capture 113 07102020 102537Il post di Gianluca Fanti, segretario di un circolo Pd modenese, sui dl Sicurezza. Fdi: "La sinistra vuole governare senza il consenso dei cittadini"

"L'errore è stato concedere il diritto di voto" a chi pensa che gli africani vengano in Italia "per avere il wi-fi gratis". È questo il ragionamento pubblicato da Gianluca Fanti, segretario di un circolo Pd a Modena e membro della segretaria cittadina, a poche ore dal via libera del Consiglio dei ministri alla modifica dei decreti sicurezza scritti e voluti da Matteo Salvini.

Il post contiene un solo hashtag (#DecretiSicurezza) e riporta un testo dal contenuto lapidario. “L’errore - si legge - è stato concedere il diritto di voto a gente convinta che ci siano africani annoiati dal benessere della savana che a un certo punto decidono di farsi 6mila km a piedi, 8 mesi di carcere in Libia, rischiare stupri, fame e annegamento per avere il Wi-Fi gratis”. La frase sarà iperbolica (si spera). Ma riduce a barzelletta due questioni serie: la prima, quella delle migrazioni (che è un fenomeno ben più complesso di come lo descrive Fanti); la seconda, quella del principio della democrazia, secondo cui chiunque ha diritto di esprimere le proprie opinioni e votare chi gli pare e piace. Anche se ritiene di voler chiudere i porti per evitare agli stranieri di rubarci la connessione internet.

 

Alle ultime elezioni politiche, nel lontano 2018, la Lega raccolse il 17,3% dei voti ovvero 5,6 milioni di preferenze. Sulla base di quel mandato, Salvini salì al Viminale e fece approvare i due decreti Sicurezza che oggi Conte disconosce. Il via libera ai “dl propaganda” (come li chiama Zingaretti) arrivò grazie all’appoggio in Parlamento dei grillini, che oggi fanno orecchie da mercante ma che al tempo erano in prima linea contro le Ong “taxi dei migranti”. A conti fatti, dunque, quei decreti erano espressione del voto di circa 16 milioni di elettori. Ora, qualcuno di loro potrà anche essere sciocchino al punto da pensare le cose scritte dal segretario Pd. Ma l’idea che tutti siano convinti che l’immigrazione vada bloccata per non far avere il wi-fi ai migranti è offensivo, mi sia concesso, nei confronti del popolo italiano. È come prendere gli elettori contrari ai porti aperti e fare di tutta l'erba un fascio. Inoltre, gettare un’ombra sul “diritto di voto” è preoccupante: se tutti gli elettori avessero un QI non troppo elevato, dovremmo togliere loro la scheda elettorale? “Quando leggo di persone che limiterebbero il diritto di voto, un pò ho paura - fa infatti notare un utente a Fanti - Credo che sia un atteggiamento pericoloso e che possa portare alla fine della democrazia”.

Poco sotto, nei commenti, Fanti precisa il suo pensiero: "Sul fatto che l'immigrazione, problema epocale che muoverà decine di milioni di persone nei prossimi anni (se non si fa qualcosa a casa loro) vada affrontato in modo globale da tutta l'Europa sono d'accordissimo - dice - È sui metodi e modi che io e te non siamo d'accordo...". L’uscita del segretario del circolo Pd, però, provoca immediata la polemica politica. Michele Barcaiuolo, consigliere e coordinatore regionale di FdI Emilia Romagna, attacca: "Nel Pd di democratico è rimasto solo il nome. Che un dirigente di partito auspichi la negazione del diritto di voto a chi non lo pensa come loro è la dimostrazione dell'orizzonte della sinistra italiana: governare senza il consenso dei cittadini (ed in effetti è quello che fanno da 9 anni ad esclusione di un anno di governo gialloverde). Noi invece auspichiamo che chi vuole riaprire il business dell'immigrazione sulla pelle dei migranti e chi crede che l'Italia possa diventare un campo profughi accogliendo tutti indiscriminatamente, abbia diritto di votare auspicando solo che siano la minoranza".

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di  per www.ilgiornale.it