L'esercito americano ha lanciato 59 missili Tomahawk da due cacciatorpediniere della marina degli Stati Uniti contro una base aerea siriana. L'attacco, che fa seguito al raid con armi chimiche nella provincia di Idlib che gli Usa attribuiscono all'esercito di Assad, apre, come riporta il Corriere della Sera, diversi scenari.

La linea rossa - Innanzitutto Donald Trump vuole dimostrare di essere pronto a intervenire e in questo modo vuole lanciare un monito ad Assad.

Attacco mirato - Il Pentagono parla di un'operazione selettiva e circoscritta. Ma bisogna vedere quale sarà la reazione di Assad, della Russia e della comunità internazionale.

La Russia - Gli Stati Uniti hanno definito i russi "incompetenti" o "complici" di Assad. Gli Usa hanno avvisato Mosca del rai in Siria. Bisogna vedere se la Casa Bianca riuscirà a risolvere la crisi trovando una soluzione in accordo con Vladimir Putin per esempio la spartizione della Siria.

Nord Corea e Iran - L'intervento in Siria è anche un avvertimento per Corea del Nord e Iran. Interessante che l'azione militare in Siria sia partita mentre il presidente americano ospitava a cena il suo omologo cinese.

Sostegno di Mosca - La Russia ha sempre difeso Assad ma il suo auto non è incondizionato. C'è un limite a tutto e il "sostegno a Damasco" può sempre essere interrotto.

Strategie - Trump fino a pochi giorni sembrava accarezzare la testa di Assad sostenendo che nessuno pensava di rovesciarlo e ora lo attacca. Bisogna vedere se questa strategia darà risultati.

da liberoquotidiano.it

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