capture 534 24012021 100722Deputati e senatori leghisti della Commissione Vigilanza Rai hanno convocato il direttore del Tg1 per chiarimenti sui servizi andati in onda sul Tg1

Non si placa la polemica sulla Lombardia finita in zona rossa per un errore nel calcolo di dati da parte del ministero della Salute.

La vicenda, che sta penalizzando un'intera regione, i cittadini e l'indotto economico, ha innescato una serie di polemiche a catena e ora anche la Commissione di Vigilanza Rai scende in campo. I consiglieri della Lega in commissione hanno riscontrato, infatti, una serie di infrazioni commesse dal Tg della rete ammiraglia di viale Mazzini a danno della regione Lombardia proprio sulla questione Rt e dati. 

I deputati e senatori della Lega in Commissione Vigilanza Rai (Giorgio Bergesio, Massimiliano Capitanio, Dimitri Coin, Fusco Umberto Fusco, Elena Maccanti, Alessandro Morelli e Simona Pergreffi) chiedono che il direttore del Tg1, Giuseppe Carboni, dia spiegazioni in commissione la messa in onda di alcuni servizi del Tg1 delle 20 del 23 gennaio considerati tendenziosi. "La Lega chiederà con urgenza la convocazione del direttore del Tg1 in Vigilanza - si legge in una nota ufficiale degli esponenti leghisti - gli indecenti e falsi servizi confezionati questa sera per giustificare il disastro del ministero della Sanità sulla zona rossa in Lombardia sono solo la punta dell'iceberg".

Nel mirino dei deputati e dei senatori della Lega - che compongono la Commissione Vigilanza Rai - anche la mancata messa in onda di approfondimenti e servizi adeguati su fatti di rilevanza nazionale e internazionale. Inaccettabile per la prima rete: "Dopo aver bucato i fatti di Washington e dopo non essersi accorta della crisi di governo, la Pravda del direttore Carboni oggi ha dato sfoggio di un becero giornalismo a tesi, piegato sulle menzogne del ministero della Sanità".

 

Il richiamo al direttore del Tg1 è strettamente correlato alla messa in onda di due servizi relativi al caso della Lombardia in zona rossa. I rappresentati leghisti nella nota specificano che in essi: "Non abbiamo sentito nulla sui reali motivi del passo indietro del ministro Speranza, ovvero che l'algoritmo dell'Iss non teneva conto dei dati ospedalieri, oltre ad utilizzare erroneamente il dato dei sintomi. Si è dato, infine, credito alla bugia dei dati rettificati dalla Regione, quando si è trattato invece di una integrazione richiesta da Roma alla luce del ricorso al Tar della Regione".

di  per www.ilgiornale.it