capture 461 21012021 104637Lasciare l’Italia dopo il pensionamento, per trasferirsi in un Paese dal clima ancora più mite dove magari il potere d’acquisto della propria pensione è più alto, non è un semplice sogno ma un progetto che molti italiani stanno realizzando. Secondo le stime dell’INPS sono infatti circa 400.000 i pensionati italiani residenti all’estero, dislocati in circa 160 paesi.

Sicuramente abbandonare il proprio Paese non è mai facile, soprattutto quando si mettono centinaia se non migliaia di chilometri tra sé stessi e i propri affetti o il posto dove si è nati e vissuti per un’intera vita.

Le motivazioni del trasferimento

Le ragioni che spingono i pensionati italiani a trasferirsi sono principalmente economiche. I pensionati scelgono principalmente i Paesi in base a queste due caratteristiche:

-Hanno un costo della vita molto basso, soprattutto nelle zone lontane dalle Capitali. Ad esempio in Bulgaria il costo della vita è del 46% più basso rispetto a quello dell’Italia, mentre il Portogallo è del 26% inferiore.

-Hanno una politica fiscale molto generosa nei confronti dei nuovi residenti. Alcuni paesi addirittura prevedono un’esenzione permanente, come la Bulgaria, mentre in Portogallo questa copre i primi dieci anni dal cambio di residenza.

 

Altra motivazione è data dalla logistica: molti pensionati non vogliono allontanarsi troppo dall’Italia, per questo scelgono mete come Cipro, Malta, la Tunisia o il Portogallo, piuttosto che la Thailandia o l’Ecuador.

Questi sono quindi i primi tre punti da prendere in considerazione quando si progetta un trasferimento all’estero. Altro dettaglio non da meno è la lingua. Lingue come lo Spagnolo, il Portoghese o il Romeno sono molto più semplici da comprendere e imparare rispetto al Thailandese o al Tunisino!

Come trasferirsi all’estero

Una volta valutata attentamente la meta verso la quale trasferirsi bisogna pensare a tutti gli adempimenti da seguire per ottenere la residenza fiscale all’estero.

Per ottenere la residenza fiscale bisogna risiedere stabilmente nel Paese prescelto per almeno 183 giorni l’anno – circa 6 mesi – e non avere quindi né domicilio né dimora in Italia per metà dell’anno.

Quindi, al fine di provare di essere fiscalmente residente all’estero, e godere così delle agevolazioni sulle tasse previste, il pensionato deve in primis presentare l’attestazione in originale della residenza fiscale rilasciata dalla competente Autorità estera e quella della cancellazione dall’anagrafe comunale italiana/iscrizione all’A.I.R.E.

Una volta compiuti questi adempimenti, bisogna valutare se trasferire la pensione all’estero o percepirla in Italia.

Come trasferire la pensione all’estero

Per richiedere il trasferimento della pensione all’estero basta compilare apposito modulo e trasmetterlo sul sito dell’INPS indicando tutti i dati relativi alla riscossione all’estero.

Per accedere al servizio è necessario essere in possesso del PIN INPS. Il modulo è reperibile seguendo il percorso: “Sezioni di riferimento” – “Servizi in linea” – “Pensionati”.

Nel modulo della domanda, il pensionato deve indicare oltre ai dati personali anche il codice Iban e BIC se il paese appartiene all’UE, ovvero le coordinate bancarie complete se fa parte di paesi extracomunitari.

Riassumendo

Per poter ottenere il trasferimento della pensione all’estero e godere degli sgravi fiscali senza incorrere nella doppia tassazione bisogna quindi portare a termine una serie di adempimenti, che qui vi riassumiamo per comodità:

Nel dettaglio, per essere residenti all’estero e non essere soggetti alla doppia tassazione, bisogna soddisfare i seguenti requisiti;

  • non essere iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno;
  • essere iscritti all’AIRE (Anagrafe italiani residenti all’estero);
  • non essere domiciliati in Italia per più della metà dell’anno;
  • vivere nel Paese estero per almeno 184 giorni l’anno.

Una volta soddisfatti questi requisiti è possibile chiedere all’INPS di percepire la pensione al lordo, che poi verrà tassata secondo il regime fiscale del Paese in cui ci si è trasferiti.

Assistenza sanitaria

Prima di concludere vorremmo ricordare una questione molto importante: è regola generale che tutti quelli che trasferiscono la residenza dall’Italia verso un altro Stato perdono il diritto all’assistenza sanitaria sia in Italia che all’estero; questo avviene automaticamente all’atto della cancellazione presso l’anagrafe comunale. Per questo prima di trasferirsi bisogna valutare attentamente il sistema sanitario del Paese di destinazione, valutando anche la possibilità di sottoscrivere una polizza sanitaria.

Come ottenere un finanziamento senza dover tornare in Italia

Chi invece fosse interessato ad ottenere liquidità per i propri progetti e si trova già all’estero non deve preoccuparsi, Dynamica Retail ha infatti realizzato il primo e unico servizio in Italia di cessione del quinto a distanza, che permette di accedere ad un finanziamento senza dover lasciare il Paese dove ci si trova.

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