capture 387 19112020 123430L’urlo dei medici, la situazione sanitaria nella Campania zona rossa «è allo stremo. Ogni giorno ricevo centinaia di messaggi di colleghi. Dicono tutti la stessa cosa: non ce la facciamo più, non è vero che abbiamo ancora posti letto disponibili per pazienti Covid. Cominciamo a dover scegliere chi curare e chi no». A denunciarlo all’Adnkronos Salute è Pierino Di Silverio, componente dell’esecutivo Anaao-Assomed nazionale. «Nell’ultimo mese e mezzo si è infettato in Campania il 30% degli operatori», avverte. «Nelle prossime settimane sarà sempre peggio. E se la curva non si raffredda noi scoppiamo. Abbiamo una valanga di pazienti che necessità di cure, non tutti da terapia intensiva. Ma che restano troppo tempo in ospedale».

I medici in Campania: siamo rimasti da soli

«Nessuno vuole colpevolizzare e crocifiggere. Però stiamo soffrendo e alla fine e restiamo da soli» avverte. «Isolati con le istituzioni che decidono senza ascoltarci e i pazienti, che non sapendo contro chi protestare, iniziano a darci addosso. C’è sulla gestione dell’emergenza Covid in Campania un rimpallo di responsabilità tra la Regione e il Governo. Una deresponsabilizzazione di cui dovrebbero vergognarsi entrambi. Viene chiuso il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli dove in questo momento ci sono 4 pazienti in un reparto a bassa intensità di cura. Che se peggiorano vanno trasferiti. Intanto però si è chiuso un servizio ai cittadini che chiedono assistenza».

 

La questione dei Covid Hospital

I medici in Campania hanno chiesto di identificare i Covid Hospital, «ma anche di strutturare bene gli ospedali no-Covid. Invece sono stati disseminati ovunque Unità Covid senza però organizzare i percorsi e così molti operatori si sono infetati – evidenzia il sindacalista dei medici in Campania. «Abbiamo chiesto di implementare la medicina del territorio e dal Governo arrivano, ora dopo 8 mesi, le linee guida per la rivalutazione extraospedaliera dei pazienti. Tutto assurdo».

Troppe sono le lacune

Secondo il sindacato dei medici ospedalieri «l’unità di crisi messa in piedi dalla Campania non è in grado di rispondere all’emergenza», rivendica Di Silverio. «Ci sono solo due medici, uno è il responsabile del 118 e uno è un collega ospedaliero. Ma dove sono i medici che stanno in prima linea? Perché non ha inserito anche le parti sociali? È chiaro che c’è una lacuna di competenze nelle gestione dell’organizzazione con un effetto a domino sugli ospedali. È ora che il governatore apra gli occhi e ascolti chi sta in trincea, perché quella che combattiamo ogni giorno è una guerra contro il Covid».

di Gianluca Corrente per www.secoloditalia.it