capture 365 18112020 102138Ha detto Nicola Zingaretti, segretario del Pd: “Senza questo governo non avremmo potuto fronteggiare la pandemia: Matteo Salvini l'avrebbe gestita come Trump o Bolsonaro e non si sarebbero avuti in Europa gli straordinari risultati ottenuti”. Ha aggiunto l'eminenza grigia del partito, Goffredo Bettini all'unisono il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando: “Giuseppe Conte è un gigante rispetto a Boris Johnson, Bolsonaro e Trump. Con tutti i nostri limiti e tutti i nostri difetti abbiamo affrontato e siamo usciti meglio da questa crisi di Paesi che avevano leadership ipertrofiche, tronfie e che hanno portato quei Paesi alla catastrofe”.

Ha sostenuto Francesco Boccia, Pd, ministro degli affari regionali: “la differenza tra il modello seguito da Salvini, che è quello di Trump, Bolsonaro, Johnson, e quello che abbiamo seguito noi, cioé sanità, sanità, sanità, e soprattutto prudenza che so che non va di moda a destra. Noi del Pd del centrosinistra abbiamo messo la tutela della salute e la protezione della vita come punto fermo ciò ha consentito che l'Italia sia uno dei paesi più sicuri al mondo”.

Ha chiosato Stefano Bonaccini, Pd, governatore dell'Emilia Romagna: “Credo che il populismo abbia preso qualche botta dal Coronavirus: prima la Gran Bretagna, poi Bolsonaro, e naturalmente anche Trump... Il populismo si nutre degli applausi quotidiani, che si prendono dicendo alle persone ciò che vogliono sentirsi dire. Per farlo si raccontano anche bugie, e i risultati di negare l'esistenza del pericolo Coronavirus sono sotto gli occhi di tutti”.

 

Ieri sono morti di coronavirus 731 italiani. Da inizio pandemia abbiamo perso 46.664 nostri compatrioti. L'Italia da ieri ha superato in questa triste contabilità gli Stati Uniti di Donald Trump. Da noi ci sono stati 772 decessi ogni milione di abitanti, in Usa 752, venti di meno. Abbiamo raggiunto il Regno Unito di Boris Johnson. Siamo dietro di poco al Brasile di Bolsonaro (786 morti per milione di abitanti), ma con il ritmo dei dati di questo periodo, supereremo anche questa quota fra pochi giorni. Stringe il cuore dovere dare questa contabilità, ma la sola cosa che devono fare i governi del mondo è salvare la vita dei propri cittadini da questa terribile malattia. Chi salva più vite ha preso decisioni più efficaci. Chi non riesce a salvarne ha commesso errori che si sono trasformati in tragedia. Tutti speriamo che in ogni terapia intensiva si possa salvare chiunque sia lì, e anche che possa ricevere tutte le cure necessarie e tempestivamente ogni italiano che si ammali di coronavirus. Purtroppo però non è così. Oggi l'Italia è tornato ad essere il quinto paese del mondo per mortalità da coronavirus come fu nella prima fase, e avendo commesso errori drammatici nella preparazione alla seconda fase sta per salire sul più tetro podio che si possa immaginare.

Non è facile gestire la risposta sanitaria a una pandemia, nessuno può dire che avrebbe fatto meglio di chi c'è. E infatti non lo dice. Invece chi ha sulle spalle questa contabilità dell'orrore da mesi si loda da sé sostenendo che l'Italia è stato un paese modello per il resto del mondo e irridendo come sopra documentato la gestione di altri paesi additati come sciagurati e che alla fine invece avranno un bilancio purtroppo migliore del nostro. Non c'è stata una sola autocritica, non una “scusa” chiesta agli italiani per avere gestito così male la crisi sanitaria. Ma l'esatto contrario: petto in fuori, lodi e auto-complimenti, una montagna di bugie che crolla in un centesimo di secondo di fronte alla realtà.

Davanti agli ospedali italiani ci sono malati in attesa di un posto letto, in tuguri dei pronto soccorso barelle abbandonate con altri malati, c'è chi non riesce ad accedere alla terapia intensiva che sarebbe necessaria, e sono purtroppo piene le cronache di questi fatti. Che accade? Che spunta in tv il commissario dei commissari, l'ineffabile Domenico Arcuri, a dire che invece tutto è sotto controllo e che non c'è nessun problema. Stesso stile del premier, Giuseppe Conte e di gran parte della maggioranza che li stampella in Parlamento. Gente che sarebbe capace di dire ai familiari in lacrime dei 731 italiani che da ieri ci hanno lasciato, di sorridere perché non è vero. Loro la sanno lunga: sono tutti vivi.

di Franco Bechis per  www.iltempo.it