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Tutte le frasi da “incorniciare” dette dal leader delle sardine. Che diventa la barzelletta del web
Contenuti zero. Linguaggio involuto. Toni da santone indiano. Le sardine sono il nulla che avanza. Non è il commento di qualche detrattore del centrodestra ma l’ammissione (ingenua?) dello stesso Mattia Santoro, leader del movimento. Anche se lui si schernisce (non c’è un capo, il movimento nasce dal basso).
Parla il leader delle Sardine: riempiamo i vuoti
In una improbabile intervista rilasciata ad Open e rilanciata da Omnibus, il ragazzotto, (32 anni ma non li dimostra) capelli ricci, accento bolognese, si esibisce in una stentata teoria a dir poco cervellotica. «Con l’uso del cervello abbiamo risposto a molte domande inevase e abbiamo dato rappresentanza», dice mister Sardina poco prima della manifestazione di Bologna. A che cosa? Non lo sa nemmeno lui. «È un vantaggio e ci fa piacere – continua – ma segnala un grande problema in Italia: tanta gente non sa chi, come e dove riempirà i vuoti che ha dentro». Quindi si va in piazza, per gioco, per riempire i vuoti esistenziali? E si condisce il tutto con un po’ di sana retorica antisalviniana. Che è un lasciapassare gratis. Non costa nulla, si seducono facilmente i media a caccia di nuovi, o presunti, fenomeni sociali-generazionali. E si riempiono i social.
Rai, la maggioranza litiga sulle poltrone: saltano le nomine
Saltano le nomine domani in Cda Rai. A quanto apprende l’Adnkronos, sebbene in Rai spieghino che la ragione è legata all’ipotesi di possibili ulteriori interventi sul canone, il nodo sarebbe invece politico. In particolare sembra che tutto sia entrato in stallo questa mattina alle 9, quando qualche consigliere ha espresso contrarietà sulla soluzione trovata che rispondeva al seguente schema.
La lite scatta su Mario Orfeo
Stefano Coletta a Ra1 e alla Direzione Prime Time, Ludovico Di Meo a Rai2 e alla Direzione Cinema e serie tv, Franco Di Mare a Rai3 e alla Direzione Day Time. Una soluzione nella quale restava fuori la casella del Tg3 e la direzione affidata a Mario Orfeo su cui, come raccontano alcuni parlamentari, ci sarebbe stato il veto del M5s. I grillini non si sentirebbero abbastanza rappresentati.
Ultimatum ai “furbetti” del M5S: “Restituite i soldi entro fine anno”
Avviso ai morosi del M5S: i soldi delle restituzioni devono essere versati entro il 31 dicembre. Altrimenti il collegio dei probiviri “si attiverà senza ulteriore indugio” per infliggere sanzioni disciplinari.I vertici M5S – in pieno caos politico – hanno perso la pazienza e in una mail inviata nelle ultime ore a deputati e senatori indietro con le restituzioni manifestano tutto il loro disappunto, con tanto di ultimatum.”Le ricordiamo – si legge nel messaggio visionato dall’Adnkronos e firmato dallo ‘Staff’ – che gli impegni da Lei assunti, all’atto della sua candidatura con il MoVimento 5 Stelle, costituiscono una vera obbligazione giuridica. Come di recente affermato dall’Agenzia delle Entrate, costituiscono anche e soprattutto, un impegno morale nei confronti di tutti i cittadini italiani. E in particolare, di quelli che l’hanno votati”.
Mistero sulla sorte della casa di Céline: lì lo scrittore “maledetto” morì in povertà e dimenticato nel 1961
Céline, lo scrittore maledetto caro alla destra, torna a far parlare di sé. È polemica in Francia per il destino della casa che fu l’ultima residenza dello scrittore Louis-Ferdinand Céline (1894-1961), autore discusso ma riconosciuto tra i più grandi del Novecento. Céline morì in povertà, emarginato e deluso. Tra le sue opere, Viaggio al termine della notte, Morte a credito, Bagatelle per un massacro, La scuola dei cadaveri, La bella rogna e molti altri. Lo scorso 7 novembre è morta, all’età di 107 anni, la vedova Lucette Destouches, da lui rappresentata in molti suoi romanzi. Ora si è appreso che lei stessa un anno fa aveva venduto a un privato la villa Maïtou di Meudon, nella regione dell’Île-de-France, a sud-ovest di Parigi. Lì la coppia si stabilì nel 1951 dopo una serie di vicende tragiche raccontate da Céline nella sua trilogia.
Vigili del fuoco: stipendi come polizia e carabinieri. Sì del Parlamento alla proposta di FdI
Nicola Zigaretti intenzionato a denunciare la Raggi: dal Pd una bomba su M5s e governo
La Regione Lazio minaccia di denunciare il sindaco di Roma Virginia Raggi. Sui rifiuti rischia di venir giù il governo, perché la vertenza regionale si traduce in Nicola Zingaretti, governatore e segretario del Pd, contro Movimento 5 Stelle, che regge la giunta capitolina. Se Roma Capitale o Ama non rispetteranno quanto previsto dall'ordinanza che impone che gli impianti di smaltimento del Lazio siano "a pieno regime entro 20 giorni", avverte un atto firmato dal presidente Zingaretti, scatterà il commissariamento e anche le denunce alla magistratura. "In caso di inosservanza della presente ordinanza - è scritto - vengono adottate in via sostitutiva dalla Regione tutte le iniziative necessarie a garantirne l'ottemperanza, nonché comunicati all'Autorità giudiziaria i responsabili delle condotte omissive".
Paolo Mieli a DiMartedì, fondazione Open: "Matteo Renzi deve stare molto attento"
Paolo Mieli, ospite di Giovanni Floris, a DiMartedì, su La7, commenta l'inchiesta sulla Fondazione Open, la cassaforte de facto Matteo Renzi: "A Renzi direi di stare molto attento", avverte. "Ci sono giornali che dedicano un'attenzione quotidiana a queste vicende giudiziarie, come La Verità e il Fatto quotidiano, che sono di sponde diverse ma simili in questo. Per antica abitudine, quando comincia a suonare questa campanella tutti i giorni, io farei molta attenzione".E ancora, continua Mieli: "Non è vero che di fronte ai giudici non ci si può fare niente. Anche fare questa sfida, tipo andare a cena con Flavio Briatore, mah... E' ovvio che ognuno è libero di fare quello che gli pare ma la legge del '92, degli anni drammatici di Tangentopoli, insegna che è meglio non fare troppo lo spiritoso quando ti arriva addosso questo tsunami".
Sardine, Mattia Santori: "Senza idee riempiamo le piazze". La supercazzola: "Come riempiamo il cervello"
Le sardine, ovvero il nulla assoluto. Lo dice chiaro e tondo, con un discreto autogol, anche il leader del movimento, Mattia Santori, in una spettacolare supercazzola consegnata ad Open e rilanciata da Omnibus. Mister sardina, infatti, afferma quanto segue: "Con l'uso del cervello abbiamo risposto a molte domande inevase e abbiamo dato rappresentanza. È un vantaggio e ci fa piacere, ma segnala un grande problema in Italia: tanta gente non sa chi, come e dove riempirà i vuoti che ha dentro", afferma un poco profetico, manco fosse un santone. Ma il peggio arriva a strettissimo giro di posta: "Senza idee, riempire le piazze che stiamo riempiendo noi non è possibile".
Fondazione Open, Matteo Renzi replica a Luigi Di Maio: "Indaghiamo su Casaleggio e su chi finanzia il M5s"
Dopo gli attacchi di Luigi Di Maio sull'inchiesta sulla Fondazione Open che finanziava Matteo Renzi, l'ex premier si difende e passa al contrattacco con un post pubblicato sul suo profilo Twitter: "Se Di Maio vuole una commissione di inchiesta su come si finanzia la politica io ci sto. Mettiamoci dentro partiti, Fondazioni e Srl vicine al Movimento 5 stelle che ricevono consulenze e collaborazioni da società pubbliche, non solo italiane. La trasparenza vale sempre, no?". Nel mirino, ovviamente, gli affari di Davide Casaleggio, già usati dagli esponenti di Italia Viva alla vigilia per ribattere agli attacchi piovuti in seguito all'inchiesta.E ancora: "Le entrate e le uscite di Open sono tutte tracciate. Trasparenza al massimo. Magari le altre fondazioni fossero state trasparenti come Open", che, specifica, "era una fondazione, non un partito".
Emilio Fede ricoverato d'urgenza. L'account Il Biscione: "Riesce a malapena a parlare"
L'ex direttore del Tg4, Emilio Fede, è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale San Raffaele di Milano. È quanto apprende e rilancia l'agenzia di stampa AdnKronos, secondo cui l'88enne sarebbe stato vittima di una caduta, che ha prodotto gravi ripercussioni sulle sue condizioni fisiche. Ad inquietare, però, è un tweet dell'account Il Biscione, considerato molto vicino a Mediaset, una sorta di "insider" dell'azienda che spesso e volentieri snocciola informazioni riservate che si rivelano attendibili. Su Twitter, il Biscione scrive: "L'amico Emilio Fede è stato ricoverato d'urgenza al San Raffaele, mi dicono che a malapena riesca a parlare".
Repubblica ricomincia con l’odio e una rubrica per la caccia all’uomo. Intitolatela “Le Iene”
Chissà che effetto farà a Paolo Berizzi di Repubblica la foto qui sopra. Il giornalista, immortalato dal nostro fotomontaggio, provi ad immedesimarsi nei panni di Matteo Salvini, quando gli odiatori rossi gli dedicarono sulla rete il medesimo pensiero. O in quelli di Giorgia Meloni, anche lei a testa in giù centinaia di volte sui social. Ma Berizzi ha il torcicollo e non guarda a sinistra. Non ricordiamo la sua durissima condanna per quell’immagine del leader leghista. Perché l’odio deve riguardare solo la destra, pare una parola d’ordine ormai. Con la voglia di istigare le teste calde che sono ovunque. Perché ci ha fatto rabbrividire un suo tweet di ieri mattina, che annuncia da oggi su Repubblica una sua “rubrica quotidiana: si intitolerà #PiovonoPietre. Ogni giorno racconterò un episodio di razzismo, fascismo, nazismo, antisemitismo, bullismo politico, sessismo”. Aspettiamoci un minestrone di antifascismo e fakenews.
Mario Balotelli, siamo al dramma umano. "La mamma dice no": a gennaio, un'ipotesi estrema
Sull'orlo di una crisi umana, di nuovo. Mario Balotelli sta per divorziare dal Brescia e a salvarlo ancora una volta ci proverà sua mamma. Prima il caso dei buu razzisti al Bentegodi, poi le accuse della sua stessa curva, il rendimento in campo che non decolla, la crisi tecnica delle Rondinelle e, per ultime, le sconcertanti parole del presidente Cellino ("Fraintese", dice lui) su SuperMario che "è nero e sta cercando di diventare bianco". Così scivola via anche "l'ultima occasione" di un giocatore che ha 29 anni, ma che per quantità di squadra cambiate e delusioni inanellate dal 2013 a oggi (con eccezione della prima stagione al Nizza) ne dimostra 40.Siamo quasi al fenomeno da baraccone, una vecchia gloria chiamata da qualche club in difficoltà per creare hype mediatico più che per risollevare le sorti proprie sorti.
Open, indagato Marco Carrai
Perquisiti gli uffici dell'imprenditore vicino a Renzi. Poi l'avviso di garanzia. La fondazione Open ora è nel mirino dei pm
Colpo di scena nell'inchiesta sulla fondazione Open.