totale mentre il 26 limiterebbe le restrizioni alle regioni più colpite, il 15 alle grandi città.
Bassetti attacca a muso duro: "Questo è un Paese di ingrati"
Matteo Bassetti sente la pressione addosso. E davanti agli attacchi alla sua professione, ha ammesso di sentirsi colpito personalmente anche per i figli
I medici italiani stanno vivendo un momento di forte stress a causa della seconda ondata di coronavirus, che sta portando gli ospedali al collasso.
La situazione in molte regioni è drammatica, i pronto soccorso sono in ginocchio e non riescono a far fronte a tutti i pazienti che arrivano con sospetto Covid. Da nord a sud, la sofferenza degli ospedali si ripercuote negli appelli dei medici, che chiedono a gran voce un altro lockdown totale per poter gestire al meglio la situazione sanitaria. A loro, però, si oppone Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, che pur chiedendo massima cautela cerca di non alimentare allarmismi.
Peroprio per le sue posizioni in merito al coronavirus, Matteo Bassetti ha spesso ricevuto attacchi politici e non e soprattutto sente mancare la fiducia da parte dei cittadini della sua città, che in più di un'occasione non hanno perso tempo a rivolgergli insulti e critiche molto pesanti inerenti la sua professionalità. Attacchi che Matteo Bassetti sente di non meritare e che sono stati al centro di uno sfogo molto duro da parte sua. Il virologo ha esposto la possibilità di lasciare Genova un volta terminata l'emergenza, probabilmente per andare all'estero. Le richieste non gli mancano vista la sua fama internazionale e, dato il clima d'odio che lo circonda, ora potrebbe fare il passo che in passato ha sempre evitato. Con le apparizioni televisive, Matteo Bassetti ha guadagnato fama e notorietà e come tanti suoi colleghi questo gli ha attirato contro l'ira di molte persone. In più, in un momento così in cui è impegnato in prima linea in uno dei maggiori ospedali Covid italiani sia per curare che per fare ricerca, giustamente le sue aspettative di riconoscenza erano ben diverse.
Conte scopre che i suoi non sanno l'inglese E li manda a ripetizione da un cantante della Garbatella
Amara sorpresa per il premier Giuseppe Conte a palazzo Chigi: scambiando quattro chiacchiere con i suoi principali collaboratori ha scoperto che anche dirigenti al top con l'inglese non è che se la cavino benissimo. Così ha deciso di rimandarli tutti a scuola. In due modi diversi: 46 dirigenti di prima fascia obbligati a 25 ore di lezione in altrettanti corsi personalizzati a tu per tu con l'insegnante di inglese per una spesa di 29 mila euro. I dirigenti di seconda fascia e i funzionari più alti in grado in 26 corsi collettivi da 50 ore riservati a mini classi di sei: in tutto 1.300 ore di lezione per un costo di 39 mila euro.
Per questo Palazzo Chigi ha fatto un bando di gara a cui hanno partecipato dieci pretendenti. Alla fine ha vinto la società Trust Europe Language services controllata e amministrata da un abruzzese che però è cresciuto a Roma nel quartiere della Garbatella: Alessio Panzarani (nella foto) che oltre a occuparsi dell'insegnamento dell'inglese anche nella scuola dell'infanzia, fa nel tempo libero il cantante e il chitarrista nei locali della capitale. Adesso in lockdown perché tutte quelle attività hanno chiuso, potrà dedicarsi anima corpo e musica alla formazione dei dirigenti di Conte...
Zone rosse, ecco le regioni che cambiano colore. Stretta su Napoli
Non c'è solo la Campania tra le Regioni che potrebbero cambiare colore. Domani tornerà a riunirsi la cabina di regia del governo sul Covid e, in base ai dato in possesso dei tecnici, il meccanismo di chiusure contenuto nell'ultimo Dpcm di Giuseppe Conte potrebbe dovrebbe scattare per Veneto, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia che passeranno all'arancione. "La Campania, che è nello scenario 4, massimo rischio, potrebbe anche diventare rossa", scrive il Corriere della sera che cita le parole di uno dei tecnici coinvolti nella cabina di regia: alcune regioni "sono già entrate nello scenario 4, resta da vedere in base all'indice Rt se scatta il fattore di rischio".
Il passaggio della regione governata da Vincenzo De Luca da zona gialla a zona rossa - o arancione - sarà deciso domani ma il sindaco di Napoli Luigi de Magistris sta già preparando misure più restrittive come il divieto di ingresso in città per chi è residente in altri Comuni se le ulteriori restrizioni non dovessero scattare.
La crescita non è più esponenziale ma la linea del governo è di andare avanti con le chiusure locali per evitare il lockdown nazionale. "A Roma saranno intensificati i controlli nei parchi e sul litorale, mentre nel fine settimana saranno contingentati gli accessi alle vie dello shopping. A Firenze sabato e domenica saranno invece chiusi bar e ristoranti, ma si sta anche valutando di vietare l'accesso in alcune piazze", scrive il Corriere che elenca le misure locali messe in atto in queste ore come il "divieto di stazionamento per le persone" nel centro e sul litorale di Palermo e altre norme simili a Bologna, Bari, Verona. E il premier Giuseppe Conte ha allertato l'esercito per controlli e presidi contro gli assembramenti a Napoli.
Covid, c'era un'alternativa al lockdown. Ma Conte ha ignorato il piano
Lo studio inviato a marzo al premier e a Speranza. L'ipotesi "Case finding and mobile tracing". E quel "fattore s" che boccia il "modello Italia"
Esisteva un’alternativa al lockdown? Si potevano evitare le batoste inflitte all’economia e la crisi di interi settori? Con i “se” e con i “ma” non si fa la storia. Certo. Eppure qualcuno un’idea diversa ce l'aveva, frutto di un approfondito studio matematico.
In poche parole: più tracciamento e meno chiusure indiscriminate, per evitare i decessi e salvare l'economia. Il suggerimento, firmato da sei autorevoli scienziati, è stato recapitato agli indirizzi di Giuseppe Conte e del ministro Speranza. Ma il governo lo ha sostanzialmente ignorato.
All'origine vi è un paper scientifico, che ilGiornale.it ha avuto modo di leggere, firmato dai fisici Antonio Bianconi, Augusto Marcelli, Gaetano Campi e Andrea Perali. Studiando l’evoluzione dei casi di Covid-19 nelle prime fasi in Cina, Corea del Sud e Italia, lo scoro marzo gli studiosi hanno appurato che nel Belpaese “l’epidemia si sarebbe potuta fermare in tempi dell’ordine di 20 giorni”. Sarebbe bastato realizzare “test veloci, usando tecnologie di tracciamento dei contagi basata sui cellulari, e isolando le persone contagiose dalle loro famiglie”. Un “sistema alternativo di contenimento”, ben diverso dal lockdown, che gli autori chiamano “Case finding and mobile tracing” (CFMT). E che avrebbe avuto molta più efficacia di tanti dpcm.
Testa a testa Biden-Trump, la Georgia riconta le schede a mano
Biden-Trump, lo scontro infinito. A pochi giorni dalla vittoria delle elezioni, non c'è ancora pace per il candidato democratico. Il segretario di Stato della Georgia ha annunciato che tutte le schede verranno riconteggiate a mano.
In questo momento la situazione in Georgia è la seguente: Joe Biden 2.471.952 preferenze contro le 2.457.859 di Donald Trump. In altre parole la Georgia è ancora in bilico. Ma a guardar bene ancora nulla è stato scritto ufficialmente. Finora, infatti, i risultati ufficiali delle schede scrutinate danno a Biden 259 grandi elettori e a Trump 217. Insomma Biden il fatidico "magic number" 270 non l'avrebbe ancora raggiunto.
Coronavirus, bollettino 11 novembre: 32mila contagi e 623 morti, il massimo dal 9 aprile. Ricoveri, crescita costante
Il bollettino di mercoledì 11 novembre rilasciato dal ministero della Salute dà conto di un ulteriore aumento dei morti: ieri erano stati 580, oggi addirittura 623 (record dal 9 aprile scorso). Ma soprattutto siamo a quasi +300 decessi rispetto a quelli registrati 48 ore fa: un trend che inizia a pesare molto sulle coscienze del governo presieduto da Giuseppe Conte, che ancora non ha ben chiaro cosa fare tra cambi colore e lockdown “leggeri”. I positivi al Covid sono 32.961 su 225.640 tamponi analizzati, con il tasso di positività che è sceso al 14,6%, segno che forse almeno la curva dei contagi si è stabilizzata. Anche se a preoccupare sono, come è ovvio, quella dei morti e dei numeri ospedalieri: rispetto a ieri sono stati registrati 811 nuovi ricoverati con sintomi (29.444 in totale) e 110 in terapia intensiva (3.081), a fronte di 613.358 attualmente positivi. Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia è sempre la prima per numero di casi giornalieri (8.180, ma ieri erano quasi 11mila), seguita da Campania (3.166), Veneto (3.082) e Piemonte (2.953).
Donald Trump, i repubblicani sperano ancora: "La Cnn ha tolto l'Arizona dalla casella di Biden"
Donald Trump ha deciso di fare ricorso alla Corte Suprema. Il motivo è ormai sulla bocca di tutti: i voti postali. Il presidente uscente degli Stati Uniti non li ha mai visti di buon occhio, tanto da arrivare a definirli pieni di "brogli e corruzione". Proprio su questi, però, si è garantito la vittoria il democratico Joe Biden. Una scalata annunciata sabato 7 novembre da tutti i media americani, ma che ancora non risulta essere ufficiale. Il meccanismo Usa infatti è più complesso e lungo di quanto si pensi. In condizioni normali i voti vengono contati, i risultati vengono certificati, il collegio elettorale vota, un candidato ottiene la maggioranza e viene eletto presidente. Ragione, questa, per cui il vice di Obama è presidente solo in via ufficiosa, per il momento.
Ma non solo, perché la procedura pare andare per le lunghe vista la battaglia legale annunciata da The Donald. Tante le denunce in questi giorni di "falsificazioni" e di defunti che, sorprendentemente votano. In particolare quella di Flavio Robert Paltrinieri, membro del partito Repubblicano della Florida e leader di Noi di Centro, che, sentito dopo la sconfitta da Affaritaliani.it, aveva denunciato quanto accadeva in alcune contee come nel Michigan.
Sinistri al Governo: la piddina gioisce perchè il vaccino covid spunta dopo la “sconfitta” di Trump
Il sottosegretario alla salute, la democratica Sandra Zampa, twitta abomini dal pulpito dell’infallibilità sinistrorsa. È di ieri un messaggio che ha dell’inquietante “Ho molto apprezzato che la Pfizer abbia atteso l’esito delle elezioni americane e la sconfitta di quel campione di @realDonaldTrump per annunciare l’efficacia straordinaria del vaccino anti covid. La scienza ci fa sognare”.
Inanellando così in poche righe una miriade di scempiaggini. Cos’è precisamente che eccita tanto il sottosegretario? Che Trump abbia perso? Che Biden abbia vinto? Che si possa correlare l’uscita del vaccino con una presidenza degli USA a lei congeniale? Vagoni di piccineria in un unico breve messaggio, piccineria politica e miseria umana.
E pensare che il suo Commander in chief Speranza solo pochi giorni fa in Parlamento aveva esortato con veemenza a non rendere il Covid terreno di scontro politico. Evidentemente la Zampa ha ritenuto che il monito valesse solo per l’Italia, ben potendo invece usare la pandemia per colpire un avversario politico estero. E allora raggiante come la vispa Teresa che stringe tra le dita le ali della gentil farfalletta si è prodotta in un coro da stadio pro Biden in barba alla grave situazione sanitaria mondiale. L’importante è che ora ci sia un democratico alla Casa Bianca al quale attribuire successi a casaccio. Tuttavia, dovrebbe sapere la piddina che Trump cesserà dalla carica solo nel gennaio 2021, salvi gli esiti dei ricorsi, dunque come sia possibile legare il risultato del vaccino a Biden non è dato sapere.
Peraltro la Zampa non si rende evidentemente conto della gravità nel merito della sua affermazione, se infatti la notizia del vaccino Pfizer fosse realmente uscita solo ad elezioni conchiuse, ad orologeria, allora sì saremmo di fronte ad un odioso uso distorto delle notizie correlate alla pandemia per fini strumentali alla politica. È peró noto che se sei dem questo non costituisce un disvalore, perché per affermare la superiorità della sinistra tutto vale: mentire, piegare, distorcere e falsare.
Terrorismo, Meloni: Italia fuori da vertice europeo è prova delle menzogne Pd, M5S e sinistra
«I leader di mezza Europa si riuniscono in videoconferenza per parlare di immigrazione e lotta al terrorismo. Dal cancelliere austriaco Kurz al francese Macron, dalla cancelliera tedesca Merkel al premier olandese Rutte, dal presidente del Consiglio europeo Michel al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen: tutti presenti e pronti a parlare di revisione dell’area Schengen per controllare i confini esterni, sviluppo di banche dati comuni, scambio di informazioni, rafforzamento delle politiche penali. Tutti collegati, tranne uno: Giuseppe Conte. Nessuno dei leader europei ha ritenuto di invitare l’Italia, che è la porta d’Europa sul Mediterraneo. È la smentita ufficiale alle menzogne Pd e Cinquestelle e dell’intellighenzia italiana ed europea, che ci raccontano di quanto l’Italia sia considerata in Europa grazie alla sinistra e a questo governo di illuminati europeisti. La verità è l’esatto opposto di quella che ci viene raccontata: per la Ue siamo dei burattini nelle loro mani e non abbiamo diritto di parola sulle decisioni che contano, anche su quelle che ci riguardano direttamente come l’immigrazione irregolare e senza controllo. Fratelli d’Italia chiede a Conte di riferire in Parlamento sulle ragioni di questa indegna esclusione».
Schiaffo a Conte, i leader europei si incontrano e non lo invitano. Meloni: governo senza credibilità
L’ennesima figuraccia dell’Italia, l’ennesimo schiaffo a Conte. È l’unico che nessuno ha pensato di invitare alla riunione dei leader europei. Per il nostro Paese una mortificazione incredibile, l’ennesima. Che dimostra come ci considerano in Europa a causa dell’incapacità e dell’inconsistenza del governo. Gli spot propagandistici di Pd e Cinquestelle non reggono più. Giorgia Meloni, sulla sua pagina facebook, è durissima. «I leader di mezza Europa si riuniscono in videoconferenza per parlare di immigrazione e lotta al terrorismo», premette.
Schiaffo a Conte, ecco chi era presente
Ed elenca tutti i partecipanti. Ci sono il cancelliere austriaco Kurz e il francese Macron, la cancelliera tedesca Merkel e il premier olandese Rutte. Inoltre, ci sono il presidente del Consiglio europeo Michel e il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.
Coronavirus, più morti in Italia che negli Usa. Stanno già scegliendo chi salvare
Nell'ultimo mese i morti per coronavirus in Italia in rapporto al numero degli abitanti sono stati il doppio esatto di quelli registrati nei vituperati Stati Uniti di Donald Trump e superiori del 50% a quelli registrati nel Brasile di Bolsonaro. Peggio di Gran Bretagna, di Germania e di Francia e il solo caso così grave è stato quello della Spagna. Per capirci un mese fa l'Italia aveva registrato da inizio pandemia un morto ogni 1.654 abitanti e gli Stati Uniti a quella data un morto ogni 1.491 abitanti. A ieri il conteggio è questo: in Italia un morto ogni 1.422 abitanti e negli Stati Uniti un morto ogni 1.377 abitanti. Come si può vedere la propaganda la può fare chiunque, ma visto che il primo compito di ogni paese è cercare di salvare dalla pandemia quante più vite possibili la gestione della crisi da parte del governo di Giuseppe Conte è assai simile nei numeri negativi a quella americana: una delle più disastrose del mondo. Davanti ai 580 morti di ieri non si possono tacere più per amore di patria gli errori clamorosi di un governo che invece di chiedere scusa scarica le sue responsabilità sul popolo italiano che a suo dire avrebbe messo le ali al virus per i suoi comportamenti non virtuosi. Non è più tollerabile sentirlo: si guardino allo specchio Conte, i suoi ministri e l'esercito delle loro truppe di parlamentari e consulenti.
Siamo tornati allo stesso dramma delle prime settimane di marzo: negli ospedali di gran parte di Italia si decide preventivamente chi salvare e chi no, perché non c'è posto per tutti nelle terapie intensive né in quelle subintensive. Ogni giorno ci sono decine di morti che sarebbero stati evitabili e che sono dovuti alle balle raccontate sul rafforzamento della rete ospedaliera e dei posti di terapia intensiva. Non è vero che ci siano, e lo sapeva bene il comitato tecnico scientifico quando a fin e settembre nelle sue riunioni si è posto il problema chiedendo i dati- che non aveva- alla società italiana degli anestesisti e dei rianimatori. Furono loro a fare scandalo il 6 marzo scorso quando in documento fatto circolare fra i propri membri avevano fornito dei criteri per escludere dalle terapie salva-vita chi aveva poche possibilità di farcela. Non ci giriamo intorno: significava scegliere per un posto in terapia intensiva fra un numero di casi gravi solo quelli che avevano meno anni e meno acciacchi pregressi. Siamo di nuovo in quella stessa identica situazione: non arrivano in terapia intensiva molti ultraottantenni, e l'età sembra davvero lo sparti-acque più decisivo, perché se poi si vedono le cosiddette co-morbilità che riguardano gli indici di morbilità, la principale individuata nei rapporti del ministero della Salute è l'ipertensione, cioé la pressione alta che è comune a tantissimi anziani e che senza coronavirus avrebbe consentito loro di vivere ancora molti anni prendendo una pasticca.
Caos tamponi in casa Lazio, Lotito sbotta: “Che significa positivo? Pure nella vagina ci sono batteri”
Caduta di stile del presidente biancoceleste: "Ma che vuol dire positivo? Positivo vuol dire contagioso, no? Anche nella vagina delle donne, di tutte le donne del mondo, ci sono i batteri. Ma mica tutti sono patogeni"
E’ caos tamponi in casa della Lazio. Un marasma dovuto a due test ai quali sono stati sottoposti i giocatori biancocelesti, il molecolare svolto nel laboratorio di Avellino, al quale è solito rivolgersi la squadra, e i tamponi rapidi effettuati in una struttura sanitaria di Roma. In questo secondo caso sono risultati tre i positivi e tra questi risulterebbe anche Ciro Immobile.
Appresa la notizia il presidente della Lazio, Claudio Lotito, si è lasciato andare a similitudini singolari mettendo a paragone tamponi e… vagine. Il presidente in un colloquio avuto con la Repubblica ha dichiarato: “Ve l’ho detto stamattina, ce stanno a fa’ il gioco delle tre carte. Ma che vuol dire positivo? Positivo vuol dire contagioso, no? Anche nella vagina delle donne, di tutte le donne del mondo, ci sono i batteri. Ma mica tutti sono patogeni, solo alcuni in alcuni casi diventano patogeni e degenerano”.
Barigelli: “La Lazio non ha falsificato i tamponi! Ecco come stanno le cose…”
ROMA – Stefano Barigelli, direttore de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto ospite di Radiosei e Cittaceleste TV per fare chiarezza sul caos tamponi che ha colpito il mondo Lazio negli ultimi giorni. Le sue parole: “In questi giorni la Lazio non mi ha mai chiamato. Ricordo in passato una discussione piuttosto animata con l’ex ufficio stampa del club, Guido Paglia. In realtà in quel momento non c’era molto da criticare. Conosco Diaconale al quale mando un abbraccio, non conosco Stefano De Martino, l’attuale capo ufficio stampa della Lazio. Con la Lazio ci siamo sentiti sempre poco, con la Roma ho avuto più spesso rapporti tempestosi. Se si intende dire che la Gazzetta su alcuni questioni politiche e della lega calcio si sia schierata contrariamente alle posizioni di Lotito ok. Ci sono state delle visioni diverse ma non anti-Lotito. Sui tamponi, invece, abbiamo preso una posizione di opposizione perchè la riteniamo una questione che può mettere in discussione la tenuta del sistema calcio in Italia. E’ evidente che andiamo incontro ad un progressivo lockdown totale e per tenere in piedi il calcio serve la massima trasparenza. Abbiamo messo in fila solo fatti oggettivi. Un conto e Lotito ed un conto è la Lazio, scinderei le due cose. Stiamo parlando di una vicenda che è al vaglio della magistratura, non sono in grado di dire quali sono i tamponi giusti. Ho messo solo in fila dei fatti oggettivi. Il numero di tamponi contestati alla Lazio e riguardano laboratori diversi”.
Poi continua: “A quanto mi risulta la Lazio non ha falsificato nulla, dobbiamo andare piano con le parole, qui si parla di reati penali. Per quello che riguarda la Procura Federale, da quello che so la Lazio rischia di più per l’allenamento di Immobile il giorno dopo Torino-Lazio con un esito del tampone debolmente positivo dichiarato dallo stesso Taccone del laboratorio di Avellino. Così come c’è stata violazione quando, alla vigilia della gara con la Juventus, Immobile era a Formello mentre doveva essere in isolamento. Guardando anche alle dichiarazioni di Pulcini durante il primo lockdown, la sua posizione è quasi da negazionista. Essendo un medico responsabile, magari ha potuto interpretare alcune situazioni in un certo modo. Allo stato dei fatti c’è una violazione del protocollo chiaro. Anche Ronaldo ha violato il protocollo, è stata anche una violazione arrogante, la Gazzetta ne ha parlato. Immobile poco celebrato? Su questo posso darvi ragione, ma non c’è nulla contro il giocatore. Conflitto d’interessi per Cairo?
Maria Giovanna Maglie contro Giuseppe Conte: "Gino Strada in Calabria? Avanti così, cialtrone"
Tutta la rabbia di Maria Giovanna Maglie contro il governo e, in particolare, contro Giuseppe Conte per la disastrosa gestione dell'emergenza coronavirus, soprattutto in Calabria. Si pensi alle dimissioni del commissario Cotticelli, quello che "non sapevo" di dover fare il piano per l'emergenza, e la nomina del "no-mask" Zuccatelli. Ora, spunta un terzo nome: quello di Gino Strada, di cui si è parlato molto nelle ultime ore. Potrebbe essere lui il nuovo commissario per l'emergenza calabrese, col record di un doppio avvicendamento in poche ore. E lo stesso Conte ha confermato in un'intervista a La Stampa che la possibilità di nominare mister Emergency sia sul tavolo. Ed è questo a scatenare la rabbia della Maglie, che prende la mira e apre il fuoco su Twitter: "Mi raccomando, avanti così Giuseppi, dopo le ultime scelte disastrose di commissario alla sanità, ora metteteci riparo brillantemente: Gino Strada in Calabria. Cilatroni". Poche ma pesantissime parole, quelle della Maglie.
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