capture 061 17022021 180339“Non si può salvare il paese andando al governo con la sinistra. Io penso che per salvare l’Italia bisogna liberarla dalla sinistra”. Parola di  Giorgia Meloni, ospite questa sera a Fuori dal coro su Rete 4. Alla vigilia del voto di fiducia al Senato la leader di Fratelli d’Italia ribadisce la scelta di campo. No al governo, non proprio di ‘alto profilo’ come annunciato, di Mario Draghi. Una insalata di partiti troppo distanti tra loro per offrire risposte serie e coraggiose.

Meloni: no a Draghi. Se litigano, decide la sinistra

Meloni sottolinea che, numeri alla mano, la coalizione che sostiene il premier, per quanto allargata, è a trazione Pd. “I numeri non tradiscono. In questa legislatura – dice la leader di Fratelli d’Italia ospite di Mario Giordano – i numeri ce li ha la sinistra. Quando ci saranno divergenze in questo governo, decidono a sinistra. Pd-M5S.Iv e Leu.  Fratelli d’Italia di fuori o dentro nel governo non cambia nulla. Avremo un ruolo più centrale facendo l’opposizione”.

Un ragionamento fatto in molte occasioni in questi ultimi giorni di dibattito, anche acceso, sul ruolo di Fratelli d’Italia nel nuovo scenario post-Conte. La coerenza, ‘non andremo mai al governo con la sinistra’, la necessità di modificare gli equilibri parlamentari tramite elezioni anticipate sono a monte della scelta di non sostenere l’esecutivo. Sarà un no convinto. L’ipotesi astensione, avanzata dalla Meloni in un primo tempo per compattare il centrodestra, all’indomani dell’ufficializzazione dei ministri è stata abbandonata.

 

“Se ti comporti da servo, l’Ue ti tratta da servo”

Sul capitolo Roma-Bruxelles Fratelli d’Italia non ha dubbi. “Sono i cittadini che ti accreditano, non la sinistra. Se hai un governo forte è questo ti accredita. Ma se ti presenti in Europa con il reddito di cittadinanza…”. Io – spiega ancora la Meloni – “faccio politica per difendere gli interessi italiani. Se ti comporti da servo ti trattano da servo, se da patriota allora ti trattano da patriota”.

“Arcuri andrebbe rimosso. Per risparmiare risorse”

Duro il giudizio sul super-commissario Arcuri. Che dovrebbe fare le valigie. La Meloni chiede trasparenza sugli atti del Comitato tecnico scientifico. “Spero che con l’era Draghi le cose cambino. Con Conte la pericolosità del virus era a fasi alterne. Gli italiani venivano rincorsi con i droni, gli immigrati scappavano dai centri di accoglienza da positivi. E nessuno li cercava”. “Per me Arcuri va rimosso dall’incarico – aggiunge – con una persona diversa il paese potrebbe risparmiare qualche risorsa. La storia delle primule da 400 milioni è una cosa che grida vendetta”.

 di Eugenio Battisti per  www.secoloditalia.it