capture 043 07032021 093101In passato è riuscito a far approvare il referendum contro la costruzione dei minareti in Svizzera. E per domani il Comitato di Egerkingen attende fiducioso gli svizzeri su un altro passaggio fondamentale: il referendum per vietare il burqa e il niqab negli spazi pubblici.

L’iniziativa per “il divieto di dissimulare il viso” è stata proposta dallo stesso Comitato di Egerkingen. E l’esito della consultazione è al momento incerto.

Gli ultimi sondaggi danno una lieve maggioranza di Sì. Ma il numero dei favorevoli è in netta diminuzione rispetto a rilevamenti precedenti.

La proposta anti burqa in Svizzera, sostenuta dal partito populista di destra Udc, prevede il divieto di coprirsi il viso con eccezioni per “motivi inerenti alla salute, alla sicurezza, alle condizioni climatiche e alle usanze locali“.

L’ultima eccezione si riferisce prevalentemente al Carnevale. E per quanto riguarda la salute, va ricordato che il voto si svolge mentre vige l’obbligo di coprirsi naso e bocca con la mascherina per proteggersi dal contagio del Coronavirus.

 

I sostenitori del divieto di burqa e niqab in Svizzera lo giustificano con motivazioni di sicurezza e di tutela dei diritti delle donne.

E infatti anche alcune femministe ed esponenti dell’Islam liberale, fra cui l’imam di Berna, Mustafa Memeti, si sono detti a favore.

Tutti i partiti di sinistra e di centro-destra sono contrari al divieto, che alcuni considerano islamofobo. E molti fanno notare che si tratta di una misura sostanzialmente inutile, dato che solo una trentina di donne residenti in Svizzera indossano il burqa e il niqab.

D’altra parte il governo e il Parlamento svizzero hanno raccomandato la bocciatura del quesito. E l’esecutivo si è impegnato – qualora vincessero i No – a promulgare una legge con l’obbligo di mostrare il viso nel caso sia necessario per l’identificazione.

In vigore in alcuni paesi europei, fra cui FranciaBelgio e Austria, il divieto di burqa è già stato approvato, in Svizzera, nei Cantoni del Ticino e San Gallo.

Domani in Svizzera si vota anche sulla legge proposta dal governo per regolamentare l’identità digitale e sul trattato commerciale con l’Indonesia.

www.secoloditalia.it