Si rivede Laura Boldrini. L'ex presidente della Camera, transumata da Sel LeU e infine nel Pd, da qualche mese pareva aver perso la voce e la visibilità che l'alto scranno di Montecitorio le avevano garantito per 5 anni. Ma la pasionaria lanciata nel mondo come portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha trovato nuovo vigore sulla scia di una scandalosa vicenda internazionale. Che siano i 18 pescatori italiani sequestrati in Libia da inizio settembre e sotto ricatto delle milizie del generale Haftar? Niente di tutto questo. La presidenta è scesa in piazza a Roma per manifestare contro la Bielorussia, chiedendo ufficialmente al premier Giuseppe Conte di disconoscere "il dittatore Lukashenko". Ce n'è abbastanza per finire sbeffeggiata in rete dai sovranisti, con cui non è mai corso buon sangue. E infatti il profilo di riferimento su Twitter Radio Savana la prende di punta, parlando di "marea umana (sei, forse sette)". 

 

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