L'Italia tira dritto sull'estensione del green pass, con l'obbligo che potrebbe riguardare tutti o quasi i lavoratori del privato. Ma sul tavolo c'è ancora l'ipotesi di obbligo vaccinale, come confermato nelle scorse settimane dallo stesso premier Mario Draghi.
A dare una lettura da scienziata a una misura che ha molto di politico è l'immunologa Antonella Viola, che lunedì 13 settembre è intervenuta a Otto e mezzo, il programma di La7 condotto da Lilli Gruber. Da un punto di vista sanitario l'obbligo vaccinale è proficuo, è il ragionamento della Viola, ma diventa del tutto inutile se la misura viene presa solo dall'Italia. In altra parole, o il vaccino anti-Covid diventa obbligatorio in un certo numero di Paesi o si perde l'efficacia del possibile provvedimento.
L'immunologa ha commentato anche la riapertura delle scuole, con l'obbligo di green pass per i docenti e lavoratori. "La maggioranza dei ragazzi è vaccinata, c'è una maggiore attenzione per la fascia sotto i 12 anni per cui il vaccino ancora non c'è ma si spera che arrivi tar la fine dell'anno e l'inizio del prossimo - ha detto la Viola - Ma c'è una situazione di tranquillità. CI sarà qualche focolaio pe ri bambini più piccoli ma non credo che si arriverà mai più a quello che abbiamo vissuto in passato".
A Berlino riaprono le discoteche senza mascherina e distanziamento. Il giudice dà ragione ai club
Club e discoteche riaprono con capienza piena e senza regole sul distanziamento. I caso di Berlino fa discutere, perché arriva con una sentenza del giudice che accoglie il ricorso del gestore di un locale della capitale tedesca, famosa nel mondo per la scena legata alla musica elettronica. Ma per ballare servirà il certificato vaccinale o di avvenuta guarigione.
I locali di Berlino hanno riaperto dopo 18 mesi dopo che un tribunale amministrativo del Land ha rigettato l'ordinanza cittadina che ne prevedeva la chiusura a differenza di altri esercizi come bar e ristoranti. A ricorrere al giudice era stato il titolare di un club del celebre viale Kurfürstendamm. Il Senato di Berlino ha così disposto la riapertura e imposto nuove regole, come riporta il Corriere della sera: sarà obbligatorio il certificato di vaccinazione completa, oppure quello di guarigione entro i sei mesi. Niente tamponi, dunque. Ma anche niente obbligo di mascherina, restrizioni d'orario o distanziamento sociale all'interno della discoteca.
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veramente così? Un’inchiesta del Wall Street Journal rivelerebbe esattamente il contrario, e cioè che un numero cospicuo, ma al tempo stesso ristretto di utenti, sia «più uguale» degli altri quando si tratta di censura e discorsi di odio: Facebook avrebbe cioè favorito 5,8 milioni di persone, — tra celebrità, figure di spicco e politici — rendendo i loro profili «immuni» alla censura normalmente applicata ai contenuti pubblicati sulla sua piattaforma.
Facebook e la lista dei vip intoccabili
Secondo quanto emerge dai documenti interni all’azienda visionati dal giornale americano, sulla piattaforma girerebbe da anni un programma chiamato XCheck — o Cross Check (controllo incrociato) — che dispensa una lista circoscritta di utenti dal sottostare alle politiche che vengono applicate ai comuni mortali. Uno status esclusivo, per membri vip, ovviamente, che sono autorizzati a dire tutto quello che passa loro per la testa senza temere conseguenze per il proprio account.
Perché l’Inghilterra dice no al Green Pass e il governo annuncerà la fine della legislazione d’emergenza
Boris Johnson non introdurrà il Green Pass in Inghilterra per ragioni sanitarie e politiche. E il premier è pronto a dire addio anche alle limitazioni alle attività economiche
Il governo britannico di Boris Johnson rinuncia a introdurre il Green Pass in Inghilterra. La misura, secondo le anticipazioni, avrebbe dovuto essere approvata entro fine settembre e imporre l’obbligo della Certificazione vaccinale (o di un test del tampone per il Coronavirus negativo) per poter accedere a locali notturni, discoteche o eventi di massa inglesi (concerti, spettacoli, manifestazioni sportive). Una regola che varrà dal primo ottobre finora nella sola Scozia fra le 4 nazioni del Regno. Il ministro della Sanità Sajid Javid ha reso noto alla Bbc che la decisione finale del governo centrale Tory, competente sull’emergenza sanitaria in Inghilterra, è ora di non procedere più. Alla base della scelta ci sono due ragioni. Una sanitaria e una politica.
Quei Paesi europei dove il green pass non è obbligatorio
Alcuni Paesi europei hanno reso il green pass, sulla falsa riga di quello voluto dal presidente Emmanuel Macron in Francia, obbligatorio. Il caso italiano, per ovvi motivi, è noto a tutti voi lettori. Ci sono poi altre nazioni ad aver introdotto il certificato verde, in varie forme. Ad esempio in Germania – dove l’obbligo vaccinale è stato escluso – il green pass è richiesto per accedere a ospedali, piscine, palestre, ristoranti al chiuso, parrucchieri e pure per prenotare una stanza in un albergo. Al contrario al momento il governo tedesco non lo ha imposto per insegnanti e accessi alle scuole. In Austria e in Portogallo la situazione è simile a quella della Germania.
Paesi europei dove il green pass non è obbligatorio
Il Green pass sarà obbligatorio anche per i dipendenti privati. Draghi sfida ancora Salvini
Il ddl Green pass Italia approda oggi in Senato dopo l’approvazione della scorsa settimana alla Camera e lo slittamento di 24 ore della discussione prevista per ieri in Aula. L’inizio è previsto per le 9.30, 103 gli emendamenti presentati sul ddl. Intanto, però, il governo procede spedito verso l’estensione del Green pass a tutti i lavoratori privati. Se il passaporto vaccinale sarà reso indispensabile per i dipendenti della pubblica amministrazione, i giornali oggi parlano di una misura “erga omnes” (forse anche per gli studenti over 12) già da metà ottobre con un decreto ad hoc che potrebbe arrivare la settimana prossima anche per i lavoratori del comparto privato, forse giovedì.
Green pass ai privati, Draghi sfida ancora Salvini
Ieri sera il premier Draghi sembra aver intanto dettato la linea: “Le cose vanno fatte perché si devono fare, non per un risultato immediato”, ha detto a Bologna. Per questo è necessario “dire molti no e pochi sì per evitare che tutto sia travolto dall’irresponsabilità”, ha aggiunto. Ancora incerta sul punto la posizione della Lega: “Prima di dire se sono d’accordo o non sono d’accordo voglio capire di cosa si sta parlando”, ha affermato il segretario del Carroccio Matteo Salvini, ospite di ‘Cartabianca’ su Raitre ieri sera, sull’estensione del documento verde a tutti i lavoratori.
Caos a scuola, padre senza Green pass non può prendere i figli: portatemeli o chiamo i carabinieri
Caos a Bergamo all’uscita di una scuola: un padre senza Green pass non riesce a riprendere i propri figli. La situazione si fa tesa. E l’uomo intima al collaboratore scolastico: «O me li portate o chiamo carabinieri»… Ha fatto scalpore quanto accaduto oggi all’Istituto comprensivo Mastri Caravaggini, a Caravaggio, in provincia di Bergamo. Dove un padre di due bambini, 3 e 5 anni, che frequentano la scuola dell’infanzia, ha dovuto minacciare il ricorso ai carabinieri per poter riabbracciare i propri figli dopo il suono della campanella alle 12. A raccontarlo all’Adnkronos ha provveduto lo stesso protagonista (e vittima) della incresciosa vicenda, che sull’accaduto spiega: «Ho chiesto al bidello se poteva prendere i miei figli. Poiché non avendo il green pass non potevo entrare nell’edificio. Mi ha risposto che loro non erano autorizzati a condurre gli allievi dall’aula alla porta d’ingresso. Dunque i bambini restavano in classe – racconta il padre, F.R. –. A quel punto ho minacciato di chiamare i carabinieri per allontanamento di minore. E solo allora la preside, chiamata da una collaboratrice, ha autorizzato il personale ad accompagnarli all’uscita».
“Guglielmo Marconi era fascista”, e imbrattano il busto del genio italiano
L’idiozia in salsa Black lives matter, condita da stolta iconoclastia e damnatio memoriae da quattro soldi, torna a far capolino in Italia. Prova ne è quanto successo al Pincio, a Roma, dove è stato imbrattato con vernice colorata il busto di Guglielmo Marconi. Un gesto rivendicato dal gruppo Creare è Distruggere (mai nome fu più emblematico) che la dice lunga sulla tolleranza dei tolleranti.
Imbrattato busto di Guglielmo Marconi: “Era fascista”
Ma come mai i nuovi vandali se la sono presa proprio con uno dei più grandi geni italiani del secolo scorso, celebre inventore della telegrafia senza fili? Semplicemente perché era fascista. “È possibile accettare di venerare personaggi che hanno fatto del fascismo una mentalità, senza ripensamenti? Con le sue invenzioni Marconi fu l’iniziatore di una delle mutazioni più pericolose e devastanti per il mondo contemporaneo. Portandoci a tutto questo”, scrivono su Facebook gli autori dell’imbrattamento.
. I produttori di Prosecco: "Territorio mortificato"
Il governatore Zaia: "Vergognoso, così non si difendono gli investimenti"
Cari euroburocrati, il Prosek croato bevetevelo voi a Bruxelles, città in cui il massimo della vita alcolica è la acidissima birra Lambic, da cui il termine lambiccarsi, sottinteso il cervello. Esercizio in cui è evidentemente assai vocato chi, nella illuminatissima Commissione europea, ha dato il via libera al riconoscimento della menzione tradizionale «Prosek» da parte delle autorità di Zagabria. Non ci vuole la lucidità di un astemio per comprendere che si tratta di un calco dell'italianissimo Prosecco, amato in tutto il mondo sia come bollicina da compagnia sia come ingrediente dell'ormai universale Spritz.
La decisione ha provocato reazioni a dir poco frizzanti nell'Italia che di vino vive. Vero è che, come fa sapere il commissario all'Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, uno che di vino immaginiamo capisca come noi di Pierogi (trattasi di ravioli senza gloria molto diffusi a Varsavia e dintorni), dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea le parti interessate «disporranno di un termine di due mesi per presentare un'obiezione motivata», ma la cosa non ci rassicura. L'Italia queste partite è abituata a perderle. Accadde per il Tocai, vino bianco fermo friulano di cui gli ungheresi produttori dell'assai differente Tokaj richiesero - con successo - lo sbattezzamento (ora si chiama Friulano e sta appena riprendendosi dal trauma da cambio di identità). E accadde per il Consorzio del Gallo Nero, che identificava il Chianti Classico, terra di secolari tradizioni vinicole azzerato da un tribunale americano che voleva tutelare un altro Gallo, produttore che così fa di cognome. In California, terra che quando il Chianti già deliziava coi suoi vini ancora doveva essere scoperta, per dire.
Scuola nel caos, parte la caccia alle mascherine Fca
Ci mancava solo la caccia alle mascherine facciali Fca farlocche negli istituti del Lazio. Come se nell’atteso giorno del ritorno sui banchi in presenza, con tutto il da farsi tra le mani, ai dirigenti scolastici e al personale da essi delegato non bastasse la grana dei Green pass da controllare (previsto perfino per i genitori degli alunni che entrano, ultimissima "chicca"), la grande novità di quest’anno scolastico, il terzo in epoca Covid. Alcuni istituti romani si sono attivati già da ieri, nel giorno di festa, sulle verifiche sui due lotti consegnati e non conformi (00914086180 e 00914086190). Negli altri stamattina, assieme al trillo della campanella - da prima delle 7.30, quando dovrebbe materializzarsi sul sistema Sidi la famigerata piattaforma informatica in grado di agevolare sulle certificazioni verdi - scatteranno anche i controlli sui numeri dei dispositivi di protezione individuale distribuiti erroneamente alle scuole italiane. E se malauguratamente si trovassero, allora lo step successivo, come da disposizioni inviate, sarebbe quello di non utilizzare le eventuali giacenze e di “quarantenarle”, informando il Ministero della Salute. Espressione, quest’ultima, che fa sgranare letteralmente gli occhi a presidi e addetti del settore. «Nelle scuole si sta cercando di fare i controlli. Al momento, vista la situazione, controlliamo a mano a mano le mascherine che distribuiamo», aggiorna Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio e dirigente scolastico del Liceo Isacco Newton di Roma, quartiere Esquilino. L’allarme risuona forte nelle scuole romane e del territorio.
Il Papa a Budapest sulle orme di Wojtyla. Il primo appuntamento è politico: l’incontro con Orban
Il Papa a Budapest sulle orme di Wojtyla. Il primo appuntamento è politico: Francesco incontra Ader e Orban… Forse non è ancora in perfetta forma, ma noncurante dei rumors sulla sua salute, il Papa ha ripreso a viaggiare: destinazione il cuore d’Europa. Ha avuto inizio questa mattina il 34esimo viaggio apostolico internazionale del Pontefice, che si è recato a Budapest per la conclusione del 52° Congresso Eucaristico Internazionale e in Slovacchia. Lasciata Casa Santa Marta, il Pontefice si è trasferito in auto all’aeroporto Internazionale di Roma-Fiumicino da dove, alle 6, a bordo di un A320 dell’Alitalia, è partito alla volta di Budapest. L’arrivo all’aeroporto internazionale di Budapest in perfetto orario: alle 7.45. E con questo appena cominciato, sono 54 i Paesi del mondo visitati da Francesco dall’inizio del suo Pontificato.
Alitalia: gli aiuti di Stato sono tutti uguali, ma alcuni sono più uguali di altri
Alitalia dovrà restituire aiuti di Stato per 900 milioni di euro. Lo ha deciso la Commissione Ue, giudicando non conforme ai Trattati il sostegno erogato dal governo nel 2017. Un altro colpo basso di Bruxelles dopo le condizioni capestro imposte per la creazione di Ita, che tra “discontinuità”, spezzatino e discutibili piani industriali nasce sotto la prospettiva di avere vita molto breve.
Correva l’anno 2015 quando, sotto gli auspici dell’allora premier Matteo Renzi, Alitalia annunciava l’accordo con Etihad. Doveva essere il momento della svolta: portando l’ex sindaco di Firenze notoriamente scalogna, finì dopo un paio d’anni. Male, peraltro: prima di andarsene, gli emiratini fecero razzia di tutto il possibile. Nella primavera 2017 la compagnia finì così in amministrazione straordinaria, con un prestito ponte da 600 milioni poi elevato a 900. Obiettivo cercare un acquirente, che però non venne individuato. L’unica strada percorribile era quella del risanamento (i margini c’erano), condizione necessaria per anche solo pensare ad una qualche ipotesi di futuro rilancio. Neanche a dirlo, i commissari nemmeno la presero in considerazione.
“Dopo la Brexit il diluvio”. E invece tutti vogliono investire nel Regno Unito
Quando Londra votò per uscire dall’Ue, furono in molti a pronosticare che ciò avrebbe causato la fuga di tantissime imprese. Portando, come logica conseguenza, recessione e povertà. Non solo queste previsioni catastrofiche non si sono avverate, ma sono sempre di più le aziende che hanno deciso di investire in Gran Bretagna dopo la Brexit.
Degno di nota, tra gli altri, l’annuncio della Nissan di investire un miliardo di sterline per produrre batterie e auto elettriche a Sunderland. Un’iniziativa che creerà almeno 900 posti di lavoro diretti e altri 4.500 indiretti. La decisione è stata particolarmente importante, visto che la multinazionale giapponese aveva minacciato di chiudere gli impianti in caso di Brexit. Evidentemente ha capito che, nonostante la fuoriuscita dal consesso comunitario, il Paese di sua maestà ha ancora tanto da offrire.
Somane Duula, l’assalitore somalo di Rimini, aveva addosso 7 coltelli: era già stato respinto da 4 Paesi Ue
Al pm Davide Ercolani che lo interrogava, Somane Duula ha risposto, parlando un inglese stentato, che non ricordava nulla. «Avevo assunto cocaina», avrebbe invece detto al suo legale.
Il 26enne somalo che la notte dell’11 settembre ha accoltellato quattro persone e un bambino a Rimini, è un caso politico. Era arrivato nel 2015 in Europa e aveva già fatto domanda per lo status di rifugiato in Danimarca, Svezia, Germania e Olanda. Ma nessuno dei quattro Paesi Ue aveva raccolto la sua richiesta.
Chi è Somane Duula
«Il suo agire non è da collegarsi in alcun modo ad ambienti terroristici», assicurano gli inquirenti, anche per fugare il panico che ieri si era diffuso in città, peraltro in un attacco arrivato proprio in coincidenza con l’11 settembre. C’è da capire perché è salito sul filobus 11 che collega Riccione a Rimini, con un set di 7 coltelli da cucina.
Il nonno che ha rapito Eitan già condannato per maltrattamenti. La zia Aya: non può tenerlo con sé
Domani Eitan avrebbe cominciato la prima elementare in una scuola a Pavia, assieme alla cugina. La zia paterna, tutrice del piccolo, non si dà pace per il rapimento de bambino da parte del nonno materno. E rivela che si tratta di un soggetto non adatto a occuparsi di Eitan. Il bimbo è l’unico sopravvissuto nella tragedia della funivia Mottarone nella quale sono morti i genitori, i nonni e il fratello.
La zia Aya: le cugine lo aspettavano per cena
”Eitan – dice Aya Biran Nirko – non è tornato mai a casa. Le sue cugine che lo aspettavano per cena e per condividere con lui la giornata sono preoccupate. Non capiscono perché Eitan non è tornato a casa. Il suo letto è vuoto, i suoi giochi e i vestiti, la sua nuova scrivania, il suo nuovo zaino scolastico, quaderni, astuccio e libri pronti per iniziare la scuola domani”.
Doveva andare nella scuola dove lo avevano iscritto i genitori
”Nell’ultima settimana ha avuto già il suo primo giorno alla prima elementare, insieme alla cugina, proprio nella stessa sezione. Hanno passato una settimana di inserimento alla scuola. Eitan è stato iscritto a scuola da suoi genitori, a gennaio 2020, nello stesso istituto in cui ha frequentato l’ultimo anno della scuola materna. La maggior parte della sua sezione della prima è composta da suoi compagni della scuola materna”.
Tombe profanate a Nettuno, il tricolore sulla bara e il silenzio codardo della politica
Il silenzio della politica italiana sulla profanazione delle tombe al Campo della Memoria di Nettuno è l’emblema di una nazione che ha perso il senso della pietas e con essa i più basilari mores. Profanare tombe è forse l’atto più esecrabile, perché vigliacco, macabro e al contempo privo del benché minimo rispetto dei defunti. Chi compie tale atto è da sempre considerato ripugnante, fuori dal contesto civile. Ma soprattutto, se scoperto, ne paga le conseguenze in termini etici più che penali. Gli scudi che si sollevano di fronte al sacrilegio restano nella memoria di chi è chiamato a conservare quell’humanitas che ben poco ha a che fare con il vago concetto moderno di umanità, bensì fa rima con la magnitudo animi infranta dagli odierni villani che cantano e decantano esasperati individualismi.
“Eitan è a casa”, il nonno porta il piccolo sopravvissuto del Mottarone in Israele: s’indaga per sequestro
La tragedia del Mottarone continua a stravolgere la vita del piccolo Eitan: il bambino israeliano di 6 anni unico sopravvissuto della sua famiglia in quella tragedia che a maggio ha sconvolto per sempre la esistenza. Il bimbo sarebbe stato “rapito” dal nonno materno e portato in Israele. Eitan, da mesi conteso tra la famiglia materna e la zia paterna che vive a Pavia, e che ha la sua tutela dopo la morte dei genitori, «non è stato riportato all’orario stabilito dopo un incontro con i famigliari della mamma», spiegano i legali della sorella del papà, Aya Biran Nirko. La zia, non vedendolo rientrare, ha ripetutamente tentato di contattare l’uomo. Fin quando, dopo ore di silenzio e preoccupazione, non ha ricevuto un suo messaggio nel quale si diceva che «Eitan è tornato a casa». In Israele… E ora La Procura di Pavia ha aperto un’inchiesta per sequestro di persona nel caso di Eitan Biran, sottratto dai nonni materni alla zia paterna che ne è la tutrice legale.
Far west a Lanciano, botte da orbi con spranghe e tirapugni tra giostrai rom. Spari al campo nomadi
Una violenta rissa a colpi di spranghe e tirapugni tra famiglie rom di giostrai ha seminato il panico in piazza Memmo a Lanciano. Dove, apprendiamo dai siti locali, erano in corso le operazioni di installazione del luna park delle Feste di Settembre. tutto comincia nel pomeriggio di giovedì 9, quando una furibonda disputa degenera repentinamente, e dalle parole si passa alle minacce. Dagli insulti alla violenza fisica. E così, tra mazze e mani corazzate di anelli di ferro, in una piazza popolata di passanti e prossimi avventori, si scatena l’inferno.
Far west a Lanciano: violenta rissa tra giostrai rom al luna park
Una scena da far west che è pure ulteriormente peggiorata in serata quando, cinque ore più tardi, a Montesilvano sono esplosi colpi a salve, sparati all’indirizzo del campo nomadi di via Cavallotti. Un atto, sostengono gli inquirenti al momento, per lo più dimostrativo. E che, per fortuna, non ha provocato feriti o particolari danni. Ma che le prime ipotesi investigative legano alla rissa avvenuta quello stesso pomeriggio nel luna park di Lanciano. Una ressa che si è chiusa con un bilancio di cinque feriti. Oltre che con la denuncia di un 46enne… Del resto, secondo quanto riferito in queste ore dal sito Il Centro, «l’aggressione di Lanciano era avvenuta proprio nei confronti di una famiglia di Montesilvano, impegnata a montare le giostre: 10-12 giovani, di età fra i 20 e i 40 anni e appartenenti a un’altra dinastia di giostrai nomadi lancianesi». I quali, armati di spranghe e tirapugni, si sono scagliati contro quattro montesilvanesi, per motivi che al momento sono ancora da verificare e chiarire.
Il reddito di cittadinanza, ogni neo assunto costa 52mila euro allo Stato: il doppio dei privati
Cinquantaduemila euro: è quanto costa allo Stato «creare» un posto di lavoro con il reddito di cittadinanza. «Oltre il doppio di quanto spende annualmente un imprenditore privato per un operaio a tempo indeterminato full time», cioè 25mila euro. Lo rivela un report pubblicato dall’Ufficio studi della Cgia Mestre (Associazione artigiani e piccole imprese) che getta l’ennesima ombra — o meglio, un velo pietoso — su quell’enorme fallimento ed elefantiaco spreco di soldi rappresentato dal sussidio-elemosina di casa Cinquestelle, per il quale dalla prima metà del 2019 fino alla fine di quest’anno lo stato ha investito 19,6 miliardi.
Il reddito di cittadinanza non crea posti di lavoro
Su circa un milione di persone in difficoltà economica percettori del reddito di cittadinanza che hanno manifestato intenzione di voler lavorare, «gli ultimi dati disponibili ci dicono che solo 152 mila hanno trovato un posto di lavoro grazie al sostegno dei navigator». Nemmeno due su 10 (chi lo ha cercato). «Ipotizzando che i titolari del RdC lo abbiano ricevuto per almeno un anno prima di entrare nel mercato del lavoro, percependo così quasi 7 mila euro, possiamo approssimativamente stimare che l’Inps abbia sostenuto, per questi 152 mila nuovi occupati, una spesa di 7,9 miliardi di euro, pari a poco più di 52.000 euro se rapportata a ogni singolo neoassunto», è la conclusione stilata nella relazione.
Trattativa Stato-rave, la Lamorgese dovrà rispondere in Aula su Valentano
Il prossimo mercoledì il ministro degli Interni Luciana Lamorgese dovrà riferire in aula sul rave di Valentano. Lo rende noto il capogruppo di FdI alla Camera Francesco Lollobrigida, annunciando che l’inquilina del Viminale «dovrà rispondere al Parlamento italiano e chiarire quanto affermato dal quotidiano La Verità, cioè se la trattativa tra lo Stato e i criminali che hanno organizzato l’evento vi sia stata».
Lamorgese non poteva non sapere
E il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro è tornato oggi all’attacco con nuovi particolari che dimostrerebbero come Lamorgese non potesse non sapere. Il rave che ha scosso le cronache ferragostane con il pesante fardello di un morto, fiumi di droga venduta e una denuncia per stupro si doveva tenere inizialmente in territorio francese. Ma le nuove, severissime misure anti Covid d’Oltralpe — divieto di raduni con più di 250 persone, sequestro e distruzione attrezzature, pieni poteri alle forze dell’ordine autorizzate a intervenire con ogni mezzo per lo sgombero dell’area — avevano convinto gli organizzatori a ripiegare più a sud. Non a Viterbo: ma a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, come pure annunciato intorno al 10 di agosto dal titolo del quotidiano tedesco Die Tageszeitung: I raver scappano in Italia.
Mascherine Fca bocciate, il flop costato 237 milioni di euro. E ora ricade sui dirigenti scolastici
Fra le meraviglie compiute da Domenico Arcuri durante la gestione della pandemia del governo di Giuseppe Conte ci fu un contratto da 237 milioni di euro sottoscritto dalla struttura commissariale con Fca che all'improvviso già a maggio dell'anno scorso aveva deciso di mettersi a produrre mascherine anti-Covid in due stabilimenti riconvertiti allo scopo (uno dei due era quello di Mirafiori). Per intenderci: quei 237 milioni erano pagati dagli italiani attraverso le loro tasse anche se l'accordo fu raccontato dal governo Conte come dei vertici di Fca come si trattasse di senso civico del grande gruppo industriale che si metteva così “al servizio” del proprio paese, che poi tanto suo paese non è visto che gran parte del fatturato e dei guadagni con relative tasse pagate sono realizzate fuori dall'Italia.
Quello sulle mascherine Fca è stato ed è perché nessuno l'ha disdetto nemmeno in questi mesi uno dei contratti più costosi pagati dalla struttura commissariale che ha gestito la pandemia in Italia. Gran parte di quelle mascherine acquistate sono state distribuite nelle scuole italiane ed erano destinate ad insegnanti e ragazzi. Fin dall'inizio c'era qualcosa che non quadrava in quelle forniture, dalle scuole erano arrivate numerose proteste sia per la scarsa indossabilità (le avevano ribattezzate ora “pannoloni” ora “giarrettiere”), ma pace: la questione estetica non sembrava così importante.
L’ipocrisia di Joe Biden
Ci sono dei casi nei quali emerge in modo particolarmente chiaro il grado di ipocrisia della politica e l’incapacità di chi detiene il potere decisionale di riconoscere l’erroneità delle proprie scelte. Oggi per Joe Biden è una di queste occasioni. Perché a distanza di vent’anni dall’attentato alla Torri Gemelle le scellerate scelte della politica occidentale hanno aumentato, e di molto, il potere e la risonanza mediatica a livello globale di cui godono oggi i talebani.
Il rapido fallimento di Joe Biden
Oggi l’America ha tre motivi per piangere:per le vittime di quell’11 settembre, per le vite perse nel combattere inutilmente i talebani e per l’esito della guerra, che è stato disastroso. Non solo dunque l’offesa, ma anche la sconfitta. Eppure, malgrado questo esito, niente si muove. Joe Biden ha la faccia tosta di rimanere dov’è, quando un atto non solo di correttezza ma anche di decenza politica consisterebbe nelle sue immediate dimissioni da Presidente Usa. E lo stesso dicasi delle forze alleate: quanti servizi sui canali televisivi sono già passati – e passeranno – relativi alla caduta delle Torri Gemelle, servizi strappalacrime, con la musichetta di sottofondo, con l’inquadratura degli occhi piangenti dei feriti. Tutte cose giuste per ricordare, per carità. Peccato che ci si dimentica di sottolineare che tutte quelle lacrime, quelle vite spezzate, non hanno ricevuto giustizia e non la riceveranno (almeno, in questo mondo).
Ricolfi: “Vaccinarsi non basta. Vanno messi in sicurezza frontiere, scuole e bus”. Meloni: questo è buon senso
“Dice bene Luca Ricolfi. La vaccinazione è importante, ma da sola non basta. Bisogna intervenire sui mezzi di trasporto aumentando le corse, mettere in sicurezza le scuole e controllare le frontiere. Questo è buon senso”. Con queste parole Giorgia Meloni rilancia un’intervista che il sociologo Luca Ricolfi ha rilasciato a Italia Oggi.
Meloni cita Ricolfi. “La vaccinazione non può bastare da sola”
L’analisi del docente di Analisi dei dati dell’università di Torino e presidente della fondazione Hume è interessante. C’entra i temi cruciali ai quali di dà meno rilievo quando di parla di contrasto al covid. La vaccinazione va bene e va effettuata. Ma sottoporsi al siero non esaurisce il contrasto alla diffusione del virus. «La vaccinazione di tutta la popolazione può essere utile per rallentare l’epidemia, ma da sola non può bastare», spiega il professore. Non gli piace che l’unica strategia adottata dal governo sia la vaccinazione senza che si proceda contestualmente a rendere altri settori della vita quotidiana il più sicuri possibile. Quali?
Il candidato di destra è nero e gli danno della scimmia. Per i democratici Usa è tutto ok
Nella patria delle follie politicamente corrette o della grande ipocrisia. Negli Usa, California, accade che essere inclusivi – come ordina il mainstream corrente- sia un optional quanfo il razzismo va nella direzione “giusta”: verso la destra repubblicana. Dobbiamo essere grati al Il Foglio che in prima pagina racconta l’episodio occorso a Larry Elder, il principale avversario del governatore californiano Gavin Newsom, nel voto di recall di martedì 14. Larry Elder è un candidato di destra ed è stato o vittima di un attacco a sfondo razziale. E’ afroamericano e, “nel pool dei candidati, forse quello più a destra di tutti: contrario all’obbligo di vaccino e di mascherina e assolutamente antiabortista”. Accade che durante una manifestazione a Los Angeles, Elder è stato apostrofato da una donna bianca con una maschera da gorilla. La stessa gli ha poi lanciato un uovo in testa.
Sull’11 settembre e l’impotenza dell’Occidente
In un articolo uscito il primo novembre del 2001 (che si può agevolmente trovare in rete), Edward Said, cioè il classico esempio di studioso ideologizzato all’eccesso che va sempre più di moda nei campus americani, a commento delle tesi di Huntington, e a ridosso dell’attentato dell’11 settembre, già dal titolo indicava la strada che un Occidente invertebrato, travolto da un’autocolpevolizzazione parossistica (ma ciò vale anche per l’Europa, sia chiaro), avrebbe percorso e continua a percorrere anche oggi, nel ventennale dell’attacco alle Twin Towers. Il titolo era: più che di civiltà è scontro di ignoranze.
L’11 settembre e gli abbagli di certa stampa correct
Al di là delle patetiche osservazioni sulla “rozzezza” di scrittura e “ineleganza” di pensiero che contrassegnerebbero l’opera di Huntington, l’articolo, innanzitutto e ovviamente, derubricava gli attentatori a un “piccolo gruppo di militanti usciti di senno”, a una “piccola banda di fanatici impazziti”, e quindi con evidenti “motivazioni patologiche”, per poi continuare sugli immancabili grandi servigi resi all’Europa dalla cultura islamica (con la stoccata di prammatica alle tesi di Henri Pirenne), sino al solito frasario retorico sul mondo fluido, sull’inanità dei confini, sui pacifici milioni di islamici in Europa (“che c’è di così minaccioso in questa presenza?” è la domanda rassicurante), sulla “sorprendente interdipendenza del nostro tempo”, sulla comune eredità abramitica, sul fatto che tutti, “occidentali, musulmani e altri”, nuotino, “allo stesso modo” si badi, nelle stesse acque, sul conradiano Cuore di tenebra al solito utilizzato in chiave anticolonialista, sul mischiare impunemente jihad e crociata, dimenticando (guarda caso…) che la prima sta nel Corano, ma la seconda non sta nei Vangeli, e che le crociate (a prescindere da come le si giudichi) furono comunque, e indubitabilmente, una risposta persino tardiva a cinque secoli di incessanti attacchi islamici.
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore scientifico dell’Irccs di Milano Fondazione Don Gnocchi, è autore, insieme al gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale di astrofisica, di uno studio tutto italiano pubblicato oggi in preprint sul Coronavirus: “Abbiamo dimostrato che raggi Uva e Uvb del sole nel giro di poche decine di secondi uccidono completamente il Sars-Cov-2”. “Questo studio - evidenzia Clerici all’Adnkronos - è essenzialmente il seguito di un precedente lavoro che avevamo fatto l’anno scorso quando avevamo visto che i raggi Uvc che sono una componente dei raggi solari che però non arriva sulla terra, uccidevano il Sars-Cov-2 dopo un’esposizione di pochi secondi. Però gli Uvc non arrivano sulla terra, quindi quei dati erano importanti solo da un certo punto di vista. Adesso, abbiamo visto che anche gli Uva e Uvb che sono i raggi che arrivano sulla terra, ci abbronzano e ci riscaldano, nel giro di poche decine di secondi uccidono completamente il Sars-Cov-2”.
I campioni d’Europa a piccoli passi verso il sogno Mondiale
Passata la più che meritata sbornia del trionfo londinese sono tornate per gli azzurri del Mancio le fatiche di qualificazione mondiale. In seguito ai tre successi primaverili – in altrettante partite contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania – la strada dei campioni d’Europa verso Qatar 2022 si era messa in discesa. Nonostante il rallentamento dovuto al doppio pareggio, il trittico settembrino ci avvicina – anche se non quanto avremmo voluto – alla competizione che si svolgerà nella penisola araba. Sarà decisiva in tal senso la prossima sfida casalinga contro la Svizzera ma, essendo l’Italia, per forza di cose lasciamo la paura alla selezione dei naturalizzati.
Cure e Rimedi contro la Flatulenza
La terapia della flatulenza si basa sull'eliminazione delle cause che l'hanno generata.
Rimedi Naturali
In fitoterapia si impiegano le piante medicinali carminative, capaci di prevenire la formazione di gas nel tratto intestinale o favorirne l'espulsione. Tra tutte, la più nota è il finocchio, utilissimo per moderare le fermentazioni e favorire l'eliminazione dei gas in eccesso. Anche cumino, anice, camomilla, menta, melissa e angelica sono tipiche droghe vegetali con azione carminativa.
L'eterno degrado del cimitero Verano: cosa è costretto a fare un romano per tumulare la madre
Il cimitero monumentale del Verano continua a restare nel degrado come del resto tutta la Capitale. Inutili le denunce dei cittadini contro l'Ama e la sindaca Virginia Raggi, i romani devono rassegnarsi anche all'eterno abbandono. L'ultimo video scandaloso che pubblichiamo ne è la dimostrazione: il residente - voce narrante nel filmato - per tumulare la madre nella cappella di famiglia è costretto a stendere la graniglia sulla strada devastata e impraticabile. "E' saltato completamente il mattonato e in queste condizioni non è possibile utilizzare la strada". Di monumentale nel Verano ormai c'è solo lo stato di abbandono tra incuria e sporcizia.
Tokyo 2020, Italia a 38 medaglie: record alle Olimpiadi
La spedizione azzurra fa meglio di Roma 1960 e Los Angeles 1932. E in questa edizione dei Giochi, è già sicura di chiudere nella top ten del medagliere
TOKYO - Luigi Busà vince l'oro nel karate 75 kg alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Per l'Italia team, contando anche l'oro della 4x100, è la 38esima medaglia, record assoluto ai Giochi che migliora i 36 podi ottenuti dalle spedizioni azzurre di Los Angeles 1932 e Roma 1960.
Green pass, accordo in Cdm tra Draghi e Salvini: "Come cambia l'obbligo", chi deve mostrarlo sempre
Accordo nel Consiglio dei ministri sul "nuovo" Green pass: dopo le tempeste degli ultimi giorni alla Camera, con la Lega che ha votato insieme all'opposizione di Fratelli d'Italia alcuni emendamenti contro il governo (bocciati), ecco arrivare la prevedibile e annunciata fumata bianca, dal momento come premesso dal capo leghista Matteo Salvini il Carroccio non aveva alcuna intenzione di far venire meno la fiducia al premier Mario Draghi, al contrario di quanto urlato dal Pd, e che i voti in disaccordo con la maggioranza erano semplici (anche se pesantissime) tappe di una trattativa che sembra essersi conclusa.
Secondo le indiscrezioni provenienti da Palazzo Chigi, l'obiettivo sarebbe quello di arrivare a un obbligo di Green pass per tutte le categorie di lavoratori, ma entro la fine di ottobre. Questo, spiega il Corriere della Sera, per "mantenere sotto controllo la curva epidemiologica e scongiurare nuove chiusure". Obbligo di certificato dunque anche per chi come i lavoratori della scuola, dell'università e delle Rsa sta facendo da mesi una battaglia senza esclusione di colpi in segno contrario, spesso gomito a gomito con le frange no vax più oltranziste. Ma è anche vero, come suggerito da molti rettori e presidi e fatto notare da Salvini, che negli ospedali e nelle scuole l'esclusione dei no Green pass aprirebbe un oggettivo "buco" nel personale.
Vaccino, "morto d'infarto dopo l'iniezione". Di chi è fratello quest'uomo: tv italiana in lutto, grave insinuazione
"Mio fratello è morto", due mesi dopo essersi vaccinato contro il Covid ed essere rimasto comunque contagiato dal virus. L'annuncio disperato via Instagram è di Fariba Tehrani, mamma iraniana di Giulia Salemi, ex protagonista dell'ultima edizione del Grande Fratello Vip e più volte ospite nei salotti televisivi di Barbara D'Urso su Mediaset. Ex naufraga dell'Isola dei famosi, Fariba scrive che Abdolhamid, questo il nome del fratello, si era sottoposto al vaccino anti Covid sgombrando il campo dunque dai sospetti sugli effetti mortali del Coronavirus sui no vax. Al contrario, il sospetto strisciante nel post della Tehrani è che con la morte dell'uomo c'entri proprio il siero.
"Mio fratello Abdolhamid è morto - si legge su Instagram a corredo di una foto del defunto, da giovane -. Aveva fatto il vaccino due mesi fa! Ha preso lo stesso il Covid. Stamattina l’hanno trovato senza vita. Arresto cardiaco. Il mio cuore è a pezzi". "Stanotte - è il dettaglio sconcertante aggiunto dalla Tehrani - aveva sognato mia nonna, i miei genitori e mia sorella defunti. Sono a pezzi, per favore pregate per l’anima di Abdolhamid Mohammad Tehrani".
Alessandro Meluzzi, un attacco estremo a Papa francesco: è l'Anticristo? Così...
Soltanto poche ore fa, la clamorosa e storica apertura di Papa Francesco alle unioni civili: dal Pontefice, un chiaro "sì" per garantire i diritti delle coppie gay. Presa di posizione che ovviamente ha creato scompiglio in Vaticano, in particolare negli ambienti conservatori. Ma non solo. La presa di posizione è stata criticata anche da molte persone, così come molte la hanno elogiata. E tra i critici c'è Alessandro Meluzzi, mai tenero con Bergoglio, il quale rilancia i suoi dubbi su Twitter con un cinguettio "muto", in cui si limita a rilanciare un titolo de La Stampa. Titolo che recitava: "Ratzinger: nozze gay e aborto sono segni dell'Anticristo". Titolo che si riferiva alle critiche del Papa emerito, Benedetto XVI, alla società moderna. E l'accostamento è fin troppo facile: nozze gay, Anticristo. Un durissimo affondo contro Papa Francesco.
Sant'Eugenio ancora in quarantena, l'ospedale è infetto
Arrestateli. Fermateli. Bloccateli. Il focolaio Covid al sant’Eugenio non va sottovalutato come sta facendo la regione Lazio. Nella sanità locale sembra aver preso il sopravvento una follia inaspettata. Le Asl che comunicano come La Pravda di un tempo. Gli infettati (sanitari) che spariscono. L’ospedale che cancella i reparti focolaio. Ma se tutto questo fosse accaduto in una struttura privata e non all’interno di un antico gioiello pubblico come il Sant’Eugenio, che cosa sarebbe accaduto al titolare della ditta? Una vergogna inaudita si abbatte sulla sanità capitolina e i minimizzatori in servizio permanente effettivo si mettono all’opera per nascondere la polvere sotto il tappeto. Non disturbate il conducente, ma è un ospedale e non un autobus dell’Atac di quelli che ogni tanto vanno a fuoco.
Come ha raccontato sin da sabato scorso Il Tempo grazie al suo bravo collaboratore Antonio Sbraga, nel nosocomio dell’Eur è divampato un focolaio Covid. E già questo fa rabbrividire. L’azienda sanitaria ha tentato di porre riparo con comunicato dal sapore fasullo. E ancora ieri ci hanno riprovato. Il dubbio – o la certezza – che si parli di medici contagiati te lo fanno venire loro. Prima pretendevano di essere creduti quando parlavano di un solo positivo, “un paziente”. Poi la perla sul contagio nei reparti, negato nel primo comunicato. “Se fosse accaduto un anno e mezzo fa, con molta probabilità sarebbero stati ricoverati”.
Maestra senza green pass dopo il Covid e la dose di vaccino: "Devo pagare per insegnare". Il caso di Teresa Anna De Vito
È una storia assurda quella della maestra Teresa Anna De Vito, che da oltre 20 anni insegna seguendo il metodo Montessori nella scuola dell'infanzia «Ernesto Chiovini», che fa parte dell'Istituto comprensivo di Piazza Filattiera, nel quartiere romano di Nuovo Salario. Per un inspiegabile corto circuito burocratico ora rischia la sospensione dal suo incarico. L'insegnante, 56 anni, non è una no-vax. Anzi, ha eseguito alla lettera le prescrizioni che le sono state impartite dal Governo, dal medico curante e dagli operatori sanitari dell'hub vaccinale di Termini. Ma non è bastato. «Il 6 novembre scorso la As1 Roma 1 ha disposto la chiusura di due sezioni della scuola in cui insegno, che ha sede in via Gaetano Zirardini 6, per due casi conclamato di Covid riscontranti in due mie colleghe. Quel giorno - spiega a «Il Tempo» Teresa Anna De Vito - ho effettuato per precauzione un tampone antigenico presso un laboratorio analisi privato, risultando positiva. Ho avvertito immediatamente la Direzione didattica della scuola e il mio medico di famiglia. Su sua prescrizione, tre giorni dopo ho eseguito insieme a mio marito un tampone molecolare al Policlinico Militare di Roma: questa volta io sono risultata negativa e lui positivo. Il 20 novembre ho ripreso servizio, sulla base di un certificato di avvenuta guarigione».
Stasera Italia, Pietrangelo Buttafuoco dice la verità sul ministro Speranza: "Perché Draghi se l'è tenuto"
“La conferma del ministro Roberto Speranza nel governo è un errore marchiano di Mario Draghi”. Lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco, ospite di Veronica Gentili, conduttrice del programma “Stasera Italia News”, mercoledì 8 settembre, ha sottolineato la necessità di staccare l’emergenza Covid-19 dal chiacchiericcio politico: “Agli italiani è mancato un discorso di verità e chiarezza. Il green pass rischia di diventare un totem a metà visto che viene contraddetto dalla necessità del vaccino. Se la stessa medicina davanti a un ospedale ti dice dammi anche il tampone, significa che il certificato verde non basta. Occorrono semplicità e concretezza, sappiamo che c’è il virus però chiediamo a chi ha la responsabilità di dare indicazioni su cosa fare. I cittadini sono storditi dalla contraddittorietà, serve precisione”. Un lungo prologo per arrivare al cuore del discorso: “Un errore marchiano del premier Draghi quale è stato? La conferma del ministro della Salute Speranza, l’ha fatto per un obbligo di equilibrio politico, è l’unico rappresentante di un partito unico (LeU) che è in maggioranza, ma è quello che ha segnato le mille confusioni di questa pandemia”.
Il terremoto Covid colpisce l'impero di Flavio Briatore: crollano i ricavi
Non basta a Flavio Briatore cambiare nome in Lussemburgo per non perdere in Italia. Qualche settimana fa, infatti, la sua holding nel Granducato chiamata Billionaire Lifestyle ha assunto il nuovo nome di Majestas: la società controlla l’italiana Billionaire srl in carico a 4,1 milioni e proprietaria dell’omonimo noto locale in Costa Smeralda che ha perso 222mila euro, il 48% di Twiga proprietaria degli omonimi bagni di Forte dei Marmi (partecipata anche da Daniela Santanchè), l’inglese Hospitality Trademarks, le monegasche Sundream, Seadream e Cova Monte Carlo. Ma la Billionaire srl ha appena approvato il bilancio 2020 che anche per l’impatto della pandemia e il conseguente lockdown ha registrato un crollo dei ricavi anno su anno da 4 milioni a 1,6 milioni con una perdita peggiorata da 222mila a 333mila euro che è stata rinviata a nuovo perché Majestas ha rinunciato a un credito di 515mila euro verso la società consentendo al patrimonio netto di restare positivo.
La resistenza del Panshir a Biden: grazie di aver regalato l’Afghanistan ai Talebani
Sono durissime ma, al contempo, amaramente sarcastiche le parole che la resistenza del Panshir rivolge al presidente americano Joe Biden ringraziandolo per aver ”regalato l’Afghanistan ai Talebani”. Che, poi, è ciò che pensa gran parte del mondo occidentale di fronte alla fuga disordinata e precipitosa con cui la coalizione internazionale è stata costretta ad agire, travolta dalla improvvida decisione di Sleepy Joe.
Critiche dunque agli Stati Uniti ma anche all’Unione europea arrivano dunque dai ribelli del Panshir, che con tono sarcastico e sferzante hanno ”ringraziato il presidente americano Biden” per aver ”regalato l’Afghanistan ai Talebani”.
Sull’account di Twitter Panjshir_Province riconducibile agli uomini di Ahmad Massoud si legge che ”a nome dell’Afghanistan e del popolo afghano ringraziamo gli Stati Uniti e l’Unione europea per aver regalato i Talebani all’Afghanistan. Ringraziamo gli Stati Uniti per aver mostrato il loro volto”.
Università, il ricatto del ministro Messa: “Chi non ha il Green pass farà la Dad”
Roma, 7 sett – Il ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, è convintissima dell’importanza dell’estensione del Green pass obbligatorio agli studenti degli atenei: “Prevale il bene comune”.
Messa: “Chi non ha il green pass avrà la Dad”
Dal primo settembre si può andare all’università solo con il Green Pass: gli studentivsprovvisti della magica certificazione verde potranno usufruire (si fa per dire) della Dad, la didattica a distanza. E questo nonostante ci sia un appello firmato da centinaia di professori universitari, tra cui Alessandro Barbero, in cui viene definito uno “strumento discriminatorio”. Maria Cristina Messa, ministro dell’Università, spiega a Fanpage.it come “nelle università si sviluppa la scienza, se non siamo noi a rendere forti i risultati della scienza chi lo fa?”.
#iltempodioshø
La Chiesa affronta i suoi demoni. Pubblicato il documento preparatorio per il Sinodo di ottobre: fari puntati su abusi e corruzione. Si comincia il 10 in Vaticano, nel 2023 l'atto conclusivo.
Rave Valentano, bomba sulla Lamorgese: “I camper arrivarono scortati dalla polizia”
Viterbo, 7 set — I camper del tristemente famoso rave party di Valentano furono scortati dalle forze dell’ordine la sera stessa del loro insediamento nella tenuta di Piero Camilli, occupata successivamente per 5 giorni e 5 notti da circa ottomila persone provenienti da tutta Europa. Lo rivela oggi La Verità.
Gli uomini della Lamorgese avrebbero quindi intercettato i mezzi che il 13 agosto si stavano dirigendo verso il campo di Valentano «ma da Roma arrivò l’ordine di monitorare il traffico e non di bloccarlo». In tempo di gravi ed arbitrarie restrizioni delle libertà degli italiani, il Viminale ha quindi consentito che quasi diecimila persone occupassero abusivamente una proprietà privata, spacciando fiumi di droga, lasciando che un 24enne morisse annegato e permettendo che due ragazze — o forse più — venissero stuprate.
“Il reddito di cittadinanza? Ingrassa i falsi poveri pieni di vizi”: ora lo dicono persino alla Caritas
Il reddito di cittadinanza non serve a ridurre la povertà ma spesso finisce per «soddisfare vizi», e ingrassare le tasche di «falsi poveri», percepito da gente che «non ha mai avuto voglia di lavorare»: a detrimento, magari, di chi bisognoso lo è davvero. La pensa così Salvo Pappalardo, responsabile delle attività in Caritas Diocesana di Catania. Sicuramente non un «cattivone di destra» nemico dei poveri, ma un cittadino che ogni giorno si confronta con le situazioni di indigenza più estreme. «Il reddito di cittadinanza deve essere assolutamente revisionato, altrimenti sarà sempre fallimentare», ha spiegato ad AdnKronos.
Il reddito di cittadinanza, “molti ci pagano i vizi”
«Ho constatato io stesso che la maggior parte delle persone che recepiscono il reddito di cittadinanza preferiscono utilizzarlo non per comprare beni di prima necessità ma per soddisfare altri tipi di esigenze o vizi, per poi consumare un pasto caldo nelle nostre mense», è la denuncia di Pappalardo. Niente di nuovo sotto il sole: solo una triste conferma delle decine — quando non centinaia — di casi di furbetti che emergono ogni giorno dai controlli della Finanza. «Ci sono tanti beneficiari che purtroppo sono “falsi poveri”, così come ci sono famiglie che hanno ricevuto aiuto da questa misura di sostegno», ha proseguito Pappalardo. Ma ad ogni modo «non posso però affermare che abbia ridotto il livello di povertà e risolto il fenomeno della povertà, ben più complesso».
Città del Messico, via la statua di Colombo: al suo posto un monumento alle donne indigene
Città del Messico, 7 sett – Ormai il navigatore Cristoforo Colombo è una vergogna da nascondere, e così anche il monumento che da 143 anni era saldo a Città del Messico ora sparirà.
Colombo e il Messico
La statua a Città del Messio di Cristoforo Colombo ha campeggiato per 143 anni su una rotonda del Paseo de la Reforma. Il sindaco della capitale messicana, Claudia Sheinbaum, ha annunciato durante il fine settimana la decisione di rimuoverla per sempre, precisando che, in concomitanza con la giornata internazionale delle donne indigene, la statua sarà sostituita da quella di un personaggio femminile della civilizzazione olmeca. La Sheinbaum ha giustificato la scelta della nuova statua con “la rivendicazione delle donne indigene e di ciò che rappresentano nella nostra storia”. Per lei è il “miglior tributo che possiamo fare alle donne del Messico, alle donne indigene”.
Nino Benvenuti le suona a Montanari: “Chi nega le Foibe non può insegnare”
“Chi nega le Foibe non può insegnare”. Nino Benvenuti le suona così a Tommaso Montanari, dopo le ignobili dichiarazioni dell’attuale rettore dell’Università per stranieri di Siena. “Mi chiedo se sia corretto che un educatore, uno che dovrebbe formare i ragazzi al rispetto, alla non violenza e alla verità storica, approfitti del suo ruolo per fare affermazioni simili”, tuona Benvenuti intervistato da Il Giornale.
Nino Benvenuti: “Quello di Montanari è negazionismo bigotto”
“Non sono uno storico ma non credo che a simili tragedie si possa dare un peso e una misura. Un eccidio è un eccidio, non mi metto a contare le vittime”, dice l’83enne campione olimpico di Roma ’60 ed ex campione del mondo dei pesi medi. “Non ho idea di quali siano stati i criteri che lo hanno portato a ricoprire quella carica ma chi lo ha nominato o eletto dovrebbe farsi un esame di coscienza, abbandonare ogni ipocrisia. Fare un passo indietro”, afferma ancora Benvenuti su Montanari. “Alla mia età ne ho viste talmente tante che non mi meraviglio più di niente. Montanari parla per luoghi comuni, arroccato nell’ignoranza dei fatti e nel più bigotto negazionismo. La mia gente ha sofferto. Troppo. E non saranno certo le sue parole a cambiare la storia”.
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