capture 363 17112020 180740Il bollettino di martedì 17 novembre rilasciato dal ministero della Salute è in forte controtendenza rispetto a quelli degli scorsi giorni. In particolare è il numero dei morti a suscitare forti preoccupazioni: sono stati 731 nelle ultime 24 ore (record dal 3 aprile), a fronte dei poco più di 500 registrati ieri. Un aumento di oltre 200 unità che è davvero pesante, mentre i contagi sono tornati a schizzare oltre quota 30mila: sono 32.191 a fronte di 15.434 guariti, con quest’ultimi che però erano prevalentemente asintomatici già in isolamento domiciliare. Il vero pericolo è rappresentato dalla pressione sugli ospedali che non accenna a rallentare: la situazione epidemiologica è ancora molto grave, sono tornati a salire in maniera importante anche i ricoveri giornalieri in terapia intensiva (+120, a fronte di +538 in reparti Covid). In particolare la situazione più critica continua ad essere registrata dalla Lombardia, che alla luce dei dati attuali non ha alcuna speranza di lasciare la zona rossa tanto presto, come si era auspicato nelle ultime ore: il bollettino è infatti stato una mazzata per tutti, ma gli esperti avevano avvisato che la crescita non si era arrestata, era soltanto diventata meno lenta e il picco deve ancora arrivare. Forse lo farà la settimana prossima, poi ci si augura che la situazione inizi gradualmente a migliorare. Intanto la Lombardia ha fatto registrare 8.448 nuovi positivi, seguita da Veneto (3.124 e 100 morti, dai 22 di ieri) e Campania (3.019). 

 

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