capture 459 24112020 193437Il bollettino di lunedì 23 novembre rilasciato dal ministero della Salute sull'emergenza coronavirus in termini di vittime è sicuramente uno dei peggiori da quando è esplosa la seconda ondata. Il numero dei contagi passa decisamente in secondo piano dinanzi a quello dei morti, che oggi sono stati 853, molti in più rispetto ai 630 di ieri: è il dato più alto dallo scorso 28 marzo, quando nel pieno del lockdown fu toccata quota 889 decessi. I contagi invece sono stati 23.232 su 188.659 tamponi analizzati, sostanzialmente in linea con quelli degli scorsi giorni, anche se ormai sono uno degli indicatori meno utili per capire il reale stato della curva epidemiologica: i guariti invece sono stati 20.837, un numero massiccio che non ha inciso solo sugli isolamenti domiciliari ma anche sui reparti Covid, che hanno fatto registrare -120 ricoverati. La situazione del sistema sanitario nazionale rimane infatti molto seria, con il trend che può trarre in inganno ma che in realtà è drammatico: rispetto alla vigilia il numero di ricoveri in terapia intensiva è salito soltanto di sei unità, ma ciò significa che in rianimazione stanno morendo moltissime persone, che lasciano nel modo più drammatico il loro posto ad altri malati gravi, con l’Italia che continua a essere uno dei paesi al mondo con il più alto dato di mortalità in relazione alla popolazione.

 

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