capture 283 12112020 103019La suddivisione dell'Italia in zone per differenziare le misure anti Covid è giusta ma gli italiani non si fidano della raccolta dei dati su cui vengono prese le decisioni. La fotografia del sondaggio sulla seconda ondata del virus realizzato da Emg Acqua per Agorà è impietosa. Tra le slide presentate da Fabrizio Masia durante il programma condotto su Rai3 da Luisella Costamagna spunta il dato incontrovertibile: il 93% degli intervistati pensa che l'Italia è arrivata impreparata alla prova della recrudescenza della pandemia.

Il 59% del campione salva il governo sulla scelta di dividere il Paese in aree differenziate ed è d'accordo con le misure diverse per zone rosse, arancioni e gialle contro il 38 che ritiene la ripartizione sbagliata. Ma la doccia gelata per il premier Giuseppe Conte e i governatori delle regioni arriva sul cartello "Si fida dell'attuale meccanismo di raccolta dati che determina le fasce di rischio?". La risposta creerà più di un imbarazzo. Il 65% degli intervistati non si fida dei dati ufficiali. Solo il 28%, meno di uno su tre, ha fiducia nei numeri e nei parametri che fanno scattare le restrizioni mentre il 7% non risponde.

Il 46 per centro degli intervistati, inoltre, ritiene che l'unica soluzione sia il lockdown totale mentre il 26 limiterebbe le restrizioni alle regioni più colpite, il 15 alle grandi città. 

 

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