capture 118 22022021 112632La virologa cinese Li-Meng Yan ha riferito durante un'intervista che il governo cinese ha creato e diffuso il nuovo coronavirus intenzionalmente. Ma le prove della sua accusa non le ha ancora rese pubbliche e la comunità scientifica non è convinta

Il governo cinese ha creato e rilasciato intenzionalmente il nuovo coronavirus. È questa la pesante accusa fatta dalla virologa cinese Li-Meng Yan durante un’intervista su Fox News, secondo cui appunto il Sars-Cov-2 sarebbe stato creato in laboratorio e avrebbe quindi un’origine artificiale. Le prove? Per ora nessuna, solo le sue parole (anche se Yan sostiene di averle). Il motivo per fidarsi di lei, ha raccontato, si basa unicamente sul fatto che ha lavorato nel laboratorio di riferimento dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e che è stata, sempre a suo dire, una dei primi scienziati al mondo a studiare il nuovo coronavirus. Alla ricercatrice sarebbe stato chiesto dal suo supervisore Leo Poon di esaminare lo strano gruppo di casi simili alla Sars provenienti dalla Cina alla fine di dicembre 2019.

“Ho lavorato nel laboratorio di riferimento dell’Oms che è il miglior laboratorio per il coronavirus al mondo, presso l’Università di Hong Kong”, racconta Yan. “Sono andata a fondo in questa indagine segreta sin dall’inizio di questa pandemia. Con la mia esperienza, posso dire che questo virus è stato creato in laboratorio e che è stato diffuso nel mondo per fare un simile danno”. Dopo le sue accuse, secondo quanto riporta Fox News, l’università di Hong Kong ha rilasciato un comunicato in cui critica fortemente la posizione della scienziata. “La dottoressa Yan non ha mai condotto alcuna ricerca sulla trasmissione da uomo a uomo del nuovo coronavirus durante il mese di dicembre 2019 e gennaio 2020, come ha invece affermato nell’intervista”. Dopo essere fuggita dalla Cina, Yan si trova attualmente in qualche località americana tenuta segreta per paura di eventuali ritorsioni.

 

Questa teoria al momento non ha alcuna evidenza scientifica ed è già abbondantemente stata messa in discussione dalla maggior parte della comunità scientifica e da uno studio pubblicato in tempi non sospetti su Nature Medicine, secondo cui esistono solide prove che il coronavirus sia il frutto della selezione naturale. Infatti, come vi avevamo raccontato, gli autori dello studio avevano confrontato i dati del genoma del Sars-Cov-2 con le sequenze di altri coronavirus, giungendo alla conclusione che “il nuovo coronavirus non è un costrutto di un laboratorio o un virus manipolato volutamente”. Come ci aveva spiegato l’immunologo italiano Antonio Lanzavecchia dell’università della Svizzera italiana, “Sars-Cov-2 rappresenta l’emergenza di un nuovo virus, probabilmente originato dai pipistrelli, che si è adattato all’essere umano per vie naturali”, ricordando inoltre che questa è già la terza volta (Sars-Cov-1 nel 2003 e il Mers nel 2012) che un coronavirus patogeno viene trasmesso all’essere umano.

Le tante domande e dubbi nei confronti dell’accusa fatta da Li-Meng Yan sono, quindi, più che lecite. Tanto per cominciare, si attendono le prove delle sue affermazioni. Sebbene l’esatta origine del nuovo coronavirus sia ancora un mistero e che quindi nessuna ipotesi sia da scartare a priori, servono richiede dati, esperimenti e risultati. Altrimenti, purtroppo, si rischia di parlare del niente.

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