capture 294 11012021 111147«Serve un lockdown vero, duro, veloce. E questo vale ancor di più ora che c’è da gestire una campagna di vaccinazione prima che le varianti complichino la situazione». Lo afferma Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova. In una intervista a La Stampa, si sofferma sulla campagna di vaccinazione. Presenta «a livello internazionale dei ritardi, mentre in Italia tutto procede per il meglio. Va anche detto che il governo ha scelto la via più facile, cioè partire da medici e infermieri. In altri Paesi, invece, sono state pensate altre priorità».

Crisanti: bisogna impedire la creazione di varianti

Secondo Crisanti, «concludere la campagna vaccinale entro l’anno mi pare un obiettivo realizzabile, anche se non facile. Per farcela servirà l’impegno di tutti: governo, Regioni, medici, infermieri, volontari e cittadini». Intanto, «bisogna impedire che l’alta trasmissione del virus favorisca la creazione di varianti che complicherebbero la vaccinazione». L’Italia continua con una media di 500 morti al giorno. «È una strage inutile che poteva essere evitata. Invece di spendere in banchi a rotelle e bonus vacanze bisognava potenziare il sistema territoriale».

 

«Basta messaggi contraddittori alla gente»

Ora cosa si potrebbe fare? «Portare la pandemia a un livello tracciabile con un lockdown vero e potenziare i test come non si è mai fatto. È anche la via più veloce per una vera ripresa economica. Altrimenti si proseguirà nella situazione attuale, in cui nessuno capisce cosa succede». Tutto, «in attesa della vaccinazione che se va tutto bene finirà tra un anno». Inoltre, rimarca Crisanti «basta con i messaggi contraddittori: se si dice alla gente che può andare per saldi perché non dovrebbe?».

di Franco Bianchini per www.secoloditalia.it