capture 007 23092020 194526Le Regionali hanno dato un'ulteriore spinta a Giorgia Meloni che, stando ai sondaggisti, si conferma l'unica leader in grado di crescere assieme al suo partito. Eppure, se la vittoria nelle Marche del candidato di Fratelli d'Italia Francesco Acquaroli è meritevole di festeggiamenti, lo stesso non si può dire per la Toscana e la Puglia. Qui la sconfitta del centrodestra unito ha lasciato la Meloni e Salvini con l'amaro in bocca. Ma è soprattutto il leader della Lega a essere scontento per quanto accaduto nella terra di Giuseppe Conte, dove - a suo dire - è stato scelto un nome debole, quello del meloniano Raffaele Fitto.

"Se volessi partecipare a questo gioco - mette subito le mani avanti la leader di FdI in un'intervista a La Stampa - segnalerei che Fitto non ha preso meno voti delle liste della coalizione, anzi ha preso 30 mila in più. Fdi più la lista del candidato presidente hanno totalizzato oltre il 20 per cento". Poi la precisazione sul voto del 20 e 21 settembre: "Ecco, noi abbiamo fatto la nostra parte, in Puglia come in Toscana. Se fosse stato così per tutti, se fossimo tutti cresciuti, avremmo vinto nonostante tutto il clientelismo di Emiliano. A me piace fare gioco di squadra e la squadra si vede quando le cose vanno male. Quel che più mi dispiace è che qualcuno stia al gioco di chi vuole dividerci".

 

A tal proposito la Meloni rivolge una sorta di messaggio all'alleato del Carroccio sul nome del prossimo premier. "Noi abbiamo una regola non scritta ma riconosciuta da tutti - precisa raggiunta dal Messaggero - il leader del partito che prenderà più voti nella coalizione di centrodestra sarà il nostro premier. Tutti gli altri discorsi lasciano il tempo che trovano". Nulla da aggiungere, dunque. Tranne, conclude la leader, che "noi siamo particolarmente fieri della crescita di Fratelli d'Italia che continua e si consolida con un secondo presidente di Regione e dati in crescita in tutte le regioni". Più chiaro di così...

 

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