Questa mattina sono iniziate le procedure per lo sgombero dell’insediamento abusivo del Foro Italico con relativa bonifica dell’area. Una situazione ambientale ampiamente oltre i limiti della legalità, caratterizzata da roghi tossici che per anni hanno messo in pericolo la salute dei cittadini della zona, l’ultimo dei quali avvenuto non più tardi di sabato scorso, che ha portato alla luce la presenza di altre sessanta persone di origine filippina, tra cui molti bambini, costrette a vivere ai margini della società, il tutto in un contesto di degrado assoluto, denunciato con forza da Fratelli d’Italia e che ha portato il Comune di Roma ed il Municipio II a dover intervenire, seppure con tempistiche lunghissime. “Siamo soddisfatti di questa prima grande vittoria ottenuta in nome e per conto di cittadini e comitati, ormai esasperati da anni di totale abbandono da parte delle Amministrazioni competenti – dichiarano Roberta Angelilli, membro dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia, Stefano Erbaggi, membro del direttivo romano di FdI, ed Holljwer Paolo Capogruppo FdI in Municipio II - resteremo vigili nel verificare che l’area venga definitivamente liberata e restituita alla fruibilità pubblica, impedendo che si riverifichino nuovi fenomeni di occupazione abusiva della zona, con la compiacenza delle Autorità preposte al controllo”.
“Non possiamo infatti non ricordare e denunciare - aggiungono gli esponenti di Fratelli d'Italia - i tentativi, avvenuti negli ultimi giorni, oltre che a mezzo stampa anche attraverso la presentazione di atti in Consiglio municipale, da parte di esponenti della Sinistra e di sedicenti associazioni di impedire la bonifica dell’area, giustificando tali azioni con la salvaguardia dei diritti umani. Ci domandiamo cosa ci sia di umano nel condannare decine di persone a vivere in una situazione di degrado totale e, soprattutto, che significato diano tali personaggi ai concetti di ‘diritto alla tutela della salute e rispetto della legalità’. Appare evidente che questi signori siano del tutto scollegati da quelle che sono le priorità ed i diritti fondamentali, mossi solo da politiche buoniste e offuscati da un non meglio precisata ideologia. Alla Raggi ed alla Presidente del Municipio II Del Bello rivolgiamo l’appello a continuare ad intervenire su tutte le situazioni sparse sul territorio romano e municipali che, al pari di questa, mettono a repentaglio la salute dei cittadini e che dimostrano come il modello dei campi nomadi sia totalmente indegno di una grande capitale europea come Roma”.
Sul caso dei "furbetti del bonus Inps", i cinque parlamentari che avrebbero incassato i 600 o 1.000 euro previsti dai decreti per contenere la crisi economica dovuta al coronavirus e destinati ai lavoratori autonomi, piovono i pesantissimi tweet di Guido Crosetto. Come sempre, il Gigante di Fratelli d'Italia non si presta al sensazionalismo, a facili accuse, al populismo anti-casta (che pur, in questo preciso caso, mostra di comprendere). Ma riflette. E accusa. In un primo cinguettio, scrive quanto segue: "Lasciate per un secondo da parte l’odio, lo schifo ed ogni giudizio sui 5 parlamentari che hanno richiesto il bonus. Saranno crocifissi. Rimanete sul fatto. L'Inps incrocia dati sensibili per verificare non comportamenti illegali ma inopportuni? A voi sembra normale? A me no!", rimarca Crosetto.
E, in effetti, ha perfettamente ragione: il gesto dei parlamentari è inqualificabile, ma è stato effettuato nel perimetro della legge (un perimetro che in molti stanno facendo notare era sbagliato in partenza). Eppure, come dice Crosetto, "verranno crocifissi". Insomma, si configura una grave violazione, un illecito che per forza di cose ha il suo epicentro nell'Inps, da cui è trapelata la vicenda e da cui però, ovviamente, non sono trapelati i nomi. Dunque, Crosetto si spende in un secondo tweet. "Per giornalisti che vogliano ancora fare il loro mestiere - premette -: mi dicono che i vertici Inps fossero a conoscenza del fattaccio da fine maggio. E che allora abbiano informato alcune persone. Ma non è saltato fuori fino ad oggi...", conclude. E chi ha orecchie per intendere, intenda.
Il governatore siciliano Musumeci: "Scelta politica, la chiusura è costata miliardi"
La Sicilia che si lecca le ferite. E non solo. L'intero Sud che scopre che forse si poteva attutire il colpo. Il lockdown che lo ha messo in ginocchio, compromettendo la stagione con danni ancora da quantificare, ma comunque «nell'ordine di miliardi di euro», grida il governatore dell'isola Nello Musumeci, non era stato richiesto.
Gli scienziati non avevano suggerito un blocco per tutto il Paese, ma solo per alcune aree del nord: «Quella di chiudere tutto fu una scelta politica», ribadiscono dal comitato tecnico scientifico dopo la desecretazione dei verbali delle riunioni di quei giorni drammatici. E allora restano le domande, i perché, come di quella fuga di notizie e di persone dal nord al sud che aveva preceduto il dcpm che il 9 marzo avrebbe fatto dell'Italia una intera zona rossa, ma soprattutto restano i «come» e i «se» si potesse fare diversamente per evitare a tutto il Paese di correre verso il baratro di un Pil ora in caduta del 12 per cento. È durissimo Musumeci: «Sono stati sleali con i siciliani e con tutte quelle Regioni meridionali che avrebbero potuto attenuare i disastri economici seguiti al lockdown, sono sconcertato, come se il Governo non avesse voluto avere fiducia nelle Regioni meridionali, non vorrei che questo sia avvenuto anche perché la Sicilia è governata dal centrodestra. Un'economia in difficoltà, con alti tassi di povertà avrebbe potuto continuare a produrre e invece ci hanno bloccato completamente a dispetto di ogni dato scientifico». I calcoli «li faremo a fine anno, ma per ora, solo nel comparto turistico, viene stimato un calo del 30-35 per cento, ci stiamo riprendendo un po' in queste ultime settimane, ma il danno è ormai fatto».
Il report dell'ex questore in un cassetto fino a dicembre. Commissariamento dopo il voto
Napoli. Per gli amici del clan niente lista d'attesa e ticket ridotto. Il parcheggio dell'ospedale gestito dagli amici degli amici, il servizio di vigilanza affidato senza troppe formalità, il medico che chiedeva aiuto ai boss per regolare questioni in sospeso.
Le inchieste della Dda di Napoli tra il 2014 e il 2019 hanno svelato come il clan Contini avesse un'influenza decisiva nella gestione dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli grazie, evidentemente, a collusione o paura di chi preferiva non vedere. Avevano le mani su tutto: gestione dei posti letto, ristorazione all'interno della struttura, lavori di ristrutturazione.
Ma non è tutto: anche in altri importanti centri di cura del capoluogo partenopeo, stando alle inchieste, la camorra spadroneggiava. Clamoroso il caso del delicato summit di pace svolto all'interno della camera mortuaria dell'ospedale tra rappresentanti del clan Mazzarella e dell'Alleanza di Secondigliano: in ballo il pizzo da 20mila euro al mese su importanti lavori di ristrutturazione. Un giro d'affare così appetibile da convincere i boss a chiamare in causa il paciere, «la Svizzera della camorra», come lo ha descritto il Mattino: l'anziano boss Carmine Montescuro, considerato affidabile mediatore. La sala mortuaria dell'ospedale, a quanto ha raccontato il pentito Maurizio Farraiuolo, era un posto sicuro per i boss. Altri incontri di camorra si sarebbero svolti presso l'ospedale San Paolo.
Il Fatto Quotidiano riporta un dato (giusto), Giorgia Meloni lo cita, Pagella Politica dice che è sbagliato, e poi il Fatto Quotidiano pubblica un articolo per dire che Pagella Politica dimostra che la leader di Fratelli d'Italia dice fesserie. Non è una barzelletta ma è la verità raccontata dalla Meloni in un lungo post pubblicato su Facebook in cui svergogna Marco Travaglio e disintegra il quotidiano che "raggiunge vette di faziosità estrema" tuona la Meloni.
"Oggi il Fatto Quotidiano pubblica un articolo nel quale sostiene che racconto frottole citando come fonte i dati di Pagella Politica, un sito nel quale gente del tutto incompetente giudica le dichiarazioni dei politici, di qualsiasi natura: geopolitica, macroeconomia, sanità, fisco, astrofisica. E non lo fanno di volta in volta con un esperto di quella materia, no, lo fanno loro, convinti che basti essere volenterosi attivisti di sinistra per essere onniscienti. E infatti prendono delle toppe clamorose e fanno sistematicamente delle figure barbine. Più volte Fratelli d’Italia li ha ridicolizzati".
"Ma oggi su il Fatto Quotidiano raggiungiamo vette di faziosità ancora inesplorate: di recente Pagella Politica ha giudicato come non corretta la mia affermazione secondo la quale la proroga delle concessioni aeroportuali inserita nel decreto Rilancio è un regalo da un miliardo ad Aeroporti di Roma in mano ai Benetton. Ma lo sapete chi ha riportato questo dato (avvalendosi di esperti veri)? Proprio il Fatto Quotidiano!".
Sei sono stati ripresi (due sono positivi), altri due si sono dileguati: ormai è provato che un’organizzazione li aspetta sulla Basentana per portarli via. Per molti il traguardo è raggiungere i parenti in Francia. Il sindaco: il ministero mi ha detto che molti saranno trasferiti altrove
L'ex hotel di Ferrandina convertito in struttura di accoglienza
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FERRANDINA (MATERA) – Altri otto migranti tunisini, ospiti del Centro di accoglienza “Old West” di Ferrandina, sono riusciti a violare il cordone di sicurezza, fuggendo nella notte di sabato. Le forze dell’ordine si sono immediatamente attivate, recuperando sei fuggitivi, due dei quali sono poi risultati positivi al Coronavirus. È una fuga continua, insomma, per questi migranti arrivati da Lampedusa, su ordine del ministero dell’Interno, guidato dalla lucana Luciana Lamorgese.
La fiction su Riace e Mimmo Lucano? Andrà in onda eccome, in autunno su Rai1. "Ma sì, canonizzatelo Mimmo Lucano, sennò che ci sta a fare la Rai. Imprigionateci tutti – noi, non lui – davanti alla televisione. Ci ammanetterà incollati agli schermi Fiorello che fa tante cose buone ma ogni tanto anche una pessima" scrive il vicedirettore de Il Tempo Francesco Storace su il sito 7colli.it
Era stata stoppata l’iniziativa di una fiction Rai dedicata all’imputato eccellente di Riace. "Ma la propaganda - denuncia Storace - ha le sue necessità e la Rai che dicevano precipitata nelle mani di pericolosi sovranisti – complimenti ai dormiglioni di viale Mazzini – è tornata ad issare orgogliosamente la bandiera rossa".
Poi ancora: "E’ una vicenda di sfruttamento politico dell’immigrazione - si legge - E non è casuale che ci siano state indagini per le quali poi la magistratura ha deciso di celebrare il processo. Purtroppo attorno a Mimmo Lucano la sinistra ha tentato di costruire un modello sociale, una specie di monumento identitario che però non può essere preso come riferimento. Il lucro elettorale – se c’è – non è roba da servizio pubblico radiotelevisivo".
Insomma una brutta pagina, questa della Rai, che dovrebbe scuotere molte coscienze. "I suoi modelli la sinistra li faccia affermare alle elezioni" denuncia Storace. "Non ce li imponga attraverso la televisione che manteniamo anche noi. Noi a cui quelli come Mimmo Lucano non piacciono affatto".
"Nel 2021 si andrà a votare... So che loro vogliono attendere il 2022 per eleggere il successore di Mattarella, ma non ce la faranno, è impensabile tenere sotto sequestro gli italiani fino a fine legislatura senza peraltro fare nulla". Ne è sicuro il leader della Lega Matteo Salvini, che in un'intervista a Libero, a un anno di distanza dalla crisi del primo governo Conte, dice: "Rifarei tutto: l'errore non l'ho fatto io ma chi ha impedito all'Italia di andare al voto".
Per l'ex ministro dell'Interno le prossime regionali saranno lo spartiacque della legislatura: "Il sondaggio vero ci sarà a settembre, e lì si avrà la conferma che le cose non sono cambiate: la Lega sarà ancora di gran lunga il primo partito".
A proposito della "sfida" con la leader di Fdi Giorgia Meloni, Salvini osserva: "La competizione interna mi piace, fa bene al centrodestra.Sono contento se Giorgia sale e mi auguro lo faccia anche Forza Italia. Mi sembra che il nostro schieramento sia ormai al 50%, un abisso rispetto al Pd o a M5S". Poi l`affondo nei confronto del presidente del Consiglio: "Ha mentito agli italiani sulla pandemia. Ha tenuto aperto ciò che doveva chiudere e chiuso ciò che doveva tenere aperto. In qualsiasi altro Paese lo avrebbero fatto dimettere".
La voce circola da qualche ora, da che si è consumato lo strappo tra Maurizio Sarri e la Juventus. La voce riguarda Cristiano Ronaldo: se ne va anche lui? Si sussurra, si dice, non si smentisce. Ma ora arrivano anche indizi piuttosto pesanti: "Il Paris Saint-Germain prepara un colpo colossale: Cristiano Ronaldo!". Questo il titolo di Le10Sport, che rilancia le voci sull'addio del portoghese. Secondo quanto riportato dai media francesi, Jorge Mendes sarebbe già stato contattato da Leonardo, ds del Psg. E CR7, basta leggere il post su Instagram di qualche ora fa, si sta interrogando sul suo futuro, così come scritto anche da France Football. Insomma, il fenomeno non avrebbe ancora deciso se restare alla Juventus oppure no (in caso di permanenza di Sarri, aggiungono dalla Francia, se ne sarebbe sicuramente andato). E così, le sirene del Psg tornano a suonare. Con insistenza e fascino sempre maggiore.
Il bonus da 600 euro chiesto e ottenuto dai cinque parlamentari è una vergogna, ma per Annalisa Chirico la colpa non è solo dei deputati. "Quando si fa una politica con bonus a pioggia - premette la firma del foglio a Stasera Italia, il programma di Rete Quattro condotto da Veronica Gentili -, il rischio è questo". Secondo la Chirico non ci si può affidare alla tenuta morale delle persone: "Questi deputati sono indecenti, ma bisogna pensare che le regole vanno scritte bene". Un pensiero, quello della giornalista, che va di pari passo con quello di Renato Brunetta. Anche l'azzurro è dell'idea che l'assistenzialismo non porti lo Stato da nessuna parte.
I furbi che intascano, gli scemi che scrivono le leggi, i banditi che gestiscono e diffondono dati sensibili. Cacciateli tutti e non si lamentino della ghigliottina. Soprattutto se sono “nuovi”.
I primi sono irresponsabili, i secondi sono incapaci, i terzi ricattano. E’ da pazzi fare domanda – per chi fa politica – per mettersi in fila sul sito dell’Inps e micragnare seicento euro dovuti a chi soffre la crisi da coronavirus. Chi soffre e chi s’offre. Da vergognarsi per l’eternità.
Ma vogliamo sapere anche chi ha scritto norme a maglie larghe per tutti tranne che per i poveri disgraziati. Partite Iva a 14mila euro al mese chiedono e ottengono 600 euro mensili, brigatisti rossi ricevono il reddito di cittadinanza, nei campi rom della Capitale distribuiscono i pacchi alimentari destinati a chi ha chiuso bottega per il lockdown. Siamo sicuri, presidente Conte, che il modello italiano sia così invidiabile? Ma come le scrivete le leggi?
E’ uno scandalo inaudito. Quei soldi erano stati stanziati per Partite Iva e lavoratori autonomi messi in ginocchio dal coronavirus, ma a loro hanno fatto fare la fila. Quei cinque coglioni – si dice che tre deputati siano della Lega, uno di Italia Viva di Renzi e un meraviglioso Cinque stelle ma chissà se è vero – non si sono ancora consegnati. E fanno male perché tanto si conosceranno i loro nomi e saranno inseguiti ogni giorno fino a che non si dimetteranno “spontaneamente”.
Il che vale anche per i duemila piottari di periferia. Già, ci sono pure tanti amministratori locali nell’esercito del bonus. Chissà se avranno chiesto consiglio ai familiari, “la faccio la domanda o non la faccio…?”.
ll Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo ha detto, fiero, nella conferenza stampa di presentazione del Decreto Agosto: con quest’ultimo provvedimento approvato (salvo intese) dal governo si arriva alla messa in campo di 100 miliardi di euro per far fronte all’emergenza Coronavirus. In un Paese come il nostro che paga conseguenze devastanti per i mesi in lockdown, certificate da un crollo del Pil che si aggira dal 12%. 100 miliardi, cifra importante quindi. E però, lungo la congiunzione del poker di provvedimenti che hanno segnato il contrasto ai contraccolpi economici della pandemia abbiamo provato ad orientarci nel ginepraio dei bonus e contributi a fondo perduto, sostegni al reddito, per vedere quale sia stata la pioggia di soldi irrorata sul nostro Paese. E, facendo un conto a spanne, siamo giunti ad una cifra tonda: 30 miliardi. Ossia un terzo di quanto impegnato complessivamente.
Calma, sangue freddo e nessuna demagogia. Ci sono provvedimenti e provvedimenti, e per nulla vogliamo generalizzare. Esistono misure come quella del Superbonus 110% (dal costo stimato attorno ai 7 miliardi da qui al 2023), che stanno riscuotendo un riscontro positivo circa gli effetti in prospettiva. Così come i 6 miliardi messi in campo per i ristori a fondo perduto destinati alle imprese erano stati a lungo invocati da chi ha dovuto abbassare le saracinesche e fermare la produzione per via del lockdown imposto dal governo e ha visto la domanda crollare. D’altronde, questo schema anche negli altri Paesi colpiti dal Covid è stato largamente applicato. Così come l’elargizione di 600 euro per le partite Iva (al netto delle polemiche sul fatto che anche 5 parlamentari, come si è scoperto, l’hanno percepito) è stata colta come una mano tesa ad una categoria a lungo svantaggiata.
Ad occhio, questa misura è costata 5 miliardi. E dunque la riflessione non è nelle singole iniziative, ma in una logica generale di un’impostazione che vede la dazione a pioggia come sentiero privilegiato da seguire, in un sistema fiscale che blocca lo sviluppo, la competitività ed un costo del lavoro che continua ad essere proibitivo. Così, ecco stilato un veloce elenco, senza moralismi ma per far render conto il lettore su dove e come vengono impiegati i soldi.
Silenzio sul report che svela infiltrazione della camorra nell’ospedale della Campania Il Governo rimanda per aiutare De Luca? E' quanto si chiede il senatore Gianluigi Paragone sul suo sito ilparagone.it in cui ricostruisce tutto "il meglio della criminalità all’italiana in uno scatto che rappresenta la raccapricciante situazione dell’ospedale San Giovanni Bosco" affrontando il caso dell'inchiesta sul Covid hospital che sta facendo tremare la Campania.
“Per gli amici del clan niente lista d’attesa e il ticket è ridotto. Il parcheggio gestito dagli amici degli amici, il servizio di vigilanza affidato senza troppe formalità, il medico che chiedeva aiuto ai boss per regolare questioni in sospeso” scrive Paragone. Questo e tanto altro emerge dalle inchieste della Dda di Napoli tra il 2014 e il 2019 che in sintesi svelano il ‘controllo’ criminale che il clan Contini ha nella gestione dell’ospedale. Si parla anche di controllo nella “gestione dei posti letto, della ristorazione all’interno della struttura, dei lavori di ristrutturazione”.
"Insomma, una vera e propria gestione del pubblico nelle mani mafiose" denuncia il senatore. "Anche in altri centri di cura del capoluogo partenopeo risulta la mano nera della camorra. Clamoroso, per citarne uno tra i tanti, il caso della camera mortuaria dell’ospedale, diventato un luogo sicuro di incontro per i boss. A quanto pare, a Napoli ogni clan mira al controllo di un ospedale. Nella relazione firmata dall’autorevole ex questore Santi Giuffrè emerge il peggio dell’infiltrazione. Sapete che fine ha fatto tale documento dal calibro così importante?" chiede. Stando a quanto riferisce il Giornale sembrerebbe che sia “tenuto dal governo dentro un cassetto da mesi”
Un balzo indietro. Così Giorgia Meloni aveva definito l’annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza che ha aggiornato le linee guida sull’uso della pillola Ru486.
Le critiche di Giorgia Meloni
“Le nuove linee guida sulla somministrazione della pillola RU486 senza ricovero ospedaliero obbligatorio – aveva commentato la leader di FdI – sono un balzo indietro per le donne e non un passo in avanti verso una maggiore ‘libera autodeterminazione femminile’ come vuol far credere la sinistra. Trasformare l’aborto farmacologico in una pratica casalinga ‘fai da te’ significa prima di tutto abbandonare a loro stesse le donne che ricorrono alla somministrazione della pillola, senza controllo medico, senza un sostegno psicologico e far vivere in solitudine un processo difficile e pericoloso”.
Ma le critiche non arrivano solo da destra. Anche la Chiesa guarda con preoccupazione a questa deriva sull’aborto fai da te. Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, ricorda a Speranza che l’aborto è un dramma e non una conquista di civiltà: “Ministro Speranza non ho mai visto pace nel cuore di donne che hanno abortito. Solo chi come noi sacerdoti ascolta e confessa conosce questo dramma per cui tante mamme non riescono a trovar ragione. Altro che conquista di civiltà!”.
L’opposizione della Regione Piemonte
La Regione Piemonte si prepara ad osteggiare le nuove linee guida e annuncia che, prima di farle applicare dalla sanità piemontese, chiederà all’Avvocatura regionale di verificare se il Governo Conte stia rispettando oppure no il diritto alla scelta consapevole e alla salute delle donne, garantito dalla legge nazionale.
Nuova ordinanza in Sicilia per prevenire la diffusione del Covid. L’ha appena firmata il governatore dell’isola Nello Musumeci. Le nuove norme prevedono controlli e ingressi limitati nei locali e negli esercizi pubblici, con sanzioni fino al massimo previsto per i trasgressori, ma anche misure sanitarie speciali per contrastare il diffondersi del virus tra i migranti sbarcati in Sicilia.
In Sicilia, nelle discoteche e negli esercizi pubblici similari, sono vietati gli eventi al chiuso, mentre per quelli all’aperto si fa riferimento alle linee guida recepite dal Dpcm e predisposte dalla Conferenza delle Regioni, individuando i principi di distanziamento, obbligo della mascherina e riduzione della capienza massima per garantire il distanziamento previsto nelle aree destinate al ballo.
Un articolo dell’ordinanza del presidente Musumeci è dedicato all’emergenza migranti. Niente tendopoli per ospitare i migranti e in caso di altre strutture individuate dal governo centrale serve la preventiva idoneità della locale Asp. La dura misura tiene conto dell’elevata incidenza dei soggetti positivi al Coronavirus tra le persone sbarcate nel territorio siciliano.
Nelle more dell’eventuale sottoscrizione di un protocollo di sicurezza sanitaria tra il Ministero dell’Interno e la presidenza della Regione Siciliana, chiesto più volte dallo stesso governatore, nell’ordinanza appena emanata viene disposto obbligo del tampone su ogni migrante sbarcato.
Orrore a bordo sulla tratta regionale della linea Roma-Avezzano: immigrato violenta una 67enne sul treno. La donna, aggredita e abusata senza pietà da un 28enne straniero. L’uomo, dopo aver chiesto se poteva prendere posto vicino a lei, ha viaggiato insieme a quella che aveva deciso che sarebbe stata la sua vittima per un tratto. Poi, nel momento in cui dal vagone è sceso l’ultimo passeggero, l’immigrato si è scaraventato contro la signora, immobilizzandola e cominciando a usarle violenza.
Roma, immigrato violenta una 67enne sul treno
Sordo a qualunque richiamo alla pietà gridato a viva voce dalla donna, l’orco non ha sentito ragioni, continuando ad aggredirla e palpeggiarla. Le urla della donna hanno richiamato l’attenzione del personale in servizio a bordo e hanno messo in fuga lo stupratore. Il quale si è letteralmente buttato giù dal convoglio, abbandonando il treno e lasciando nello scompartimento, scena del crimine, il suo bagaglio con gli effetti personali. Poco dopo, i soccorritori hanno raggiunto la vittima degli abusi, subito ricoverata all’ospedale di Tivoli dove è scattato il protocollo anti-violenza.
Eleonora Brigliadori contro il vaccino anti-Covid. Di più: letteralmente in furuata e scatenata al punto da indire una crociata contro la sperimentazione al via nei prossimi giorni allo Spallanzani. Uno studio, quello dei ricercatori sul virus e il suo possibile antidoto, definito dalla ex showgirl addirittura il «frutto di Satana, con uomini ridotti a topi»… E altre amenità di questo tipo. Non è certo una novità la posizione ferocemente ereticale ostentata ormai da anni dalla Brigliadori contro la medicina ufficiale, protocolli medici e prontuario farmacologico. Così come quasi tutti noi ricordiamo ancora con stupore l’aggressione inferta alla povera Nadia Toffa che, in veste di Iena, andò a intervistare la ex presentatrice Mediaset, incassando botte di santa ragione. Eppure, con quest’ultimo, inquietante post diffuso sui social, la Brigliadori riesce a superare anche se stessa…
La Brigliadori contro il vaccino anti-Covid
Già, perché nell’inveire contro il vaccino anti-Covid, l’ex showgirl suona la carica ai cristiani chiamati alla crociata contro quello che definisce il «frutto di satanismo applicato alla vita politica, alla vita economica e a questa degenerazione di una sanità che non sa più che cosa è l’anima umana»… Così, in nome di uno scetticismo eretto a sistema. Dopo aver bollato la pandemia di Covid-19 come mero “complotto americano”, la guru della salute dell’anima torna ad esternare tutto il suo disprezzo negazionista. Ma stavolta non c’entrano tumori e chemioterapie. No, stavolta la Brigliadori tuona contro i vaccini. E in particolare contro quello anti-Covid che verrà sperimentato allo Spallanzani… Così, sul suo profilo Facebook posta: «24 agosto di questo 2020, segnatevi questa data, perché questo è l’inizio della distruzione del genoma umano».
«Definire la contagiosità di una malattia infettiva non è cosa semplice. In effetti, tecnicamente, non esiste una singola misura che possa definirla. È quindi molto difficile affermare in un tweet se il Covid è molto o poco contagioso. Cosa che, purtroppo, molti si azzardano a fare aggiungendo confusione a confusione». È la premessa di Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’università di Pisa, in un post su Facebook.
Covid, si può evitare la seconda ondata
«Se dovessi azzardarmi a dire la mia», afferma, «i valori molto alti di R registrati all’avvio delle ondate pandemiche di Covid sono legati alla totale suscettibilità della popolazione (è un virus pandemico), alla durata prolungata dello stato di portatore (per giorni un soggetto infetto è contagioso, anche nella fase pre-sintomatica) e alla completa assenza di misure di protezione, più che alla elevata capacità di trasmissione per singolo contatto. Se fosse così, abbiamo buone probabilità di evitare una seconda ondata. Sempre a patto che la trasmissione venga contenuta con misure di prevenzione».
Remuzzi: «Non ripetiamo gli errori di febbraio»
Un avvertimento arriva da Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri a Libero. «Stiamo attenti a non importare il Covid», afferma. «Molti tra i focolai che si sono sviluppati recentemente in Italia arrivano da fuori. Qui il razzismo non c’entra, evitiamo di ripetere gli errori dello scorso febbraio. Adesso che l’Italia è più avanti degli altri nel contenimento dell’epidemia, cerchiamo di non buttare via il lavoro fatto. Non rimescoliamo le carte, prima di riaprire a ingressi senza le precauzioni del caso dobbiamo accertarci che gli altri Paesi siano arrivati dove siamo noi adesso».
So che ogni dimostrazione è inutile per i “gretini”, ma qui si vede come nelle emissioni di CO2 (che loro credono erroneamente causa dell’effetto-serra) i paesi europei contribuiscono comparativamente quasi nulla.
Qui i periodi di raffreddamento (cold) e di rialzo termico (warm) dal 2050 a.C. al 2040 . I reiscaldamenti nulla hanno a che vedere con l’industria umana; i raffreddamenti hanno una relazione con l’intensità di eruzioni vulcaniche.
Qui sotto: uno studio rivoluzionario attribuisce le variazioni climatiche alla variazione della massa dell’atmosfera (che non è una costante) più che ad altri fattori. Questa teoria è verificata dal fatto che consente di “prevedere” le variazioni climatiche anche su altri pianeti.
Sulla Terra, 750 milioni di anni orsono, la massa atmosferica era tanto sottile che i ghiacci arrivarono fino all’Equatore – e questa glaciazione durò 35 milioni di anni. La terra ha attraversato enormi sbalzi climatici: dalla suddetta glaciazione globale totale (circa 700 milioni di anni fa) a una calda “serra” senza ghiaccio ovunque sul pianeta e vegetazione subtropicale oltre il circolo polare (circa 90 milioni di fa)…
La cosa davvero preoccupante è che se questa teoria è vera, la Terra sta perdendo atmosfera nella spazio, visto che la densità atmosferica non è una costante. Ciò è confermato dalla condizione del pianeta Marte, che 3,5 miliardi di anni fa aveva un’atmosfera e dei mari, ed ha un’atmosfera rarefatta ed è diventato gelido, senza acqua sulla superficie. Ma l’attività vulcanica e la vitalità geotermica pare avere anche l’effetto di “riaddensare” l’atmosfera con le emissioni, specialmente di azoto.
Ma sono spiegazioni inutili per chi vuol credere all’effetto-serra: le migliaia di giovani romani che sono andati ad applaudire Greta dimostrano che, da quando non si crede più in Dio, ogni giorno si rafforza un nuovo “culto”, dall’animalismo al vegetarismo, dall’LGBT all’ecologismo ossessivo, l’ossessione che il riscaldamento climatico è provocato dall’uomo – e specificamente dalle emissioni CO2 – le quali invece sono naturali (prodotte nella fotosintesi clorofilliana) e quando la CO2 è abbondante, la vegetazione diventa più rigogliosa – e quindi accresce anche la produzione di aria “pulita”.
"NESSUNA SCUSA. LEI PIANIFICA DI RAFFORZARE LA CINA GRAZIE AD UN VIRUS CHE HA ESPORTATO" – IL DIRETTORE DEL GIORNALE TEDESCO "BILD" SI RIVOLGE IN UN VIDEO A XI JINPING - IL GOVERNO CINESE, ATTRAVERSO LA SUA AMBASCIATA IN GERMANIA, AVEVA INVIATO UNA LETTERA AL QUOTIDIANO TEDESCO PER CHIEDERE LE SCUSE DA PARTE DEL SUO DIRETTORE CHE NEI GIORNI SCORSI AVEVA AFFERMATO CHE LA CINA AVREBBE DOVUTO PROVVEDERE AL PAGAMENTO DEI DANNI PROVOCATI DAL CORONAVIRUS NEL MONDO...
“Cortesemente, mi consenta di rispondere. Prima di tutto, lei governa con la sorveglianza e il controllo. Lei non sarebbe presidente senza la sorveglianza. Lei controlla qualunque cosa faccia qualunque cittadino ma si rifiuta di monitorare i wet market infetti del suo Paese".
Così il direttore del giornale tedesco Bild, Julian Reichelt, si rivolge in un video (pubblicato dal quotidiano online Tpi.it) al Presidente cinese e segretario del Partito Comunista Xi Jinping. Il governo cinese, attraverso la sua ambasciata in Germania, aveva inviato una lettera al quotidiano tedesco per chiedere le scuse da parte del suo direttore che nei giorni scorsi aveva affermato che la Cina avrebbe dovuto provvedere al pagamento dei danni provocati dal coronavirus nel mondo.
"Ha fatto chiudere tutti i giornali - prosegue il giornalista tedesco - e i siti internet che si sono mostrati critici rispetto al suo operato, ma non le bancarelle dove vengono vendute le zuppe al pipistrello. Lei non controlla solo i suoi cittadini, ma li mette in pericolo, e con loro, il resto del mondo. Secondo, la sorveglianza è una violazione della libertà. E una nazione che non è libera non può essere creativa, e una nazione che non è innovativa, non inventa nulla. Ecco perché ha trasformato la Cina nel più grande esperimento di furto di proprietà intellettuale. La Cina si arricchisce con le invenzioni degli altri, invece che con le sue invenzioni".
Per quasi tutto gennaio, la Cina ha nascosto i pericoli del coronavirus dell'Organizzazione mondiale della sanità, mentre aumentava le importazioni di maschere protettive, camici chirurgici e guanti, riporta AP.
Gli Stati Uniti ritengono che la Cina abbia nascosto la gravità dell'epidemia del coronavirus di quanto fosse contagioso per fare scorta di farmaci ed equipaggiamento protettivo. Questa notizia è riportata da AP con riferimento al rapporto del Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS) di cui l'agenzia era entrato in possesso.
Secondo AP, nascondendo la vera gravità del coronavirus, la Cina ha aumentato le importazioni e ridotto l'esportazione di forniture mediche, afferma il documento. Allo stesso tempo, le autorità della Cina hanno cercato di nascondere questo, "negando l'esistenza di restrizioni all'esportazione, confondendo e ritardando la fornitura dei loro dati commerciali".
Secondo il rapporto, durante quasi tutto gennaio, la Cina ha nascosto i dati sul grado di contagiosità del coronavirus dall'Organizzazione mondiale della sanità, aumentando al contempo l'importazione di maschere protettive, camici chirurgici e guanti.
Secondo l'intelligence statunitense, i cambiamenti nelle importazioni e nelle esportazioni cinesi sono andati oltre la norma con una probabilità del 95%.
Pesante attacco della testata tedesca alla Cina, con rifiuto delle scuse chieste dall'ambiasciata di Pechino
Il quotidiano tedesco Bild entra a gamba tesa sulla Cina sull’emergenza Covid-19. E alla richiesta ufficiale di scuse da parte dell’ambasciata cinese in Germania, il giornale ha rincarato la dose.
Il governo cinese, attraverso la sua ambasciata in Germania, aveva inviato una lettera al giornale per chiedere le scuse da parte del suo direttore, il quale nei giorni scorsi aveva affermato che la Cina avrebbe dovuto provvedere al pagamento dei danni provocati dal coronavirus nel mondo.
Così il direttore, Julian Reichelt, si è rivolto in un video (pubblicato dal quotidiano online Tpi.it) al Presidente cinese Xi Jinping con queste parole: “Cortesemente, mi consenta di rispondere. Prima di tutto, lei governa con la sorveglianza e il controllo. Lei non sarebbe presidente senza la sorveglianza. Lei controlla qualunque cosa faccia qualunque cittadino ma si rifiuta di monitorare i wet market infetti del suo Paese”..
Non è un segreto, la Cina si trova ad affrontare livelli di inquinamento devastanti, una situazione annoverata tra le peggiori al mondo. Negli ultimi 30 anni, la Cina, è diventata il maggior produttore di azoto del globo: il numero di automobili in circolazione è aumentato di circa venti volte, l’uso del concime è triplicato mentre la quantità di bestiame allevato così come la combustione del carbone è quatruplicata.
E’ vero, tutti noi sappiamo che la qualità della vita degli abitanti cinesi è fortemente minata sia dal fronte dei diritti umani sia su fronte ambientale, tuttavia fino a oggi non vi erano informazioni dettagliate sull’impatto delle emissioni di azoto prodotte in Cina. In Cina, la quantità di azoto emesso in atmosfera dal settore industriale, automobilistico e da quello agroalimentare è aumentato del 60 per cento per ogni anno in un periodo che va dal 1980 al 2010.
Le cifre arrivano da uno studio portato a termine dalla partnership tra i professori Xuejun Liu e Fusuo Zhang dell’Agricultural University di Pechino, Peter Vitousek, biologo della Stanford University e Pamela Matson presidente della Facoltà di Scienza della Terra del Woods Institute.
Il report ha analizzato la situazione cinese degli ultimi 30 anni ed è venuto fuori che la Cina può aggiudicarsi il titolo di maggior produttore di emissioni d’azoto a livello globale. L’uso sconsiderato dell’azoto come fertilizzante è triplicato dal 1980 al 2000, mentre i capi di bestiame e la combustione di carbone è quadruplicata. Nello stesso arco di tempo, il numero delle automobili in ciroclazione è aumentato di circa 20 volte e c’è da dire che molti dei veicoli che circolano sulle strade cinesi sono altamente inquinanti. Tutte queste attività rilasciano grandi quantità di azoto reattivo nell’ambiente.
Tali emissioni hanno causato una serie di problemi, in primis la qualità dell’aria respirabile è drasticamente diminuita, il suole e le acque hanno subito un processo di acidificazione ed è aumentata la concentrazione di gas serra nell’atmosfera, senza parlare, poi, dell’impatto sulla fauna e flora con una netta diminuzione della biodiversità.
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