capture 054 09072020 151126La contestazione del figlio Leon a Matteo Salvini durante un comizio della Lega

Selvaggia Lucarelli, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, è stata deferita dal consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia al consiglio di disciplina territoriale per aver violato la Carta di Treviso che tutela i minori. Ironica la replica della Lucarelli: “La polizia lo identifica, i siti pubblicano il nome e io sono deferita. Geniale”.

Il 5 luglio, fuori al centro commerciale Portello, a Milano, Leon, il figlio di Selvaggia Lucarelli ha contestato il leader della Lega, Matteo Salvini, durante un incontro con militanti e sostenitori del partito: “Volevo ringraziarla per il suo governo molto omofobo e molto razzista. Volevo dirle che è una persona razzista. La mia è libertà d’opinione”. Due poliziotti in borghese avrebbero preteso le generalità del 15enne davanti a numerose telecamere (tra cui quella del fidanzato della Lucarelli) e ai giornalisti che hanno subito rilanciato la notizia sui vari siti, compreso quello della Lega dove sono piovuti messaggi violenti e di odio contro il ragazzo e la madre. Successivamente la Lucarelli ha scritto un articolo in merito sul portale “TPI” e a stretto giro, l’AGI ha battuto la notizia che l’ODG le contestava “di avere reso possibile l’identificazione di suo figlio minorenne a mezzo stampa, violando la Carta di Treviso”.La giornalista si è difesa via Twitter evidenziato che il suo articolo era l’ultimo di una serie di eventi che avevano portato all’identificazione del figlio: “Quindi: mio figlio dice la sua a Salvini, senza che nessuno sappia chi è. La polizia lo costringe a dire nome e cognome di fronte e telecamere e 100 persone. Alcun siti e la Lega pubblicano nome e video. Io solo DOPO spiego cosa è successo e vengo deferita dall’odg. Geniale”. Il web si è spaccato, ma sono molti i giornalisti che esprimono solidarietà alla Lucarelli e sottolineano quanto sia surreale il deferimento, tra questi Oscar Giannino che parla di “vicenda che sa di regimetto”.

 

di Giada Oricchio per www.iltempo.it