capture 339 16112020 104617Oggi il Veneto fa da apripista con un nuovo piano per tracciare i contagi. Ma il tampone self-service è solo l'ultima di una lunga serie di innovazioni messe in campo da Zaia

Se volete capire più a fondo il fiume di gente che nelle urne dello scorso 21 settembre ha scritto il nome di Luca Zaia sulle schede da imbucare nell'urna, non vi basterà analizzare il buon governo della Regione degli ultimi undici anni.

Se anche il popolo di sinistra si è spinto a riconfermarlo governatore è perché, da quando lo scorso febbraio è esplosa l'epidemia, il leghista non ha praticamente sbagliato una mossa. Prima c'è stato il "miracolo di Vo' Euganeo". Poi il tracciamento a tappeto dei contagi in tutto il Veneto. E ora l'implementazione dei controlli a tappeto con i test-fai-da-te. Una misura annunciata sabato pomeriggio durante il punto stampa sul coronavirus e già attiva in queste ore in tutta la regione.

Si parte con cinquemila test. Sembra poco ma non lo è. Quella che Zaia mette in campo è l'ennesima "rivoluzione" a un Sistema sanitario nazionale in difficoltà che il ministero della Salute non è riuscito a raddrizzare nonostante abbia avuto un'intera estate di "pausa" per correggere gli errori fatti durante la prima fase. Il tracciamento, ormai è sotto gli occhi di tutti, è andato a farsi benedire e il Comitato tecnico scientifico non riesce a più a star dietro ai campanelli d'allarme suonati dalle Regioni.

 

A poco a poco l'Italia si sta colorando di rosso e i tecnici del premier Giuseppe Conte non sanno più come contenere un contagio che è arrivato a macinare oltre 40mila nuovi casi ogni ventiquattr'ore. Ma mentre a Roma sembrano pietrificati dall'emergenza, in Veneto si sono dati una mossa e sono corsi a cercare una soluzione. Ai test auto-diagnostici Zaia pensava già da un po' di tempo per ottenere uno screening di massa del territorio veneto aggirando così l'intasamento delle Asl. "Quando ne avevamo parlato le prime volte, ci davano degli sprovveduti", ha rivelato sabato scorso in conferenza stampa. Ora, però, che anche il direttore aggiunto dell'Oms, Ranieri Guerra, ha dato il proprio imprimatur a questi test rivoluzionari e che presto saranno distribuiti in farmacia, probabilmente in molti inizieranno a ricredersi sulla strategia del governatore leghista.

di    per www.ilgiornale.it