capture 006 13072020 114357Beppe Grillo sul futuro di Roma c'è. Ma sulla ricandidatura di Virginia Raggi la incoraggia o la licenzia? Il fondatore del Movimento 5Stelle entra nella partita delle elezioni nella Capitale (che si terranno fra meno di un anno) e lo fa a modo suo. Sul blog del comico spunta infatti un sonetto di Franco Ferrari, tutto in dialetto romanesco, dal titolo "Virgi, Roma nun te merita" (Virginia, Roma non ti merita). Rime difficili da interpretare, che lasciano interdetti, anche per i numerosi insulti ai cittadini che se la prendono con "questa povera 'Crista'".

"Virginia prendi una valigia tuo figlio e tuo marito che ce ne andiamo da questa gente di fogna - è l'attacco - E che cavolo! Se chiama Virginia, mica è la Madonna der Divino Amore! Quella, dice, che fà li miracoli". Uno stile tutto romano, forse lontano da quelli che furono i sonetti di Trilussa, ma molto vicini a quelle rime, meglio conosciute come 'Pasquinate', che però non se la prendevano con il 'popolo' ma con i Papi e reggenti del momento. Scorrendo però i commenti sulla pagina di Grillo sono più le condivisioni (dopo un'ora 10 volte di più rispetto all'ultimo post del fondatore 5Stelle) che il dissenso per le numerose invettive ricevute.

Dal Campidoglio non si hanno dubbi: si tratta di un incoraggiamento ad andare avanti. Addirittura nel Movimento si parla di 'blindatura' della sindaca. Non è infatti un caso che Grillo faccia suo il sonetto di Ferrari mentre la cronaca romana è scandita da episodi come quelli degli atti di vandalismo sulle spiagge di Ostia, che continuano ad essere usate come discarica di vetri rotti, chiodi e siringhe. Il messaggio di Grillo quindi è 'siete sotto attacco, non mollate'. E non un modo per 'dimissionarla' come vorrebbe una parte del Movimento. O come interpreta il Pd: "Insomma, Virginia Raggi é stata scaricata da Beppe Grillo, direi definitivamente - scrive sui social Monica Cirinnà - Ed é stata scaricata nel modo peggiore: addossando alle romane e ai romani le responsabilità di un’amministrazione pavida, immobile, dannosa".

 

Andando oltre l'esercizio in rima di Ferrari, che da romano risulta meno offensivo di quello che è, resta il dato politico. Grillo appoggia la ricandidatura di Virginia Raggi e manda ai parlamentari pentastellati un chiaro messaggio: Bisogna risolvere il dilemma del terzo mandato. E sì, la sindaca romana, ha già due consiliature alle spalle e le regole del Movimento non ne permettono una terza. Vito Crimi aveva proposto una votazione sulla piattaforma Rousseau per far decidere gli iscritti se superare questo ostacolo, mentre Alessandro Di Battista - con cui la Raggi ha ottimi rapporti - aveva aperto alla deroga solo per i sindaci. Quest'ultima soluzione potrebbe infatti fare da apripista anche per i senatori e deputati (come Di Maio) che altrimenti verrebbero esclusi da una ricandidatura.

All'interno del Movimento la prima cittadina può contare sul favore di Giuseppe Conte e dello stesso Di Maio (che ha incontrato poco tempo fa alla Farnesina). Ancora non ha avuto modo di confrontarsi con Davide Casaleggio, ma la volontà di ritentare la corsa per il secondo mandato c'è e lo lascia intendere in un post di ringraziamento proprio a Ferrari: "Amo Roma con tutta me stessa: questo mi fa andare avanti insieme all'affetto di tutti voi. Gli ostacoli, i boicottaggi, gli incendi, i sabotaggi in questi anni non sono mancati. - e c'è ancora chi rema contro il cambiamento - ma noi romani siamo più forti".

Tuttavia difficile sarà conquistare anche il sostegno del Partito democratico, ma su questo la discesa in campo di Grillo - apertamente favorevole all'alleanza col Nazareno anche sul territorio - potrebbe aprire nuove strade. Nella capitale Raggi - fanno notare - gode di una forte popolarità, mentre dai dem ancora non è uscito un nome spendibile e competitivo. E' credibile comunque che si arrivi al primo turno separati ed eventualmente, in caso di ballottaggio con il centrodestra (competitor più quotato, ndr), i voti dem convergano sulla Raggi. Scenario ancora lontano per essere discusso - spiegano dal centrosinistra - "bisogna prima sciogliere il nodo delle prossime amministrative. E quelle sono a settembre...".

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