Ancora scintille tra i politici e i "Ferragnez". Questa volta, ma il tema di scontro resta sempre il destino del ddl Zan, è Matteo Renzi a "sfidare" Chiara Ferragni poiché, annota, l’influencer «entra nel dibattito sulla Legge Zan dicendo ai suoi 24 milioni di follower "Che schifo che fate politici", con la mia faccia». «Sono pronto a un dibattito pubblico con la dottoressa Ferragni, dove vuole e come vuole. Sono sempre pronto a confrontarmi con chi ha il coraggio di difendere le proprie idee in un contraddittorio. Se ha questo coraggio, naturalmente», controbatte il leader di Italia viva che pubblica sulla sua pagina Facebook la "card" contestata alla Ferragni. E la accompagna con un’articolata replica.
Vaccino, quando faremo la terza dose e no-vax a casa: l'infettivologo Bassetti scatenato a Stasera Italia
Pugno duro di Matteo Bassetti su chi non vuole ricevere il vaccino contro il Covid. L’infettivologo di Genova è ospite di Stasera Italia, programma di Rete4 condotto da Veronica Gentili, nella puntata del 5 luglio e ha sbarrato la strada a tutti coloro che stanno intralciando la campagna vaccinale italiana: “Sappiamo che abbiamo una fascia di resistenza alla vaccinazione più ampia di quella che personalmente prevedevo, si parla di un 20-25% della popolazione italiana. Il che vuol dire che arriveremo ad ottobre con un italiano su cinque che non sarà vaccinato. Non stiamo parlando di chi non si può vaccinare, stiamo parlando di chi non si vuole vaccinare. È un numero elevato, sono 12-14 milioni di italiani. Spero di non dover arrivare mai a zone rosse e lockdown per chi è vaccinato, l’idea è che se uno non si vaccina a casa ci starà lui, come dovrà accadere nella scuola, chi è vaccinato va in presenza, chi non lo vuole fare resta in didattica a distanza”.
Giustizia, Crosetto aderisce a tutti e 6 i referendum di Salvini
Anche Guido Crosetto, cofondatore di Fratelli d’Italia, annuncia il sostegno a tutti e 6 i referendum sulla giustizia promossi da Lega e Partito Radicale. Crosetto ha parlato a il Giornale. Altre adesioni vip sono state confermate nelle ultime ore: Luigi Amicone (fondatore del settimanale Tempi), Alda D’Eusanio, Giovanni Terzi (giornalista, volto tv, già in politica e vittima di un clamoroso errore giudiziario, attuale compagno di Simona Ventura). Firmeranno anche Mauro Coruzzi, in arte Platinette, e Gabriella Privitera Corona, madre di Fabrizio.
Nel prossimo weekend, la Lega replicherà la mobilitazione dei gazebo da Nord a Sud già vista sabato e domenica scorsi. L’obiettivo è addirittura migliorare i numeri, sfondando quota 1.500 gazebo. Ieri sera Matteo Salvini ha fatto una lunga videoconferenza con tutti i 140 leghisti responsabili dei referendum a livello regionale e provinciale: “Il risultato dei primi giorni di raccolta è stato straordinario, è una grande occasione per cambiare la giustizia dopo decenni” ha detto Salvini.
Signora cubana ridicolizza i comunisti italiani: “Siete ignoranti, Castro era un assassino” (video)
Da alcune settimane il video circola in Rete ed è diventato un formidabile manifesto anticomunista. Mostra dei fatti accaduti a Desenzano del Garda, dove dei militanti comunisti nostalgici di Castro e Che Guevara, vengono ridicolizzati da una signora cubana.
L’inaugurazione in pompa magna del Circolo Italia-Cuba doveva essere occasione per spargere retorica e propaganda da quattro soli per un regime autoritario che ha creato miseria e terrore.
I comunisti da salotto di Desenzano del Garda avevano chiamato anche il Console Generale del regime comunista, Llanio Gonzales Perez e altri compagni di partito locali, obnubilati dalla propaganda del regime dittatoriale.
Il video della signora cubana contro i castristi è virale
Tutto normale, per noi italiani, ormai rassegnati anche a destra, a sentire inni di gloria per le dittature che si nascondono dietro la falce e martello. E a dover subire la propaganda e i pugni chiusi di tirannie che hanno seminato nella loro storia solo orrore, morte e miseria.
“I nemici del Bene saranno sconfitti”. L’intervento di Mons. Viganò al Festival di Filosofia “Antonio Livi” – 30 maggio 2021
Riportiamo il video dell’intervento di Mons. Carlo Maria Viganò al Festival di Filosofia “Antonio Livi”, che si è tenuto ieri, domenica 30 maggio, a Venezia. E’ un intervento di eccezionale chiarezza e importanza, un provvidenziale strumento di chiarezza nel terribile momento storico che stiamo vivendo. Consigliamo a tutti un ascolto attento.
PD
Monito di Mons. Vigano: il Mondo, il Diavolo, la Carne
Monsignor Carlo Maria Viganò ha scritto questa lettera in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo il 29 Giugno 2021 e speriamo possa essere un chiaro messaggio per tutti.
IL MONDO, LA CARNE, IL DIAVOLO
Scitote quoniam Dominus ipse est Deus:
Ipse fecit nos, et non ipsi nos.
Ps 99, 3
I nemici della nostra anima sono sempre gli stessi, e sempre uguali sono gli agguati che essi ci tendono. Il mondo, con le sue seduzioni; la carne, corrotta dal peccato originale e incline al male; il Diavolo, eterno nemico della nostra salvezza e che si avvale della carne per assediarci. Due nemici esterni e uno interno, sempre pronti a farci cadere nel momento della distrazione, della debolezza. Questi nemici spirituali accompagnano ciascuno di noi dall’infanzia alla vecchiaia, e l’umanità attraverso le generazioni e i secoli.
Gli alleati su cui possiamo contare per sconfiggere il mondo, la carne e il diavolo sono la Grazia di Dio, l’assiduità ai Sacramenti, l’esercizio delle Virtù, la preghiera, la penitenza, la considerazione dei Novissimi, la meditazione della Passione del Signore e il vivere alla Sua presenza.
Raffaella Carrà, un’icona nazionalpopolare che ha portato l’Italia nel mondo. L’omaggio della Meloni
Un’icona nazionalpopolare. Che ha impresso un segno indelebile nella rivoluzione del costume, non solo italiano. Con il primo scandaloso ombelico scoperto della storia della Tv. Era il 1971 quando Raffaella Carrà insieme a Corrado aprì la nona edizione di Canzonissima con una mise audace che scandalizzò e sedusse l’Italia. E che per giorni e giorni riempì le cronache nazionali.
Carrà, Meloni: l’Italia perde una donna straordinaria
“L’Italia perde una donna dallo straordinario talento artistico e dalla contagiosa simpatia. Ciao Raffaella, non ti dimenticheremo”. Così su Facebook Giorgia Meloni che affida ai social uno dei primi commenti alla notizia della morte della regina della televisione. Scomparsa a 78 anni nello stupore generale, perché nessuno era a conoscenza della sua malattia. Per Fabio Rampelli è difficile raccontare cosa abbia rappresentato Raffaella Carrà nella storia italiana. “Intrecciata com’è stata la sua vita pubblica alla storia del costume, della tv, della canzone. E anche all’evoluzione dell’immagine e del potere femminile. Ha sintetizzato l’Italia migliore”, dice il vicepresidente della Camera. “Con la sua tenacia, la sua simpatia, la sua trascinante umanità. La sua professionalità da certosino. Tutte qualità che la rendevano inarrivabile e al contempo vicinissima. Ci mancherà la sua presenza, ma il suo sorriso no. Ce lo abbiamo stampato nel cuore”.
Papa Francesco "agente del nemico". La lettera di monsignor Viganò a Trump: un terremoto nella Chiesa
Ormai è guerra totale: Monsignor Carlo Maria Viganò, con questa lettera di importanza epocale, dal suo esilio nel quale si è rifugiato temendo per la propria vita, ha esplicitamente indicato Bergoglio come un agente del "Nemico", peraltro sulla scia di quanto ampiamente annunciato dalla Madonna di Fatima, dall'Apocalisse, da Padre Pio, da schiere di mistici e beati riconosciuti dalla Chiesa e persino dal Catechismo del 1992 (art. 675). I media mainstream si scateneranno subito con la categoria difensiva del "complottismo", del "bieco assist elettorale a Trump", ma la realtà che stiamo vivendo in questi giorni deve farci porre serie domande. Ci sono dei fatti sui cui bisogna fare luce. Ad esempio, è un fatto che Bill Gates in marzo abbia depositato un brevetto per l'«identità digitale», un sistema che dovrebbe prelevare tutti i nostri dati corporei per monetizzarli in bit coin. Il famoso marchio della Bestia apocalittico, quello che priverà gli uomini della loro libertà? Il suo nome sembra una burla: WO 060606. Proprio quelle cifre: W-orld O-rder e 666? Così come non tutti sanno che il grande patron di Giuseppe Conte era il cardinale Silvestrini, uno dei membri della cosiddetta Mafia di San Gallo, che, stando alla autobiografia mai smentita dal Vaticano di uno dei suoi membri, il cardinale Danneels, era un gruppo di cardinali modernisti che brigava per mettere sul trono di Pietro proprio il cardinale Bergoglio.
Raffaella Carrà morta a 78 anni, la signora della tv era malata da tempo: il drammatico annuncio della famiglia
Una tragedia per il mondo dello spettacolo italiano: è morta Raffaella Carrà, che ci lascia all'età di 78 anni. "Raffaella ci ha lasciati. E' andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre": queste le parole con cui l'ex compagno Sergio Japino ha dato il drammatico annuncio, unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti.
Un fulmine a ciel sereno per le migliaia di fan e telespettatori, ma forse anche per il mondo della televisione italiana. L'amatissima Raffa si è spenta alle ore 16.20 di lunedì 5 maggio a causa di una malattia che aveva rivelato solo a pochissimi, la sua cerchia più ristretta. Per l'ultimo saluto, Raffaella ha chiesto una bara di legno grezzo e un'urna per contenere le ceneri.
Euro 2020, "chi è davvero Felix Brych". Ombre nere e accuse all'arbitro di Italia-Spagna: ci vogliono sbattere fuori?
Roberto Rosetti, il capo degli arbitri Uefa, ha scelto anche per la semifinale Italia-Spagna di Euro 2020.uno dei peggiori arbitri europei a disposizione e sicuramente non potrà essere tacciato di nazionalismo. Così si esprime il Corriere dello Sport sulla designazione del tedesco Felix Brych per la partita di domani 6 luglio a Wembley. "In questo europeo, Brych sembrava con un piede sull’aereo per Monaco, dove ha studiato nel prestigioso Maximiliansgymnasium, una sorta di progetto scolastico classico europeo dove si studia anche latino (dalla terza elementare), greco (dalla terza media) più due lingue straniere obbligatorie (una è l’inglese) e dove ha conseguito la laurea in Legge all’Università di Ratisbona (pubblicata in un libro: Possibilità e limiti giuridici per le amministrazioni comunali di promuovere attività sportive), ricorda il Corriere. Invece l'ex arbitro di Serie A, Rosetti, ora a capo degli arbitri europei lo ha scelto per la delicata sfida tra Italia e Spagna. Il tedesco ha diretto appena sabato sera Ucraina-Inghilterra all’Olimpico e prima ancora Belgio-Portogallo, e quindi farà tre gare in fila.
Vaccino, generale Figliuolo durissimo contro le Regioni: "Le dosi ci sono, 500mila somministrazioni al giorno. Viaggiare spediti"
Zitti tutti, parla il generale Francesco Paolo Figliuolo. Il commissario all'emergenza fa il punto in un'intervista al Corriere della Sera, dove affronta il nodo della campagna vaccinale e dei rischi che corre per luglio a causa della mancanza di dosi. Ma il generale dice chiaro e tondo che si può rispettare la tabella di marcia. "Le dosi sono sufficienti per procedere spediti nella campagna vaccinale". E ancora, quando gli ricordano che ci sono alcune Regioni che rinviano gli appuntamenti e altre che paventano sospensioni delle somministrazioni ad agosto, risponde: "Non ce ne sarà alcun bisogno. Se confrontiamo luglio con giugno c’è una flessione del 5% dei vaccini Pzifer e Moderna, non parlerei di ritardi. Tra luglio e settembre avremo un approvvigionamento di circa 45,5 milioni di dosi di questi vaccini, che sono i più usati. A luglio è prevista la disponibilità di circa 14,5 milioni di dosi, rispettivamente 12,1 milioni di Pfizer e 2,4 di Moderna, che assicureranno anche le vaccinazioni eterologhe, per gli under 60 che hanno fatto come prima dose il vaccino AstraZeneca". Quindi secondo lei non c’è bisogno di rinviare le prenotazioni? "Se contiamo soltanto i circa 15 milioni di vaccini Pzifer e Moderna, e se aggiungiamo anche il residuo del mese precedente e le seconde dosi AstraZeneca per gli over 60, le Regioni hanno la potenzialità di somministrare complessivamente 500mila vaccinazioni al giorno". Insomma, le regioni facciano il loro.
Ungheria
La porta per l'est d'Europa. Così, da sempre, si è considerata l'Ungheria. E la sua capitale, Budapest, ne è l'emblema. Lì c'è tutto. I caffè, la musica e...
Ritratto in breve
La porta per l’est d’Europa. Così, da sempre, si è considerata l’Ungheria. E la sua capitale, Budapest, ne è l’emblema. Lì c’è tutto. I caffè, la musica e l’arte, i monumenti, le terme ? dove rilassarsi giocando a scacchi ? e il Danubio. Già, il Danubio. Che divide in due la capitale (in Buda e Pest), ma anche l’intero Paese. Una delle località più visitate è il Lago Balaton che, con 195 chilometri di spiagge, è ideale per trascorrere le vacanze estive. Sempre d’estate si può fare un salto a Heviz, a sei chilometri dalla riva nord del Lago Balaton, chiamato anche “mare ungherese”. Lì, oltre al relax, si può godere di un grandissimo bacino di acque termali. Per chi, invece, volesse una vacanza un po’ più movimentata, c’è Sifok, con locali ovunque, tanto alcool e divertimenti. Con un rischio, però: Sifok ad Agosto sta all’Ungheria come Riccione all’Italia. Folla compresa. Spostandosi verso il nord del Paese, si possono trovare diverse sorprese naturalistiche, protette anche dall’Unesco e dichiarate Patrimonio mondiale dell’Umanità. È il caso del Parco nazionale Aggtelek. Al suo interno una vera e propria meraviglia: la grotta di stalagmiti. Enorme, tra le più grandi d’Europa. Da nord a sud, i paesaggi restano comunque incantevoli. Un esempio? Bugac o Hortobagy, villaggi contadini immersi nel verde. Molto suggestive anche Sopron e Fertod, la Versailles d’Ungheria con il suo Palazzo Eszterhàzy, una vera e propria reggia in stile barocco.
Non bastava Letta, rispunta Balotelli: “Io avrei fatto inginocchiare tutti”
Roma, 4 lug – Nessuno ne sentiva la mancanza, eppure Mario Balotelli torna a parlare di Nazionale: “Io mi sarei inginocchiato e avrei fatto fare la stessa cosa a tutti gli altri”. La spocchia è la stessa di sempre, anche lontano dalle sceneggiate in campo. Sì perché Balotelli versione Letta è un calciatore disoccupato e alla disperata ricerca di una squadra. Purtroppo per lui però pare proprio che nessuno lo voglia. Eppure fa intendere che in questa Nazionale italiana, che dà spettacolo e mostra una compattezza più unica che rara, lui sarebbe stato leader indiscusso. A tal punto da obbligare tutti a seguirlo nel gesto in salsa Black lives matter. E’ quanto da lui proferito su Instagram, in cui tende a sfogarsi spesso.
Perché il ddl Zan è un’imposizione che genera solo rischiose spaccature
Roma, 4 lug – Ddl Zan imposizione. Ora sono diventati tutti teologi, tutti esperti di Storia d’Italia, tutti costituzionalisti. E’ tutto un dire: la Chiesa e le sue ingerenze, viva lo Stato laico, la Costituzione garantisce la libertà di pensiero, ecc. Verissimo. Solo che lo si dice contraddicendo gli stessi principi che si pronunciano. La Chiesa ha il sacrosanto – è il caso di dirlo – diritto di dire la sua opinione sul piano spirituale. E una legge che vada a metterle un bavaglio è una legge liberticida. Come lo sarebbe una legge che impedisse alla comunità Lgbt di protestare e di dire la sua opinione. E come Stato estero pienamente riconosciuto, il Vaticano ha il diritto di informare un altro Stato – non importa se l’Italia, la Germania o il Burkina Faso – di problemi normativi e diplomatici che potrebbero nascere a seguito dell’approvazione di una certa norma da parte di quello Stato.
Dopo la Francia, il Belgio: ma non è che la sinistra porta sfiga alle squadre multietniche?
Roma, 3 lug – Non è la prima volta e non sarà certo l’ultima. Anche per questi Europei la sinistra ha ripreso a magnificare le squadre multietniche. Tra gli articoli più convinti – ma tutt’altro che convincenti – spicca quello del Corriere della Sera: «Perché il Belgio è così forte?», si è chiesto il solerte giornalista di via Solferino. Ma ovvio, perché è una «squadra multietnica», dove «le antiche differenze sono diventate l’arma in più». «La chiave», neanche a dirlo, «è stata il modello multietnico stile Francia 1998: oggi lo spogliatoio è multirazziale, la lingua comune l’inglese e la diversità è diventata virtù». Se a ciò aggiungiamo i continui inginocchiamenti di Lukaku & co., i «diavoli rossi» ci appaiono come una perfetta corazzata globalista.
Il bluff delle squadre multietniche
Peccato solo che Francia e Belgio, squadre multietniche e quotatissime, abbiano fatto la fine del Titanic: ritenute inaffondabili, sono invece colate a picco. I bleus hanno sbattuto contro lo scoglio svizzero (che non era propriamente un iceberg), mentre i «diavoli rossi», osannati dal coro globalista, sono stati speronati e presi a sculacciate dalla monoetnica Italia. E anzi non sorprende affatto che qualche cultore della «diversity» abbia accusato gli azzurri di essere «razzisti» in quanto «tutti bianchi». Spiaze, come direbbe il buon Simone Inzaghi.
Sali e supera te stesso: l’Italia spazza via il Belgio 2 a 1
Roma, 3 lug — Horum omnium fortissimi sunt Belgae, così Cesare nel De bello Gallico descrive i componenti delle tribù celtiche più settentrionali. Il loro valore militare deriva dalla lontananza geografica della civiltà romana, dalla scarsità di contatti con i mercanti e dalla bellicosità dei loro vicini. Secoli dopo il Belgio, area carbonifera posta in una posizione strategica tra Francia e Germania, conosce un precoce sviluppo industriale. In epoca coloniale assume notevole importanza anche il commercio, in particolare quello di pietre preziose provenienti dal Congo.
Caratura (calcistica) altissima, punta – di diamante – d’origine centrafricana: questi, in estrema sintesi, i diavoli rossi che in Baviera affrontano la lanciatissima Italia targata Mancini. Nonostante l’assenza di Eden Hazard, Lukaku e soci rimangono – sulla carta – un gradino sopra alla selezione azzurra.
Come ‘passare da WhatsApp a GBWhatsApp senza perdere le chat?
GBWhatsApp è tra le migliori mod di WhatsApp che potresti ottenere per il tuo dispositivo. Gli utenti conoscono questa mod di WhatsApp come una mod compatibile con più account e molto altro ancora. Questa mod non può essere scaricata tramite servizi di distribuzione di app come Google Play Store ma sarà facile farlo tramite store di terze parti.
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Giuseppe Conte, il retroscena: "Pensava che con Ciro indagato per stupro...". La mossa sporchissima per far fuori Beppe Grillo
Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo è riuscito ad arrivare al 33 per cento dei consensi raggiunto alle ultime elezioni politiche. Una cifra pazzesca. Significa che gli elettori hanno creduto in lui, nell'antipolitica, nelle sue uscite spesso volgari, nell'atteggiamento del "vaffa". E se personalmente l'Elevato aveva pensato di candidarsi nel Pd, di fatto ne è rimasto fuori, accettando di allearsi con tutti, dalla Lega, al Pd, fino alla tanto odiata Forza Italia. Poi ci sono state le sue vicende familiari, il figlio Ciro accusato di stupro di gruppo. E poi c'è Giuseppe Conte. Che ora è in grande difficoltà.
Conte, ragiona ItaliaOggi, è partito subito all'attacco di Beppe Grillo ritenendo, dopo la vicenda del figlio, che il Garante fosse già fuori gioco. Ma lo ha sottovalutato. Grillo c'è. E' presente, tanto da dare il benservito all'ex premier che non vuole fare "il suo prestanome". E adesso gli eletti pentastellati "stanno vivendo o rivivendo di tutto, dai momenti d'oro dell'eguaglianza fra tutti", il famoso "uno vale uno", "ai contributi sempre meno pressantemente richiesti, dalle aperture estere sbalestrate e caotiche, alla ricerca di alleati inverosimili, vuoi nella penisola vuoi oltralpe".
Come proteggere la vista: 7 consigli e accorgimenti quotidiani per occhi in salute
Le buone abitudini e le regole d’oro per preservare la salute e il benessere dei nostri occhi
La vista va curata e protetta non solo quando sopraggiunge un disturbo oppure si sospetta una problematica, ma anche come prevenzione. La strategia preventiva si rivela utile, anche per quanto riguarda la salute degli occhi; dai primi controlli da bambini sino alle visite oculistiche periodiche da programmare nel corso degli anni ed in particolare dopo i 50 anni d’età, quando presbiopia e cataratta potrebbero iniziare a causare problemi e disagi.
Vi sono poi alcune buone abitudini e regole d’oro da seguire, per garantire ai nostri occhi il benessere (e, perché no, anche la bellezza) che meritano. Accorgimenti che migliorano anche la qualità della vita, dal tempo libero fino a quello trascorso al lavoro.
Dai qualunquisti al Partito bistecca. Tutti dicono vaffa (e poi spariscono)
Grillo torna alle vecchie parole d’ordine e conferma l’antica vocazione italiana per l’antipolitica. Il primo fu Giannini, poi i goliardi e i dipietristi: i movimenti antisistema cambiano pelle entrati a Palazzo
Il ritorno di Grillo al vaffa mostra come la vocazione italica per l’antipolitica sia irrinunciabile e antica. All’indomani dell’Unità nazionale, un cattolico di formazione cavourriana, Stefano Jacini, scrisse: "C’è una Italia reale che non è l’Italia legale, e che tende anzi a ribellarsi a questa ultima". Più o meno nello stesso periodo, un esponente della sinistra, Ferdinando Petruccelli della Gattina, intitolò I moribondi di Palazzo Carignano un sulfureo pamphlet sul primo Parlamento nazionale. Erano altri tempi e in queste denunce non c’era, forse, il rifiuto della politica, ma semmai il desiderio di recuperarne una dimensione "alta" che rinverdisse lo slancio ideale della età risorgimentale.
Chiara Ferragni e Fedez, vacanze d'oro nell'hotel extra lusso: le foto in famiglia
È tempo di vacanze per la famiglia Ferragnez. Dopo aver trascorso un lungo weekend in Grecia con gli amici Chiara Ferragni torna in Italia dai suoi due bambini, Leone e Vittoria, dove rincontra anche Fedez impegnato nello show di "Battiti Live". Una vacanza all’insegna della famiglia, con tanto di nonni a seguito, tutto documentato magistralmente dagli account social dei due influencer. L’imprenditrice digitale e il rapper hanno scelto una location da urlo per trascorrere l’estate, nulla di nuovo per le star del web ma sui social scoppia il caso sul prezzo da capogiro dell’hotel dove soggiornano.
Fedez e Chiara hanno scelto di alloggiare all'Augustus Hotel, resort extra-lusso di Forte dei Marmi e uno dei luoghi più esclusivi della Versilia. E questo lo si può intuire dai molteplici scatti postati su Instagram dalla coppia. Tra baci e abbracci della famiglia Ferragnez al completo sui social impazza la curiosità sul costo dell’hotel. Come riporta il sito specializzato Gossip e Tv, l'attenzione dei followers (ma soprattutto quella degli haters) si è concentrata nel giro di pochi minuti sul costo dell'anticipo delle ferie.
Lega, code e migliaia di firme in poche ore per i referendum sulla giustizia
Entra nel vivo la raccolta firme per i 6 referendum sulla giustizia lanciati da Matteo Salvini. Da Nord a Sud sono stati quasi 200 i gazebo organizzati dalla Lega nella giornata di oggi mentre ne sono previsti oltre 1.500 nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 luglio.
"Accolte con entusiasmo le 6 proposte di riforma: code per firmare al gazebo organizzato al mercato di Cinisello Balsamo, 6mila firme raccolte in poche ore in 27 gazebo in Lombardia, 2mila sottoscrizioni nel Lazio in soli 14 punti di raccolta. Partecipazione significativa anche in Campania con 1.900 firme in poche ore. Sono segnali di grande partecipazione in una giornata lavorativa, con alte temperature ovunque, e che precedono una due giorni di grande mobilitazione. Oltre che nei gazebo, i cittadini potranno trovare i moduli anche in tutti i Comuni italiani", fa sapere il Carroccio.
Intanto il ministro al Turismo Massimo Garavaglia ha già firmato oggi al banchetto di Piazza Argentina a Roma mentre quello allo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti firmerà domani mattina alle ore 12 a Varese in Piazza Monte Grappa, Erika Stefani ministro per le Disabilità è attesa domani per la firma al Gazebo di Portogruaro (Venezia). Il leader della Lega Matteo Salvini firmerà invece a Milano.
Coronavirus, morto nel sonno a 13 anni dopo la seconda dose di vaccino Pfizer: aperta un'indagine
Una morte giovanissima quella avvenuta a Michigan. Jacob Clynick, di soli 13 anni è deceduto nel sonno tre giorni dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer contro il coronavirus. Per questo i Centri Usa per il controllo e la prevenzione della malattia (Cdc) hanno preferito vederci chiaro e aperto un'indagine per verificare se ci possano essere delle correlazioni tra il decesso e la somministrazione del vaccino. Ad ora comunque massima cautela, perché "è prematuro individuare una causa del decesso fino a quando l'indagine non sarà completata", ha spiegato Martha Sharan dell'ufficio relazioni pubbliche del Cdc.
E ancora: "Quando un evento avverso grave, come la morte, viene segnalato al Vaccine Adverse Event Reporting System (Vaers) dopo la vaccinazione anti Covid-19, il Cdc richiede ed esamina tutte le cartelle cliniche associate al caso, compresi i certificati di morte e i rapporti autoptici. La determinazione della causa della morte viene effettuata dal funzionario certificatore che completa il certificato di morte o dal patologo che conduce l'autopsia".
Letta: «Non si può stare con Orban e Draghi». La Lega: «Da che pulpito, hai elemosinato alleanze con tutti»
Ha perso la testa. Enrico Letta non ha mandato giù l’ennesimo successo delle destre europee. Che ieri hanno firmato un documento sul futuro dell’Europa. La carta dei valori in cui denunciano la costruzione in atto di “un’Europa senza nazioni”. Un “Superstato europeo” che porterà a una crescente cessione di sovranità dei singoli Stati membri.
Letta contro le destre populiste
Il leader del Pd è in difficoltà. E ancora una volta gioca la carta dello spauracchio populista che si aggira per l’Europa. Attaccando ad alzo zero Matteo Salvini, alleato scomodo a Palazzo Chigi, colpevole di aver firmato l’appello insieme a Giorgia Meloni. “Le destre populiste e sovraniste raccontano agli italiani delle favole che non hanno alcun rapporto con la realtà”, sentenzia Letta alla conferenza programmatica del Psi.
Libertà per Nasrin
Aggiornato il 22 dicembre 2020 – Il 2 dicembre Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani, condannata a 33 anni di carcere e a 148 frustate dopo aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo, è tornata in prigione meno di un mese dopo il suo rilascio temporaneo. A confermarlo è stato suo marito Reza Khandan: “Nasrin è tornata in prigione”, ha detto.
Nasrin Sotoudeh: la storia
Nasrin Sotoudeh, la celebre avvocata per i diritti umani che ha poi assunto la difesa di Shaparak Shajarizadeh e di altre donne che avevano protestato contro l’obbligo d’indossare lo hijab, è stata arrestata il 13 giugno 2018.
Per tutto il 2018 le autorità iraniane hanno portato avanti una campagna particolarmente minacciosa contro le difensore dei diritti umani. Invece di punirle spietatamente perché rivendicano i loro diritti, le autorità dovrebbero porre fine alla discriminazione e alle violenze, radicate e dilaganti, nei confronti delle donne.
Violenze in carcere, a Roma spunta lo striscione di minacce alla polizia penitenziaria
Uno striscione contro la polizia penitenziaria + apparso questa mattina su un cavalcavia, a Roma: "52 mele marce? Abbattiamo l`albero!", è il testo che si legge accanto a un simbolo che riporta a un movimento della galassia anarchica.
Lo striscione, trapela da ambienti della polizia penitenziaria, è stato trovato su un cavalcavia di Roma e successivamente è stato rimosso. La frase è una minaccia nei confronti del corpo di polizia e fa riferimento alle sospensioni emesse a carico di 77 agenti per i pestaggi dei detenuti avvenuti il 6 aprile 2020 nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Euro2020, la Uefa va avanti con il suo regime totalitario: allo Stadio Olimpico impone le maglie da indossare
La follia delle normative dell’Uefa lascia a bocca aperta i romani. Allo Stadio Olimpico gli steward su disposizione del massimo organo calcistico continentale hanno imposto agli spettatori presenti allo stadio con la maglia della Roma, della Lazio e della Nazionale Italiana di mettere le proprie maglie al contrario. Come confermato dagli stessi steward presenti sugli spalti, nelle partite degli Europei l’Uefa consente agli spettatori di indossare la maglie delle Nazionali impegnate nell’incontro - nella fattispecie Inghilterra e Ucraina - oppure maglie di club che militano nei campionati nazionali dei due Paesi in campo. Ieri sera, era quindi consentito l’accesso sugli spalti con le maglie di Inghilterra, Ucraina e delle squadre di club inglesi e ucraine. Tutti gli altri sono stati costretti a rigirare la maglia. Libertà, questa sconosciuta: il regime dell’Uefa è totalitario.
Coronavirus, Fabrizio Gatti censurato da Fassino in Commissione: "Ecco i messaggi privati su Conte e Speranza", la verità sulla pandemia colposa
«Non hai capito, qui la parte sanitaria la gestiscono Speranza e i suoi. Non sono un commissario pieno, detto tra me e te». «Se mi sostituisco al governo questi mi ammazzano». «Non è una gestione mia. Ci sono Conte e Speranza, spero che tu lo capisca, ciao». I messaggi ce li riporta il collega dell'Espresso Fabrizio Gatti. Vanno dal 29 febbraio al 3 marzo 2020 e li ha inviati Angelo Borrelli a Piero Moscardini. Allo scoppio della pandemia Moscardini, da capo operativo ormai in pensione, era tra i consiglieri di Borrelli, allora capo della Protezione Civile di cui Moscardini è stato coordinatore di tante operazioni di soccorso: l'alluvione di Firenze del '66, i terremoti in Friuli e in Irpinia nel '76 e nell'80, quello in Umbria e nelle Marche del '97, poi all'Aquila.
«Quando ho cominciato a mostrare le chat di WhatsApp tra Borrelli e Moscardini» dice a Libero Gatti, autore del libro L'infinito errore. La storia segreta di una pandemia che si doveva evitare (La Nave di Teseo), «il presidente Fassino mi ha tolto la parola». Piero Fassino (Pd) è il presidente della Commissione Affari Esteri alla Camera dove giovedì Gatti era sta convocato "nell'ambito (così recita il documento ufficiale) dell'esame della proposta di inchiesta parlamentare per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sullo scoppio della pandemia di Sars-CoV-2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall'Oms per evitarne la propagazione".
Papa Francesco manda a processo il cardinale Becciu: Tribunale Vaticano, prima volta nella storia
Il cardinale Angelo Becciu a processo. A confermare la notizia, senza precedenti nella storia del Vaticano, è un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede: l'altissimo prelato finirà alla sbarra del Tribunale vaticano con l'accusa di peculato, abuso d’ufficio anche in concorso e subornazione, per decisione del presidente del Tribunale Vaticano Giuseppe Pignatone e su richiesta dei pm del Papa, Gian Piero Milano, Alessandro Diddi e Gianluca Perone.
La vicenda è nota e ha fatto tremare la Chiesa: 9 mesi fa monsignor Becciu è stato defenestrato da Papa Francesco dal ruolo di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e privato dei diritti connessi al cardinalato in seguito al suo coinvolgimento nelle indagini sull'acquisto del palazzo di Londra da parte della Segreteria di Stato. Il rinvio a giudizio di Becciu è un precedente storico perché Bergoglio, 12 mesi prima, aveva modificato la legge sull’ordinamento giudiziario del Vaticano consentendo al Tribunale Vaticano di poter giudicare anche i cardinali e i vescovi nelle cause penali.
Il 27 luglio è fissata la prima udienza, che vedrà in tribunale oltre a Becciu anche altri 9 imputati. "Personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell’allora Autorità di Informazione Finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale", si legge nel comunicato stampa: René Brülhart, Mauro Carlino, Enrico Crasso, Tommaso Di Ruzza, Cecilia Marogna, Raffaele Mincione, Nicola Squillace, Fabrizio Tirabassi e Gianluigi Torzi.
Roma sommersa di spazzatura putrescente, FdI: basta scaricabarile, intervenga l’esercito
Basta rimpalli tra Regione Lazio e Campidoglio sulla raccolta dei rifiuti. Di fronte alla Capitale sommersa da cumuli di immondizia Zingaretti e la Raggi non fanno che scaricare la responsabilità sull’altro. Ignorando il danno al decoro della Capitale e alla salute dei cittadini. Sulla situazione fuori controllo sono scesi in campo anche i medici della capitale chiedendo l’intervento delle Asl con l’invio di ispettori dell’Ufficio di igiene.
Rifiuti, FdI: basta con lo scaricabarile tra Raggi e Zingaretti
Fratelli d’Italia, che da mesi ha acceso i riflettori sullo scandalo rifiuti, chiede l’intervento di Palazzo Chigi. E dell’esercito. “Nonostante siano passate due settimane dalla situazione di estrema gravità in cui versa Roma. continuiamo ad assistere all’indegno balletto di responsabilità”. Così il consigliere di FdI Francesco Figliomeni. “Mentre sulle strade continuano ad esserci montagne di spazzatura putrescente, nauseabonda e infestata da animali di vario tipo. Nel giorno in cui il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma ha chiesto l’intervento delle Asl 1, 2 e 3 – aggiunge – chiediamo l’intervento immediato del governo, per il tramite del presidente Draghi, al fine di far intervenire l’esercito per far togliere i cumuli di immondizia dalle strade”.
Da Meloni, Salvini e Orban l’«Appello per il futuro dell’Ue»: dà voce a chi non sposa il pensiero unico
Azzurri in ginocchio, murale col giocatore che fa il saluto romano. “Resta in piedi, Italia”
La querelle sull’Italia in ginocchio o in piedi sconfina anche nella street art. La notte scorsa a Roma attivisti del Blocco Studentesco, il movimento scolastico di CasaPound, hanno infatti modificato il murales dell’artista Harry Greb sostituendo il giocatore azzurro inginocchiato per il Black Lives Matter con il manifesto dei Mondiali di Italia ’34.
Il murale del Blocco studentesco sostituisce quello di Harry Greb
Il manifesto rappresenta un calciatore in piedi che fa il saluto romano. Ad accompagnare l’immagine anche la scritta “resta in piedi, Italia“. “Abbiamo seguito il consiglio dell’artista – scrivono i ragazzi del Blocco Studentesco -. Chiedeva di fare la cosa giusta, no? Inginocchiarsi secondo noi non è una forma di rispetto per nessuno, meglio stare in piedi e guardarsi in faccia”.
Il dibattito dai social si allarga alla politica. Del resto era stato proprio Enrico Letta ad auspicare di vedere tutti gli azzurri in ginocchio sui campi di calcio dove si giocano gli Europei. Dal centrodestra si ribatte che si tratta di una forma di esibizionismo che non sconfigge di certo il razzismo.
Yemen, tenta il suicidio la modella arrestata dagli integralisti islamici. Colpevole di andare a una sfilata
La giovanissima modella yemenita Intissar al-Hammadi ha tentato il suicidio in prigione. La stella nascente della moda internazionale ha cercato di uccidersi nel carcere di Sana’a. Dove è detenuta dai ribelli Houthi, gli integralisti vicini all’Iran. Che obbligano le donne a un severo “codice morale“. La notizia è stata data dalle ong e dal suo avvocato.
Yemen, tenta il suicidio la modella arrestata dagli Houthi
La ragazza, appena 19enne, è stata arrestata il 20 febbraio mentre si recava a un servizio fotografico. È finita in manette con accuse di prostituzione e droga subito smentite dalla sua difesa. Che ritiene il suo lavoro di modella la vera ragione dell’arresto. La sua colpa: non rispettare l’Islam. Gli Houthi, ribelli vicini all’Iran che controllano gran parte del nord del Paese in guerra, compresa la sua capitale, non hanno commentato la notizia.
Cina, "dove hanno nascosto i missili nucleari". Washington, mondo sull'orlo della Terza guerra mondiale?
Mentre in Cina si festeggia il centenario de partito comunista, negli Stati Uniti invece sale la preoccupazione per l'arsenale missilistico che Pechino terrebbe nascosto nel deserto. A lanciare l'allarme è stato un importante centro studi americano, secondo il quale il Paese di Xi Jinping avrebbe avviato la costruzione di oltre cento silos per missili balistici intercontinentali in grado di raggiungere perfino l'America di Joe Biden. Lo rivela il James Martin Center, che è arrivato a queste conclusioni dopo aver analizzato diverse immagini satellitari.
Da Washington intanto fanno sapere che proprio tale scoperta conferma l’urgenza dell'avvio dei negoziati con la Cina sul controllo strategico degli armamenti nucleari. Stando ai due ricercatori che hanno lavorato allo studio, Jeffrey Lewis e Decker Eveleth, i silos sarebbero sparsi su oltre 1.800 chilometri quadrati nel deserto vicino a Yumen nella provincia di Gansu, a circa 2mila chilometri a ovest di Pechino. La Cina - come riporta La Stampa - avrebbe aperto i cantieri quest’anno e avrebbe portato avanti la costruzione in tempi rapidissimi.
Perché ora il coronavirus circola maggiormente tra gli immigrati
In molti negano che i migranti siano portatori del virus. Eppure i dati dicono altro
Sabato scorso sono stati sottoposti al tampone più o meno 100mila persone e solo 1.444 sono risultate positive al coronavirus. In percentuale parliamo dell’1,4%. Il giorno prima era l’1,5%. Ben poca cosa, considerando il fatto che molti vacanzieri stanno rientrando in città e hanno magari soggiornato in luoghi considerati a rischio. Forse il virus gira poco perché comunque gli italiani hanno capito le norme di sicurezza da seguire e sono ligi. Tra l’altro il 73% dei soggetti contagiati è risultato asintomatico. Se invece si parla di immigrati irregolari la situazione è ben diversa e preoccupa.
I dati che preoccupano
Secondo i dati resi noti dal Viminale, dei 6.371 tamponi fatti ai clandestini arrivati in Sicilia dal primo giugno, il 3,98% è risultato positivo. Una bella differenza, come ha fatto notare anche il quotidiano Libero. Su quasi 100mila tamponi effettuati su cittadini italiani la percentuale di contagiati era l’1,4%, mentre su soli 6.371 immigrati, poco meno del 4% è risultato positivo al coronavirus. Un dato alquanto preoccupante. Ma di questo raramente si parla. Si tende invece a sottolineare che devono essere aiutati. Senza che nessuno pensi agli italiani. E se qualche sindaco o governatore di regione prova a salvare i suoi cittadini, apriti cielo, viene attaccato.
Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, dopo che in sole 48 ore erano arrivati 600 migranti e il giorno seguente altri 500, aveva denunciato l’emergenza. Non è detto che tutti siano positivi al coronavirus, ma vi è la possibilità che anche uno solo possa infettare gli altri. E visto che alcuni di loro tentano la fuga, e spesso ci riescono, ci vuole poco a portare il virus in giro per la Penisola e a contagiare anche gli italiani. Basti pensare che nell’hotspot di Contrada Imbriacola sono stati accolti 700 migranti. Peccato però che il centro abbia una capienza ben inferiore e possa ospitarne al massimo 192. Senza considerare tutti gli sbarchi fantasma che avvengono sulle coste, decine di persone che arrivano in Italia senza essere controllati e che in pochi minuti si dileguano facendo perdere le proprie tracce.
Inquinamento, dalla Cina all'India: i cinque Paesi asiatici responsabili dell'80% dei nuovi impianti a carbone
Mentre l’Unione Europea vara misure sempre più stringenti contro le emissioni di gas serra per raggiungere gli obiettivi di produzione di energie verdi stabiliti dall’Onu e gli Stati Uniti tornano negli accordi ecologici globali dopo la parentesi trumpiana, si scopre che cinque potenze dell’oriente punteranno fortemente sugli impianti a carbone per sostenere le richieste energetiche della loro crescita economica. Che dopo la crisi del Covid tornerà a essere dirompente. Carbon Traker Initiative, think tank ecologista con sede a Londra, ha scoperto che la Cina ma anche l’India, il Giappone, l’Indonesia e il Vietnam stanno finanziando la costruzione di più di 600 nuove centrali a carbone. Le peggiori in termini di inquinamento ed emissioni di Co2. Pechino resta il principale investitore mondiale in questo settore. Al momento ha in uso centrali che danno 1.100 gigawatt ma ha intenzione di aumentare l’energia prodotta di altri 187 gigawatt. Insomma, noi puliamo l’ambiente proprio mentre l’Asia ci inquina.
Euro2020, l'Italia si gioca tutto contro il Belgio. Chiellini su Lukaku, davanti c'è Chiesa
Ancora qualche dubbio per la sfida di questa sera, il ct Roberto Mancini deciderà in extremis la formazione che scenderà in campo contro il Belgio. Nove undicesimi sono pressoché sicuri, ci sono un paio di dubbi che riguardano il centrocampo e l’attacco. Quasi certo il ritorno di Giorgio Chiellini nel cuore della difesa; sarà lui a dover prendere in consegna il centravanti avversario Romelu Lukaku. «Ho recuperato dall’infortunio - ammette Chiellini - sto bene, deciderà Mancini. Da parte mia c’è grande rispetto per Lukaku, ha fatto una stagione straordinaria all’Inter. Limitare il Belgio a Lukaku sarebbe offensivo nei confronti dei suoi compagni: sono tutti grandissimi giocatori, hanno qualità incredibili. Bisogna spegnere la tensione - ammette il capitano azzurro - sprecare meno energie nervose, potrebbe già essere un vantaggio».
Al centro della difesa italiana - a difesa della porta di Donnarumma - ci sarà anche Bonucci, mentre Di Lorenzo e Spinazzola agiranno sulle corsie esterne. Qualche dubbio a centrocampo, dove Jorginho è imprescindibile; nell’ultima sfida contro l’Austria sia Barella che Verratti non hanno convinto appieno: Mancini potrebbe tuttavia confermare entrambi dal primo minuto, tenendo pronti sia Locatelli che Pessina. L’altro dubbio significativo riguarda il tridente offensivo dove Immobile e insigne sono sicuri del posto. Chiesa insidia la titolarità di Berardi, e alla fine potrebbe spuntarla.
Migranti, la denuncia: “I grandi centri hanno favorito il contagio da coronavirus”
ROMA - Centri di accoglienza smantellati, difficoltà delle prefetture a trovare posti per migranti, strutture sempre più grandi che hanno favorito l’aumento dei contagi per coronavirus. E’ la cronaca di un fallimento annunciato quella che emerge dal rapporto “Il sistema a un bivio”, che analizza l’eredità del Decreto Sicurezza del primo Governo Conte sul sistema di accoglienza delle persone migranti in Italia lasciata nei due anni di vigore della Legge. Solo di recente, infatti, il Governo ha deciso di modificare i decreti Salvini, anche nella parte relativa all’accoglienza.
Cronaca di un fallimento annunciato
Nel frattempo, in questi mesi, le organizzazioni del terzo settore hanno spesso denunciato sia i rischi sull’intero sistema che i pericoli legati al particolare momento di emergenza sanitaria. In un monitoraggio, pubblicato su Redattore Sociale, le principali organizzazioni del Tavolo Asilo e del Tavolo Immigrazione e Salute hanno denunciato come solo il buonsenso abbia evitato l’esplosione di focolai. “ È mancata, in questi mesi, un'attenzione specifica delle istituzioni sulle strutture di accoglienza e la maggior parte degli enti gestori si è sentita isolata e disinformata - sottolinea Salvatore Geraci -. Tutti si sono attivati con buonsenso, e hanno fatto del loro meglio, mettendo in campo soluzioni buone, ma avrebbero gradito una regia da parte delle istituzioni. La risposta non può essere quella delle soluzioni fai da te”. Come spiega in dettaglio il report di Openpolis e ActionAid, infatti, molti enti gestori infatti hanno deciso di non rispondere al bando per il sistema di accoglienza prefettizio. Di conseguenza, soggetti disposti a gestire strutture ridotte a dormitori, enti con dichiarato scopo di lucro o che non hanno competenze specifiche, sono cresciuti di importanza nel sistema a discapito degli attori con capacità e a vocazione sociale.
Un’Italia spaccata in due tra Nord e Sud
Il rapporto esamina anche il diverso approccio territoriale all’accoglienza. In particolare, dall’analisi degli importi messi a bando dalle Prefetture per i vari tipi di centri di accoglienza straordinaria (unità abitative, Cas fino a 50 posti, Cas fino a 300 posti) si rileva come al centro nord e soprattutto nel nord est (59,2% delle risorse stanziate per posti in abitazioni) si sia cercato di mantenere un modello di accoglienza diffusa. Nel mezzogiorno, al contrario, la tendenza è stata quella di favorire i centri collettivi e quelli di grandi dimensioni. Non solo, non sono mancati neanche i problemi amministrativi e gestionali originati dal Decreto sicurezza e dal capitolato di gara. Per questo negli ultimi due anni 34 prefetture hanno dovuto ripetere i bandi per l’accoglienza (circa un terzo delle prefetture italiane, ma potrebbero essere molte di più quelle con problemi nell’assegnazione), 14 di queste per tre volte di seguito. Le regioni in cui il problema si presenta con maggiore frequenza sono l’Emilia-Romagna (27 ripetizioni), la Toscana (25) e la Lombardia (23).
«Il pride è un ritrovo di disadattati» Bufera sulla consigliera di Forza Italia
Il «pride» è un «ritrovo di disadattati, soggetti schizoidi, in piena crisi dissociativa» e i «ragazzini, confusi e manipolati, lungi dall’aver alcun valore politico, hanno molto di psichiatrico e qualcosa di sulfureo». E ancora: «Spettacolini che senza l’aiuto di poteri forti occidentali resterebbero fenomeni folcloristici». Parole di Antonia Parisotto, consigliera di opposizione, in quota Forza Italia, intervenuta in Consiglio comunale a Cesano Boscone, nel Milanese, per «fatto personale». La consigliera mette sotto accusa la Giunta che, per la prima volta, ha deciso di concedere il patrocinio al pride di sabato scorso, a Milano, e ha attaccato l’assessore comunale all’Integrazione e alle pari opportunità Ilaria Ravasi.
«Parole che pesano come un macigno, inaccettabili - ha ribattuto Ravasi, intervistata da LaPresse - E spero che tutta l’opposizione prenda le distanze». Parisotto «ha fatto un comizio, non era nemmeno una interrogazione. Ha attaccato il Comune per la decisione di concedere il patrocinio al Pride». Nel suo intervento, disponibile online sul canale YouTube del Consiglio comunale, Parisotto sostiene che «per l’ennesima volta nella lotta a odio e discriminazione si è ritenuto di poter impunemente dileggiare singole che appartengono a una maggioranza di italiani. Ma contro odio e discriminazione sono leciti odio e discriminazioni». Parisotto, fa sapere Ravasi, non è nuova a interventi simili. «Nel corso di un precedente Consiglio comunale - racconta - si era espressa ancora con maggiore ostilità nei confronti della decisione del nostro Comune di aderire alla rete ’Ready’». Si tratta, come spiega la stessa Ravasi, di una rete «assolutamente non ideologica» che raggruppa gli Enti locali per scambiarsi buone pratiche relative per favorire l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali, sviluppando buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni.
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