schede elettoraliDomenica è andato a votare il 53,7 per cento degli elettori sardi, l'1,5 per cento in più rispetto alla tornata del 2014. Uno stop al fenomeno dell'abbandono delle urne, anche se di fatto la metà dei sardi conferma la sfiducia nella classe politica. E resta vistoso, come in tutte le amministrative, il divario con le politiche. Resta a casa la metà degli elettori sardi, ma stavolta c'è un piccolo segnale che rappresenta una sia pur minima novità rispetto al continuo calo dell'affluenza che colpisce ormai da diversi anni ogni tipo di elezione, soprattutto quelle amministrative:

il dato finale dei votanti in Sardegna è del 53,7 per cento, un punto e mezzo in più rispetto al 52,2 delle regionali 2014.

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Confermato poi il tradizionale divario rispetto alle politiche (quando andò a votare il 65,5% dei sardi) che colpisce quasi tutte le regioni, in particolare quelle del Mezzogiorno.

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Sarà interessante vedere cosa accadrà alle europee di maggio e alle prossime regionali, in Basilicata, Piemonte, Calabria e soprattutto in Emilia Romagna dove nella precedente tornata del 2014 l'affluenza quasi si dimezzò, toccando il dato shock del 37,7 per cento in una una regione, un tempo roccaforte rossa, dove era sempre stata a livelli molo alti.

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