capture 073 11072020 190028Alessandro Sallusti paragona il premier Conte all'imperatore Napoleone per voler prorogare lo «stato di emergenza» proclamato all'inizio della pandemia e in vigore fino a fine mese. Per il direttore del Giornale la richiesta di Conte: è il sogno di tutti i leader: usare la democrazia per scalare il potere e poi, raggiunto l'obiettivo, sospenderla o limitarla per rimanere in vetta senza troppi problemi. Il Virus Corona, oltre ai corpi, infetta quindi anche le istituzioni". Sallusti spiega che, "oggi non ci sia nessuna urgenza: l'epidemia è sotto controllo, le Regioni hanno imparato la lezione e gestiscono autonomamente prevenzione e cura e una decretazione ordinaria appare sufficiente a fare fronte a eventuali novità che potrebbero presentarsi. Non c'è più emergenza quindi, e in più non c'è data di scadenza".Infine la stoccata finale: "Non una delle decisioni prese in questi ultimi sei mesi da Conte in forza dei suoi poteri da imperatore ha dato gli esiti sperati, o quantomeno le poche efficaci, tipo il lockdown, sarebbero state sicuramente adottate anche per via ordinaria. Non abbiamo nulla contro gli imperatori, a patto che si dimostrino capaci. Per Conte-Napoleone, più che alla campagna d'Italia, il Covid assomiglia a una Waterloo. Non dico Sant' Elena, ma Porto Cervo potrebbe essere un giusto finale di epopea", conclude nel suo editoriale sul Giornale.

 

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