capture 083 01022021 102847Golpe in Birmania. In Myanmar l‘esercito ha preso il potere dopo aver arrestato Aung San Suu Kyi, di fatto capo del governo dopo la vittoria alle elezioni di novembre. E leader della Lega nazionale per la democrazia.

Golpe in Birmania, arrestata San Suu Kyi

Ex icona della difesa dei diritti umani, osannata dalla sinistra, San Suu Kyi è stata tra le principali artefici della repressione della minoranza musulmana.   Arrestato anche il presidente Win Myint e i vertici della Lega nazionale per la democrazia.

I militari controllano il paese. Stato d’emergenza

L’annuncio è stato dato dalla televisione militare Myawaddy. Che ha spiegato che l’esercito ha preso il controllo del Paese. Tutti i poteri sono stati trasferiti al capo delle forze armate Min Aung Hlaing. Che sarà alla guida del Paese per un anno. La presidenza ad interim sarà invece ricoperta dal generale in congedo e vice presidente Myint Swe.

Interrotte, invece, le trasmissioni della tv di Stato, mentre sono chiuse le banche. Nel Paese è stato proclamato lo stato di emergenza di un anno. Le strade della capitale Nay Pyi Taw, dove da ieri sono interrotti i collegamenti telefonici, sono piene di militari.

 

L’accusa  di brogli elettorali e frodi

I militari hanno spiegato di aver agito per riparare ai ”brogli elettorali”.  Affermano di aver identificato milioni di casi di frode. Tra cui migliaia di centenari o minori che risulterebbero tra i votanti. Lo scorso venerdì diverse ambasciate, tra cui quella Usa, e una delegazione dell’Ue  avevano sollecitato la Birmania ad “aderire a standard democratici”. Temendo il colpo di stato.

La schiacciante vittoria del partito del Premio Nobel

Alle urne il partito di Aung San Suu Kyi ha ottenuto una schiacciante vittoria. Il premio Nobel per la pace nel 1991  è stata molto criticata per la gestione della crisi musulmana. E’ la seconda vittoria del partito della Lega nazionale per la democrazia nelle elezioni elezioni generali dal 2011, quando la giunta che ha governato il Paese per mezzo secolo è stata sciolta. L’esercito, tuttavia, mantiene un potere molto importante, avendo il controllo su tre ministeri chiave (Interno, Difesa e Confini).

La condanna dell’Onu del golpe militare

Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha condannato ”con forza” il colpo di Stato militare a Myanmar e l’arresto dei suoi leader politici da parte dell’esercito, tra cui Aung San Suu Kyi.

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