capture 308 14112020 130707Si fa sempre più ingarbugliata la transizione americana. Donald Trump continua a non riconoscere Joe Biden come vincitore delle elezioni e quindi come legittimo presidente degli Stati Uniti. Non è un anello della procedura, ma non è neppure un mero adempimento formale, un gesto di cavalleria. E questo anche perché il percorso che porta all’elezione del presidente è complesso. Il popolo, infatti, vota i Grandi Elettori, cioè i rappresentanti che in ogni Stato dovranno materialmente eleggere l’inquilino della Casa Bianca. Il conteggio dei voti va ultimato entro il prossimo 20 novembre. Nel caso di ricorsi o contestazioni, potrebbe toccare al governatore dello Stato in cui lo scrutinio è bloccato a nominare i Grandi Elettori.

È il principale consigliere economico di Trump

È uno scenario non probabile, ma che al momento non si può neanche escludere. Intanto, ed è la novità del giorno, la Casa Bianca sta procedendo «sull’ipotesi di un secondo mandato Trump» nella convinzione che il presidente abbia «vinto le elezioni». Lo ha detto Peter Navarro, principale consigliere economico Trump, ai microfoni di Fox Business. «Chiaramente – ha detto – il presidente ha vinto le elezioni. E qualsiasi congettura su ciò che farà Joe Biden a questo punto è discutibile». Le incognite sulla transizione infiammano anche il mondo del business Usa. Finora sono pochi i Ceo che si sono esposti sul duello post-elettorale tra Trump e Biden. Ma non sono rimasti inerti. Il 6 novembre, infatti, più di una ventina di manager hanno discusso online su cosa fare qualora Trump si fosse rifiutato di lasciare l’incarico.

 

Intanto Biden pensa a Hillary Clinton per l’Onu

Si sono lasciati con l’intesa di fare dichiarazioni pubbliche qualora negli Stati loro retti i repubblicani reindirizzassero i voti da Biden a Trump. «A tutti sta bene – ha detto il professor Jeffrey Sonnenfeld di Yale Management –  che il presidente abbia fatto ricorso in tribunale». Ma diverso sarebbe, ha aggiunto, se «interrompesse una transizione pacifica». Prima di decidere le loro mosse, i Ceo hanno deciso di attendere la certificazione dei voti in Georgia del 20 novembre. L’azione potrebbe includere minacce per fermare le donazioni ai comitati di azione politica o anche il trasferimento di aziende. Nel frattempo, anche Biden procede. Il Washington Post gli attribuisce l’intenzione di nominare Hillary Clinton come ambasciatrice all’Onu.

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