capture 003 03082020 092854Distanziamento sui treni: il caos di una giornata di follia del governo.  La mattina il ministro dei Trasporti guidato dalla Paola De Micheli, dice basta al distanziamento di un metro sui treni a lunga percorrenza. Una follia. La sera, il governo si rimangia tutto. Cos’è accaduto nel frattempo ? E’ accaduto che per tutto il pomeriggio le agenzie fornivano le reazioni  dei virologi e degli  esperti: siete matti, questo il senso delle reazioni alla decisione  dello “sciogliete le righe” sui treni. Il virus circola, dicono i medici, e le carrozze dei treni sono un veicolo pericoloso se non si prendono le dovute cautele.

Il “pasticcio” della De Micheli

Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, ha infatti subito rilevato e dichiarato la pericolosità dello stop al distanziamento, dello sciogliete le righe. Che tra l’altro ha indotto Trenitalia a riempire nuovamente i vagoni. Ma il bello è stata la reazione furibonda di Franco Locatelli, del comitato tecnico scientifico di Conte: avete fatto tutto da soli, senza consultarci: è inquietante una tale decisione, ha dichiarato. Insomma, una figuraccia del governo. Che tra l’altro paga un comitato tecnico scientifico che i suoi ministri ignorano. Follia.

 

Treni, crisi di nervi al  governo

Chi decide in questo esecutivo ormai alla frutta? Ecco che allora occorre metterci una pezza. Ce l’ha messa Speranza, il ministro della Salute. Il quale, spiega in un retroscena il Corriere della Sera, ha  telefonato alla “pasticciona” Paola De Micheli, ministro di Infrastrutture e Trasporti. Telefonata di fuoco: “Ma come avete pensato di fare una cosa del genere senza avvertirmi?”, alza la voce Speranza. La De Micheli prova a spiegargli che era il  Dpcm di Conte a  prevedere le deroghe sui treni. La De Micheli fa diffondere le linee guida del ministero giustificandosi: “il governo non ha mai autorizzato il riempimento dei treni come prima del coronavirus”. Ma Speranza non si placa.

La  De Micheli ha fatto l’offesa,  stufa di essere tirata in mezzo come accadde per il caso-Autostrade. Dunque. Avrebbe  suggerito a Speranza di firmare lui in prima persona l’ordinanza  che avrebbe fatto chiarezza sul caso dei treni. Il ministro della Salute, dopo un consulto con Conte e Cts, la divulga reintroducendo  l’obbligo di distanziamento sui treni. Una vicenda che fa cadere le braccia: al governo neanche sui parlano. Il risultato è da comiche finali.

di Adriana De Conto per www.secoloditalia.it