Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.833, con un incremento rispetto a ieri di 122 nuovi casi. Si tratta dell’incremento più basso dal 26 febbraio scorso quando c’era stato un aumento di 78 nuovi casi. Il giorno successivo, il 27 febbraio, invece l’incremento era stato di 250 casi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 18 e portano il totale a 34.675. Si tratta dello stesso incremento giornaliero di vittime registrato il 2 marzo scorso. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 184.585, con un incremento di 1.159 persone rispetto a ieri.
I malati scendono sotto i 20mila e precisamente sono 19.573, con una decrescita di 1.064 assistiti rispetto a ieri. Sono dati molto incoraggianti che fanno pensare che la spinta del virus sia quasi esaurita. La situazione migliora molto anche in Lombardia dove i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore sono 62. Se dovesse continuare questo trend positivo non è illusorio attendersi, come ha detto il virologo Massimo Clementi, che entro luglio i contagi scendano a zero. Ma bisognerà prestare particolare attenzione ai casi di importazione.
Bye bye scuola. Le linee guida impossibili per la riapertura a settembre
La scuola e il turismo sono i due settori dove meglio (ahinoi) si manifestano le incapacità e l’inadeguatezza del governo. Proprio ieri sono arrivate le nuove bozze sulla riapertura delle scuole a settembre preparate dal ministero della pubblica istruzione. Tra le poche certezze è che bimbi e ragazzi dovranno mantenere “la distanza di sicurezza di un metro fra le rime buccali”, cosa che ha scatenato già ora la misurazione compulsiva fra una rima e l'altra. Il resto -dalle impossibili aule da 60 metri quadrati minimo alle classi patchwork con turni ed orari di ingresso differenziati per evitare assembramenti- ha nuovamente fatto infuriare tutti: presidi, docenti e famiglie.
La ministra Lucia Azzolina è una specie di pallina da flipper che schizza da una parte all’altra, alternando figuracce a vere e proprie idiozie. E’ il bersaglio preferito degli sfottò social riuscendo a raggiungere il fu Danilo Toninelli e concretizzando la parità di genere. Le poche volte che ho visto in azione la Azzolina ho pensato alla faccia delle mamme e dei papà, degli alunni, dei presidi, del personale docente e non: ma questa da dove esce? Risposta: esce dal fantastico mondo dei muppet5stars, un mondo dove chi sa diventa ingombrante e chi non sa diventa... ministro o giù di lì. L’elenco è vario e non fa distinzioni di sesso, di età e di collocazione geografica: si va da dj Bonafofò (il Muppet di via Arenula sfigurato dopo lo scandalo scarcerazioni e la querelle Di Matteo) alla evanescente Lallalà Castelli (in arte “Questo lo dice lei”), dalla Azzolina (meglio nota come il ministro ‘Mbuto) a... beh decidete voi perchè da Sibilia (quello che lo sbarco sulla luna è una fake) a Buffagni (quello che va in estasi se lo definiscono il Giorgetti o il Gianni Letta del Movimento: ci vuole poco a far contenti questi ragazzi, basta un appellativo). Insomma l’elenco è lungo.
Vittorio Sgarbi trascinato via dalla Camera tra insulti e urla
Insulti, parolacce e toni decisamente sopra la norma. Ancora più sgradevoli perché rivolti - più volte - verso due colleghe, la deputata di Forza Italia, Giusi Bartolozzi, e la vice presidente della Camera, Mara Carfagna. Per questi motivi il parlamentare del gruppo Misto, Vittorio Sgarbi, è stato espulso dall'aula durante le fasi di votazione sul decreto Giustizia. "Parole irripetibili verso la collega Bartolozzi e verso di me", ha spiegato Carfagna, specificando che "il rispetto reciproco in quest'aula è un dovere".
L'esponente di FI ha anche ribadito che "gli insulti, ripetuti, verso della donne, sono inaccettabili". Il deputato però si è rifiutato di lasciare l’Aula, così è stato trascinato via di peso. "Vergogna, Vergogna!", hanno urlato diversi onorevoli mentre qualcuno gli gridava "pagliaccio" e la Carfagna sottolineava "ha trasformato quest'Aula in uno show".
Senato, annullato il taglio dei vitalizi
Cancellata in Commissione la delibera del 2018. Crimi: "Schiaffo al Paese"
La Commissione contenziosa del Senato ha votato per l'annullamento della delibera che aveva deciso il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari. La delibera del Consiglio di presidenza sui tagli risale al 16 ottobre 2018. Secondo fonti parlamentari, riportate dall'agenzia Agi, nella Commissione sarebbero stati tre i voti a favore e due quelli contrari. Per il «no» si sono espressi i due senatori della Lega, Simone Pillon e Alessandra Riccardi, ex cinquestelle passata al gruppo di Matteo Salvini.
Indignata la reazione di Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle: «Ci provavano da mesi: lo hanno fatto di notte, di nascosto. È uno schiaffo a un Paese che soffre. La casta si tiene il malloppo, noi non molleremo mai per ripristinare lo stato di diritto e il principio di uguaglianza. Chi dobbiamo ringraziare per questa operazione, la presidenza del Senato?».
Parlando alla trasmissione Diritto e rovescio, su Rete4, Matteo Salvini ha annunciato che il suo partito cercherà di intervenire sull'annullamento in Senato: «Come Lega cercheremo di cambiare questa decisione», ha detto.
Quelle chat con Zingaretti che spaventano il Nazareno
Quando il pm si complimentò per la vittoria nel Lazio
Ci sono spifferi interni che soffiano forte ai piani alti del Nazareno, e che mettono in dubbio la leadership del segretario dem Nicola Zingaretti. L'ultimo attacco è tutto nelle parole di Umberto Del Basso De Caro, che ad Augusto Minzolini, su questo giornale, ha spiegato minaccioso: «La Casellati ha chiesto che escano tutte le registrazioni di Palamara. Da quanto ne so ci sono pure quelle con Zingaretti. Perché? Chiedere a Ielo e Pignatone». C'è davvero il rischio di una bufera pronta ad abbattersi sul numero uno del Pd? Le chiacchiere, e le relazioni pericolose, con Luca Palamara ci sono state, come è noto. Quanto all'accenno al ruolo della Casellati, pare che la presidente del Senato non ce l'avesse direttamente con Zingaretti, ma abbia semplicemente ricordato come il caso Palamara vada ben al di là delle responsabilità dell'ex presidente dell'Anm, e che sarebbe auspicabile che venisse scoperchiato, e interrotto, tutto il sistema correntizio che le chat hanno portato almeno in parte alla luce del sole.
Di certo, le conversazioni su Whatsapp carpite dai magistrati romani e poi perugini a Palamara e già diffuse hanno sicuramente messo in evidenza il citato rapporto tra il segretario Pd e governatore laziale e l'ex presidente dell'Anm, con una serie di messaggi che vanno avanti nell'arco di un anno e due mesi, prima di essere interrotti proprio nel giorno in cui l'inchiesta perugina sul magistrato finisce sui giornali, a maggio dello scorso anno. In quel periodo i due si sentono spesso, dagli auguri inviati dalla toga al politico in occasione della vittoria alle elezioni regionali, auguri molto «solidali» («Grande vittoria, ripartiamo da qui tutti insieme», esulta Palamara a marzo 2018) alla nomina a titolo gratuito, a novembre del 2018, di Palamara nel consiglio scientifico di un istituto di studi giuridici della Regione, oltre ad aver condiviso incontri in bar e ristoranti e appuntamenti fino all'ultimo giorno: quando l'inchiesta diventa pubblica, l'ultimo messaggio era un invito di Zingaretti al magistrato per un incontro nei giorni successivi.
La fidanzata di Giuseppe Conte sotto inchiesta antiriciclaggio. I sospetti della Banca d'Italia
Olivia Paladino, fidanzata del premier Giuseppe Conte, è stata segnalata all'antiriciclaggio della Banca d'Italia con una comunicazione di "operazione sospetta" insieme alla sorella Cristiana e al fratellastro, John Rolf Shawn Shadow. Sotto la lenteoperazioni della società Agricola Andromeda srl, dedita all'"utilizzo di aree forestali", legata alla famiglia della Paladino. Leggi anche: Con la rottamazione ter Giuseppe Conte salvò la fidanzata La segnalazione, come riporta La Verità, è relativa proprio a un finanziamento ricevuto dalla società di famiglia nel lontano 1994 dall'ex Banca popolare della Marsica per la cifra di un miliardo di lire. Debito che i Paladino avrebbero tentato di rateizzare a dal 2016. Il debito nel frattempo è passato di mano: "al Monte dei Paschi di Siena e poi alla Sestino Securitisation srl, una società di cartolarizzazione che ancora oggi lo detiene. Ed è proprio dalle trattative con quest'ultima, per il tramite della Italfondiario spa e della Dobank (che intanto, a giugno 2019, è diventata Dovalue) in qualità di agenti della riscossione, che sono partite le due segnalazioni di operazione sospetta datate 23 aprile 2016 e 21 luglio 2017", scrive La Verità. Infatti a segnalare le operazioni ritenute sospette sarebbe stata proprio la Italfondiario per "mancata trasparenza delle fonti di finanziamento della Andromeda".
Lorella Cuccarini, ultima puntata a “La Vita in Diretta”? Diaco la difende: «Professionista corretta»
Cuccarini, l’ira dell’opinione pubblica
Lorella Cuccarini è stata al centro di un infuocato dibattito nell’opinione pubblica perché rischierebbe di lasciare la conduzione della trasmissione per motivi politici. La Cuccarini, secondo alcune indiscrezioni che hanno fatto il giro del web, potrebbe essere “cacciata” dalla Rai per via delle sue simpatie “sovraniste”. Una posizione che la renderebbe non amata dal M5S.
Cuccarini, il messaggio di Diaco
Diaco ha riconosciuto pubblicamente la “competenza” della collega che ha sempre avuto ottimi ascolti. «È una professionista che lavora con passione e correttezza – ha aggiunto il conduttore di Io e Te – Le auguro che la vita professionale continui a darle ciò che merita». Ma proprio in queste ore da più parti è stata rilanciata un’altra indiscrezione secondo la quale la Cuccarini dovrebbe restare, insieme ad Alberto Matano, alla conduzione di La Vita in diretta di settembre. Si tratta sempre di indiscrezioni. Ancora, infatti, non è stato reso noto nulla a livello ufficiale: né i vertici Rai né la conduttrice, come riporta Libero, hanno mai commentato la notizia.
Focolaio a Bolgona, 50 positivi nell'azienda Bartolini
Una cinquantina di casi di positività al coronavirus. E’ la situazione del focolaio rilevato all’interno dell’azienda di consegne Bartolini di Bologna. Che ieri ha fatto alzare di colpo il numero di contagiati nel capoluogo. Al momento sono in corso controlli a tappeto per individuare tutti i contagiati. E circoscrivere la diffusione del virus. Secondo quanto si apprende, i casi già individuati sono una cinquantina, per la maggior parte asintomatici. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, negli scorsi giorni due magazzinieri sono risultati positivi al Covid-19. La direzione dell’azienda ha quindi deciso di chiudere il magazzino in via precauzionale. L’azienda, però, non ha chiuso i battenti. Continua a restare aperta per la parte logistica e le consegne, distaccata rispetto al magazzino.
Focolaio a Bologna, 50 casi alla Bartolini
Il sindacato Si Cobas parla già di 54 casi. “Ma ci sono un’altra decina di positivi in altri magazzini della logistica tra l’Interporto e Calderara di Reno”. Il picco di casi era stato comunicato nei giorni scorsi dalla Regione. E riguarda un reparto di stoccaggio dove lavorano i magazzinieri della ditta. Nei giorni scorsi l’area è stata sanificata e l’attività lavorativa ridotta ai minimi termini perché sono tanti i dipendenti finiti in isolamento precauzionale in attesa dei test.
Pierluigi Viale, direttore delle Malattie infettive del Sant’Orsola, invita alla calma. “Soltanto degli incompetenti possono dire che il virus non c’è più. Io ho sempre recitato la parte del gufo. Chiedendomi non se ci sarebbe stato un focolaio, ma quando. Perché quando si passa da una fase pandemica a una endemica, il virus circola sotto traccia. E può scoppiare un incendio. È proprio il caso che stiamo studiando. Non siamo davanti a un cluster di malati ma di infetti. La stragrande maggioranza di queste persone non ha sintomi e soltanto una è ricoverata in ospedale nel reparto di Malattie infettive”.
Ustica, Giovanardi: rappresaglia dei palestinesi
Fra gli obiettivi dei terroristi del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina c’era il Dc9 Itavia precipitato ad Ustica esattamente 40 anni fa, il 27 giugno 1980. Ed era la terribile rappresaglia di risposta all’arresto di un pezzo grosso dell’Fplp. Che considerava così violato il patto stipulato fra il governo italiano dell’epoca e i terroristi dell’Fplp.
Il cosiddetto “Lodo Moro”, un accordo che prevedeva il transito, senza conseguenze, sul territorio italiano, dei terroristi palestinesi dell’Fplp che trasportavano esplosivo e armi.
in cambio i palestinesi non avrebbero compiuto attentati contro gli italiani e sul territorio italiano.
Alla fine è stato il parlamentare Carlo Giovanardi a violare il segreto. E a svelare cosa c’e davvero scritto nelle carte esplosive del dossier Giovannone su Ustica e Bologna che il premier Conte, Pd e Cinque Stelle non vogliono far conoscere agli italiani.
Con un gesto di ribellione istituzionale che potrebbe costargli molto caro dal punto di vista penale, Giovanardi ha violato il segreto apposto ostinatamente da Giuseppe Conte su quella documentazione che, da anni, giace in Commissione Moro.
Una documentazione dal contenuto devastante che rivela le trame, i traffici e le trattative dello Stato italiano con i terroristi palestinesi negli anni 70-80.
Mondragone, italiani contro bulgari: arriva l'esercito
La tensione tra italiani e bulgari cresce a Mondragone, dove il focolaio di contagi del coronavirus rischia di allargarsi dopo le “fughe” di alcuni bulgari probabilmente positivi. Il governatore della Campania, per una volta, ha perso la sua sicumera e appare spaesato rispetto all’esplosione delle proteste degli italiani e all’indisciplina della comunità straniera dei palazzi ex Cirio. De Luca oggi ha deciso di chiamare l’esercito.
De Luca e il pasticcio di Mondragone
“Su Mondragone abbiamo come sempre reagito in tempi immediati non appena abbiamo avuto notizia del contagio di una donna di nazionalità bulgara, abbiamo messo in quarantena le palazzine e abbiamo mobilitato le forze dell’ordine perché ci fosse un controllo rigoroso sulle persone messe in quarantena”. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, interpellato dai cronisti sul focolaio di coronavirus che si è generato nell’area dei Palazzi Cirio di Mondragone (Caserta), ha provato a fare la faccia dura.
Gino Paoli oltre i recinti ideologici: «Toti è bravo, giudico i fatti», altri «mi fanno girare le p***»
Gino Paoli controcorrente. Non si fa chiudere nei recinti ideologici, l’essere stato deputato del Pci (1987) è un ricordo lontano. Oggi la vede in modo diverso. «Non seguo più la politica perché mi fa girare le palle», dice a Un Giorno da Pecora su Rai Radio1. «Divido le persone tra quelle che fanno e quelle che blaterano, A Genova, ad esempio, l’amministrazione di Toti e Bucci è ottima. Loro sono bravi».
Gino Paoli non si lascia condizionare
Non è la prima volta che l’artista parla bene del governatore. Famosa una sua risposta: si fida di più di Toti e Bucci che di Toninelli? «Si, non c’è paragone, loro due mi sembrano decisi a fare, spero molto in loro. Se fossi al posto loro andrei avanti senza ascoltare i bla bla bla e le varie cose che avvengono a Roma».
Emilio Fede, "arrestano lui e non i camorristi": l'affondo di Renato Farina
Emilio Fede, giusto oggi 89 anni, è stato arrestato da un commando di 7 (sette) carabinieri in borghese, per impedire che l'evaso da Alcatraz alla vista delle divise si allarmasse e fuggisse come Tarzan appendendosi alle liane. Rintracciamo un antico precedente. 11 maggio 1960, Buenos Aires: la cattura con un formidabile blitz da parte del Mossad del burocrate nazista della Shoa, Adolf Eichmann. Gli israeliani erano in quattro. Ma vuoi mettere la pericolosità per il genere umano di Emilio, noto mostro delle Olgettine? L'Arma non ne ha colpa, obbedisce agli ordini come forza di polizia giudiziaria. Constatiamo con sgomento lo spreco indecente della legge e lo sfregio del buon senso per un'azione che peraltro ha mandato in solluchero una platea di cannibali da social, subito scatenati nei festeggiamenti rispetto a cui le danze tribali davanti al pentolone dove sta cuocendo il povero missionario sono riti quaresimali.
La cronaca. Il vecchio giornalista stava scontando agli arresti domiciliari nel suo appartamento a Milano 2 la condanna per non sappiamo più quale processo Ruby (il 2 o il 3?). Non eccepiamo qui sulla congruità della condanna e circa l'opportunità di una carcerazione di fatto coincidente con l'ergastolo. Sappiamo però che tra poco sarebbe scattato l'affidamento ai servizi sociali per gli ultimi quattro anni di pena. Fede ha perciò inoltrato domanda di potersi recare dalla moglie a Napoli al giudice di sorveglianza. Lo stagionato boccalone era sicuro di ricevere il permesso, del quale legalmente godono fior di giovani assassini e anziani mafiosi di cui va tutelata la salute corporale e spirituale messa in questione dal Covid. Non discutiamo di queste concessioni, siamo contro la tortura. Ma ci permettiamo di interrogarci su quali siano i criteri e come si applichino. Perché cioè se si deve distribuire un bonus di generosa umanità siano stati subito individuati gli anzidetti boss e Fede invece crepi lì. Misteri o arbitrarietà?
L'arcivescovo ribelle Viganò irriconoscibile e in incognito va a Monaco a un sit-in di protesta
Città del Vaticano - Barba lunga e bianca, decisamente irriconoscibile da come era qualche anno fa, occhiali più spessi, sguardo circospetto, il cappuccio della giacca a vento sulla testa per nascondersi meglio, l'anello vescovile in bella mostra. La sua prima immagine pubblica circolata dopo tanto tempo è stata ripresa per caso, da un passante, a quattro anni dalla bufera che lo ha investito dopo avere accusato Papa Francesco di eresia, invitandolo persino a dimettersi. Monsignor Carlo Maria Viganò osservato a distanza sembra quasi un'altra persona, evidentemente provato dal periodo in cui si è dovuto nascondere per sfuggire a fotografi e giornalisti di mezzo mondo pronti a braccarlo per avere una intervista. Nel periodo in cui era sparito dalla circolazione, dopo l'accusa al Papa, faceva filtrare agli amici che si era dovuto rifugiare in un luogo segreto, probabilmente all'estero - forse in Svizzera - perché temeva per la sua vita.
La fotografia dell'arcivescovo ribelle è stata scattata a Monaco di Baviera due giorni fa durante una manifestazione di protesta da parte di un gruppo di ultra conservatori. Il sit in – rosario in mano e preghiere collettive – è stato organizzato per mettere in discussione il vento riformista intrapreso dalla Chiesa tedesca, impegnata in un percorso biennale di cambiamenti per avvicinare l'istituzione ecclesiastica alle persone attraverso modifiche al celibato ecclesiastico, al ruolo delle donne nella Chiesa, ad una maggiore trasparenza.
Campania, focolaio a Mondragone? Bulgari in fuga dalla zona rossa, Salvini contro De Luca: "Nu piatt vacant"
Vincenzo De Luca è alle strette. Dopo gli attacchi a Matteo Salvini e alla Lombardia il governatore della Campania deve fare i conti con Mondragone, la zona rossa che conta già 49 contagiati da coronavirus. Un nuovo focolaio, proprio in Campania. E a mettere ulteriormente in difficoltà il piddino ci pensano gli stessi cittadini che con video testimoniano le violazioni continue delle regole imposte dal presidente. Un filmato girato da uno degli abitanti del parco e pubblicato su Facebook dal consigliere Francesco Emilio Borrelli che riprende quattro bulgari in fuga. dalla zona rossa.
A nulla sembra dunque servire la zona rossa creata alle palazzine ex Cirio, in provincia di Caserta. Qui abitano perlopiù cittadini bulgari, in molti casi “irregolari”, che non rispettano l’isolamento domiciliare imposto nell’ordinanza emessa lunedì scorso dallo stesso governatore. “De Luca - aveva chiosato immediatamente Salvini saputa la notizia - così pronto a insultare la Lega, tace. Amici napoletani mi segnalano una bella espressione: Nu piatt vacant. Tante scene, a partire dalle sparate sul lanciafiamme, ma alla prova dei fatti il piatto è vuoto”.
Stefano Bonaccini contro il governo: "Due miliardi alle regioni o interrompiamo i rapporti"
"O altri 2 miliardi o stop alle relazioni". No, non è Matteo Renzi a minacciare il governo, ma Stefano Bonaccini. Il governatore dell'Emilia Romagna, seppure del Pd, non ha mai lesinato critiche a un esecutivo che fino a ora ha fatto ben poco per le regioni. E proprio in quest'ottica Bonaccini ha voluto affondare il coltello: "Con il Governo, lo dico da presidente della Conferenza delle Regioni, bisogna che arriviamo a un accordo perché o il Governo stanzia altri 2 miliardi di euro per le Regioni a statuto ordinario o altrimenti, noi interromperemo le relazioni istituzionali".Quello di Bonaccini, impegnato in una videoconferenza stampa per l'assestamento al Bilancio 2020, è un vero e proprio siluro. Che poi prova a "smorzare": "Stiamo lavorando bene insieme, non ho dubbi che troveremo un accordo, ma le cose bisogna dirle con grande chiarezza". Un diktat che fa di lui, a detta di molti al Nazareno, l'uomo giusto per guidare il Pd. Lo stesso Giorgio Gori, neanche poi velatamente, ha infatti chiesto un cambio di guardia ai vertici del partito. E Bonaccini, forse, alla scalata al Nazareno ci sta davvero pensando.
La sinistra sfrutta (gratis) gli immigrati. Matteo Salvini smaschera le bugie del Pd
Inchiesta sull'accoglienza a Bergamo, Matteo Salvini smaschera le bugie del Pd. E l'inchiesta sullo scandalo-accoglienza a Bergamo scoperchia un altro vaso di Pandora.
“Com’è umano il Pd: chiedeva alle coop dell’accoglienza un gruppo di immigrati da usare in campagna elettorale. Peccato che alla fine del lavoro gli unici a guadagnarci fossero la deputata Elena Carnevali (eletta in Parlamento) e la coop che incassava una donazione dell’onorevole. Ai poveri immigrati, niente. Così si comportano quelli che ci accusano di essere disumani e razzisti: emerge dall’inchiesta sullo scandalo-accoglienza a Bergamo, che ha portato all’arresto addirittura di un prete e che coinvolge coop e Caritas. Gori parlava di “modello Bergamo”, ora emergono immigrati sfruttati (gratis) dalla sinistra e coop arricchite dai fondi pubblici grazie al boom degli sbarchi. Che vergogna”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, commentando l’inchiesta sull’accoglienza a Bergamo.
Roberto Calderoli denuncia la Ong Mediterranea: "Nuovi sbarchi mentre il coronavirus esplode in Africa"
Gli sbarchi non si arrestano. Solo ieri, mercoledì 24 giugno, sono stati 28 i migranti della Sea Watch trovati positivi al coronavirus e arrivati in Italia senza alcun controllo. Una notizia che mette in allarme il Paese, dopo mesi di pandemia, in grado di riprendere un po' il fiato. Ma la tranquillità è ancora lontana. "Stamattina - denuncia Roberto Calderoli - altri 50 clandestini sbarcati sulle coste siciliane, intanto da Pozzallo parte la nave dell’Ong Mediterranea annunciando il solito tragitto verso le acque libiche. Sembra quasi una provocazione. Stanno impennandosi i contagi in Africa, stanno impennandosi in Libia e navi di Ong, peraltro quasi tutte straniere, vanno in Libia a prendere i clandestini per portarli nei nostri porti. Il Governo si sta assumendo un enorme rischio: m se ne rendono conto?".
A precedere il senatore della Lega, l'Oms: "Spero che l'Africa non sarà il prossimo epicentro della pandemia - ha fatto sapere l'Organizzazione mondiale della sanità - perché i sistemi sanitari sono più deboli e, anche se la popolazione ha un’età media più bassa, molti sono vulnerabili. La sfida costante è tenere il più basso possibile i contagi". In altre parole l'Africa è una bomba a orologeria e, con una politica spregiudicata come quella giallorossa, a breve lo sarà anche l'Italia.
Giorgia Meloni fa a pezzi il ministro Azzolina: come Ponzio Pilato, scarica sugli altri
Una pioggia di polemiche e insulti ha travolto la ministra M5S dell'Istruzione Lucia Azzolina, che ieri, mercoledì 24 giugno, ha elencato i punti per la ripartenza della scuola a settembre. Anche la leader dei Fratelli d'Italia Giorgia Meloni ha picchiato duro e su Twitter ha pubblicato un fotomontaggio che mostra la grillina nei panni di Ponzio Pilato.
"Solidarietà a sindaci, presidi, docenti, personale della scuola. Azzolina si comporta come Ponzio Pilato e utilizza autonomia scolastica come pretesto per lavarsi le mani e scaricare su presidi e enti locali tutte le responsabilità sulla riapertura a settembre delle scuole". E ancora, ha aggiunto la leader di Fratelli d'Italia: "Dopo mesi di attesa, innumerevoli task force e centinaia di esperti, il governo diffonde in bozza delle linee guida che non danno nessuna certezza e non fanno che aumentare la confusione". Poi l'affondo finale: "Nessuna risposta per scongiurare il rischio classi pollaio, sulle risorse per l’aumento dell’organico e sugli investimenti nell’edilizia scolastica. La scuola merita certezze, non la superficialità e l’incompetenza della Azzolina", ha concluso Giorgia Meloni.
Quando la Lamorgese diceva: "Pochi contagi tra i migranti..."
Il Ministero dell'Interno ha sempre rassicurato sugli sbarchi e sulla possibilità di eventuali contagiati tra i migranti, ma adesso la realtà appare molto diversa ed il caso Sea Watch a Porto Empedocle lo dimostra. Ira di Salvini: "Viminale allo sbando"
Dal Viminale, durante tutta la fase dell’emergenza coronavirus, è sempre emersa una certa sicurezza: i migranti, sotto il profilo del pericolo relativo al contagio, non hanno mai rappresentato un problema. Lo ha dichiarato lo stesso ministro Luciana Lamorgese già a marzo, quando l’epidemia in Italia doveva ancora raggiungere il picco: “Tutti i pochi migranti, circa 240, arrivati a marzo sono stati posti in quarantena per 14 giorni – aveva dichiarato il titolare del Viminale su SkyTg24 il 28 marzo – Inoltre vengono fatti controlli regolari nei Cara in cui c'è la larga parte dei migranti in accoglienza e abbiamo dato istruzioni agli enti gestori di osservare le regole stabilite dal ministero della Salute”.
Dunque tutto nella norma, tutto sotto controllo: pochi migranti contagiati e, soprattutto, poche possibilità che per davvero il fenomeno migratorio potesse incidere sull’emergenza sanitaria. Un concetto questo che è stato ribadito appena una settimana fa: “I casi di contagi tra i migranti sono stati, almeno fino a ora, pochissimi, nell’ordine delle unità”, ha dichiarato sempre Luciana Lamorgese a Famiglia Cristiana il 17 giugno scorso.
"Il fascismo una splendida epoca, Mussolini troppo buono": Roberto Jonghi Lavarini condannato a due anni
Roberto Jonghi Lavarini è un esponente dell'estrema destra molto noto negli ambienti milanesi. Nel 2014 è stato protagonista di una controversa intervista alle Iene, durante la quale ha espresso il suo pensiero senza filtri. Le risposte date gli sono valse una condanna a due anni da parte dell'ottava sezione penale del Tribunale di Milano. Roberto Jonghi Lavarini non ha mai rinnegato le sue idee e in un'altra occasione raccontò di aver insegnato alle sue figlie il saluto romano: "Solare, bello e igienico".
L'intervista mandata in onda dalle Iene nel lontano 2014 è stata interamente incentrata sulle posizioni estremiste di Roberto Jonghi Lavarini. L'attivista nero aveva dichiarato senza idugi ai microfoni del programma di Italia1 che "Il fascismo è stata una splendida epoca di riforme sociali e di grandezza dell’Italia". Non si era fatto remore a rivelare che lui festeggia l'anniversario della Marcia su Roma. Nel suo discorso sono state rilevate espressioni antisemite, che nell'imputazione sono considerate come un'esaltazione di "principi, fatti e metodi del fascismo". Questo ha configurato il reato di apologia, sostenuto dall'espressione di "idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale". Oltre a esaltare il periodo del Ventennio, considerandolo un "grande periodo di civiltà, di benessere, di modernizzazione, di riforme economiche sociali e di grandi infrastrutture", Roberto Jonghi Lavarini aveva esaltato le metodologie fasciste. "Se la forza serve per difendere il mio popolo, sono pronto ad usarla. Tranne qualche sana manganellata e qualche bicchierino di olio di ricino, non è mai successo nulla", disse alle Iene. A proposito dell'utilizzo dell'olio di ricino per punire gli avversari durante il fascismo, Roberto Jonghi Lavarini ha una sua idea ben precisa. "Un goccino di olio di ricino è digestivo", aveva detto alle Iene.
Sgarbi espulso alla Camera: Carfagna: «Parole inaccettabili contro me e le donne»
Vittorio Sgarbi viene espulso dall'Aula di Montecitorio. «Non può offendere i suoi colleghi, non può pronunciare parolacce», gli ha detto la vicepresidente Mara Carfagna tra gli applausi unanimi. Sgarbi non voleva abbandonare l'Emiciclo: ha dovuto essere portato via dai commessi. «Vergogna, Vergogna!», hanno urlato diversi deputati mentre qualcuno gli diceva «pagliaccio» e Carfagna sottolineava che «ha trasformato quest'Aula in uno show, parolacce anche alle donne».
Sgarbi portato via di peso
Sgarbi è stato portato via letteralmente di peso fuori dall'Aula della Camera dopo che, espulso dalla vicepresidente Carfagna, si ostinava a non uscire dall'Emiciclo e, anzi, si produceva in improperi nei confronti di lei e della deputata di Fi Giusi Bartolozzi, come «Vaffanculo», «stronza», «troia» ed altre parole incomprensibili dalle tribune. Carfagna lo ha più volte invitato a uscire. Sgarbi si è invece seduto negli scranni di Fratelli d'Italia prima e poi della Lega. A quel punto quattro commessi lo hanno sollevato di peso, due per le gambe e due per le braccia, e lo hanno portato fuori.
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In un cortometraggio, dove il tempo per sviluppare la trama e i personaggi è limitato, è essenziale catturare l'attenzione del pubblico fin dall'inizi... -
Elenco di film francesi adattati successivamente da altre produzioni
Ci sono stati diversi film francesi che sono stati adattati in altre lingue e culture, inclusa l'Italia. Ecco un elenco di film francesi noti che hann... -
Ecco le lezioni che TAYLOR SWIFT può insegnarti sulla NARRAZIONE
Queste sono alcune lezioni che gli scrittori possono imparare da una dei moderni maestri della narrazione. Che tu sia o meno un fan di Taylor Swift (c... -
TAYLOR SWIFT è la regina della musica ( anche se non conoscete nemmeno una sua canzone)
Elvis arrivò nel mondo della musica al momento giusto, quando c’era bisogno di “scoprire” i giovani e uscire dal conformismo degli anni Cinquanta. I B... -
Concorso Internazionale di Cortometraggi “L’INFINITO di LENTINI Film Festival 2024”
Il concorso “L’INFINITO di LENTINI Film Festival 2024” prevede due sezioni: 1) "TEMA LIBERO"; 2) "GENTILEZZA". I cortometraggi possono essere di qualu... -
Elenco dei Cortometraggi Premiati alla 15° edizione Concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROM...
Lunedì 18 Dicembre 2023 sono stati premiati i migliori cortometraggi arrivati alla 15° edizione del Concorso “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA... -
Le premiazioni del Concorso di CORTOMETRAGGI “ILCORTO.IT Festa Internazionale di ROMA 2023“
La premiazione della 15° edizione del Concorso Gran Premio “ilCORTO.it FESTA INTERNAZIONALE di ROMA 2023” (rivolto ai Registi e Filmaker italiani e st...
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Truffa online, basta un clic: come ti svuotano il conto corrente
Accetta tutto, rifiuta tutto, solo i necessari, conferma le mie scelte: quante volte mentre cerchiamo di navigare in santa pace su internet veniamo le... -
YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
L’amministratore delegato di YouTube, Susan Wojcicki, ha annunciato mercoledì scorso che la piattaforma di condivisione video più famosa al mondo rimu... -
Le terapie anti-Covid non esistono, giusto? Sbagliato. L’Aifa sbugiarda i virologi star
La ricetta Speranza a base di «tachipirina e vigile attesa» è già stata messa in discussione da diversi studi scientifici. Adesso, però, sta per croll... -
Pfizer, "abbiamo sbagliato vaccino". Campagna contro il Covid, studio sconcertante: tutto ribaltato, chi rischia
Sono 82.278.770 le dosi di vaccino somministrate in Italia, l'87,8% del totale di quelle consegnate, pari finora a 93.749.420 (nel dettaglio 66.025.41... -
Dodici milioni di animali uccisi per i test scientifici: Parlamento Ue chiede fine della “mattanza”
Il Parlamento Ue chiede si fermare la “Mattanza” degli animali da laboratrio: nell’Unione europea, nel 2017, circa 12 milioni di animali sono stati al... -
Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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