Legge elettorale non soL’attacco dell’ex segretario Pd: «Prodi e Pisapia dovranno riconsiderare le loro aperture». La riforma rischia di non avere i numeri al Senato. Di Maio: si scatenerà il solito mercato. Mentre Renzi accelera sulla riforma elettorale per approvarla alla Camera a inizio giugno, al Senato i numeri sono incerti. Il cosiddetto Rosatellum - un sistema metà maggioritario (303 collegi) e metà proporzionale - avrebbe bisogno del sostegno di alcuni “volenterosi" a Palazzo Madama.  Intanto oggi è arrivato l'altolà di Bersani, che su Facebook ha bocciato la nuova proposta del Pd: «Adesso che c’è il testo, nero su bianco, della proposta Pd. Temo che Prodi e Pisapia dovranno riconsiderare le loro pur cautissime aperture. Questa proposta non c’entra un bel nulla con il Mattarellum. Qui c’è una scheda sola, non due.

Qui si allude non certo alla coalizione ma piuttosto a confuse accozzaglie a fini elettorali fra forze che il giorno dopo riprendono la loro strada. Non si garantisce la governabilità, si lede la rappresentanza e si abbonda nei nominati», ha continuato Bersani. «Siamo all’ennesima e pasticciata invenzione dell’ultima ora. Se ci fosse senso di responsabilità si sentirebbe l’esigenza di presentare agli italiani ormai insofferenti un sistema che avesse già dimostrato di funzionare. Il Mattarellum davvero, oppure il tedesco, oppure il francese, oppure lo spagnolo o il portoghese o l’inglese. Qualcosa che esista insomma. Basta con le invenzioni», ha concluso.

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Critico anche Di Maio, che risponde sulla possibilità di sostegno alla proposta di legge elettorale Dem da parte dei fuorusciti M5s: «Tutto può essere: in Senato il 30% dei senatori ha cambiato casacca. Si avvierà un mercato delle vacche, ma come dimostra la storia, quando si vogliono fare delle forzature non ci riescono».

dall'articolo di lastampa.it

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