capture 077 07082020 110716Il Conservative Brazil Movement (Mbc) ha già raccolto più di 25mila firme che saranno consegnate al Congresso. L'obiettivo è quello di istituire una giornata mondiale contro l'influenza del magnate e della sua rete. Manifesti affissi a Brasilia

In Brasile, un movimento conservatore ha da poco promosso una petizione contro l'influenza nel Paese del finanziere George Soros e della sua rete "filantropica". La campagna promossa dal Conservative Brazil Movement (Mbc) conta già il supporto di oltre 25mila firme, che verranno ufficialmente consegnate al Congresso Nazionale, il 13 agosto. Come spiegano i promotori, l'iniziativa mira a frenare l'attività e l'influenza di George Soros, fondatore della Open Society Foundations (Osf), uno dei "principali finanziatori di cliniche abortive nel mondo".

La mobilitazione, sottolineano i referenti del Conservative Brazil Movement, ha l'obiettivo di diventare una campagna globale al fine di istituire il 12 agosto come la Giornata internazionale contro l'influenza ingombrante del magnate liberal, uno dei più importanti sponsor del Partito democratico Usa e di molte Ong progressiste in tutto il mondo. Per il movimento conservatore brasiliano, "Soros è il piú grande finanziatore della sinistra nel mondo, risponsabile di far cadere governi e rendere le nazioni instabili, con proposte che vanno dalla distruzione della cultura giudaico-cristiana, la legalizzazione dell’aborto, la teoria del gender, fino alla censura di Internet. É arrivato il momento di lottare uniti contro la personificazione del globalismo" sottolineano i promotori. Il titolo della campagna è "Non lasciare che George Soros pensi al posto tuo". Secondo il movimento conservatore brasiliano, Soros finanzia movimenti come Black Lives Matter, alimentando le divisioni razziali. "Secondo un'analisi del Washington Times, l'Open Society Foundations ha stanziato al movimento almeno 33 milioni di dollari in un anno". Recentemente, un gruppo di giovani del Conservative Brazil Movement si è incontrato a Brasilia per pubblicizzare la campagna con una serie di manifesti affissi in alcuni punti strategici della capitale.

 

L'influenza di Soros in Italia

Anche l'Italia è al centro delle attenzioni del magnate e della sua rete filantropica. Come abbiamo sottolineato di recente su questa testata, l'Asgi e il Cairo Institute for Human Rights Studies (Cihrs), associazioni sostenute e sponsorizzate rispettivamente dai magnati Soros e Rockfeller, hanno denunciato Italia, Libia e Malta dinanzi al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite per presunte "ricorrenti violazioni". Ma la la mappatura dei finanziamenti con cui, tramite la Open Society Foundations, George Soros inonda il nostro Paese di soldi per plasmarlo a sua immagine e somiglianza riguarda partiti politici, organizzazioni non governative politicizzate, onlus che favoriscono l'immigrazione e associazioni che sostengono le comunità rom. Tra il 2017 e il 2018, stando all'inchiesta pubblicata dall'agenzia Adnkronos poco meno di un anno fa, si parla di oltre otto milioni e mezzo di dollari versati nelle casse di quegli enti che si prefiggono come obiettivo la creazione di una società più aperta e accogliente.

In linea generale la Open Society Foundations spazia dai progetti per la difesa dei diritti umani all'assistenza sanitaria agli immigrati, dalle iniziative ambientaliste al monitoraggio dell'industria degli armamenti. Non deve, quindi, stupire se prima delle elezioni politiche del 2018 ha messo a dosposizione dell'Università di Urbino 25mila dollari per mappare "l'informazione politica sui media italiani". E, sempre in quella tornata elettorale, ha staccato al partito di Emma Bonino un assegno da 298.550 dollari per "promuovere un'ampia riforma delle leggi italiane sull'immigrazione attraverso iniziative che puntino a fornire aiuto agli immigrati e avanzare il loro benessere sociale".