capture 011 05042021 193137Si scalda il dibattito in Vaticano sul “divieto delle Messe individuali” presso la Basilica di San Pietro. Una questione che il fronte conservatore non condivide. In primis il cardinal Robert Sarah, che ha da poco terminato il suo incarico di prefetto presso la Congregazione per il Culto divino e per la Disciplina dei sacramenti. La disposizione della segreteria di Stato che risale alla prima metà di marzo è stata chiara: all’interno della Basilica di San Petro i sacerdoti non possono celebrare la Messa come prima.

Messe a San Pietro, la questione divide il Vaticano

La decisione presa all’interno della seconda  quaresima trascorsa sotto il diktat del Covid ha costretto a rivedere il rituale delle Messe. Ma tra le alte gerarchie ecclesiastiche c’è chi non vede di buon occhio le  deroghe alle consuetudini. Il fronte degli oppositori del Papa – se così si può dire per semplificare – vede i  cardinali Raymond Leo Burke, Walter Brandmueller e Gherard Ludwig Mueller, riporta il Giornale. A loro si aggiunge il cardinal Sarah, che ha manifestato il suo pensiero in alcuni interventi pubblici.

La questione è quella di difendere una certa impostazione normativa. Nell’intervento pubblicato sul blog di Sandro Magister, il cardinale africano prende una posizione chiara: “In sintesi: quando possibile, si preferisce la celebrazione comunitaria. Ma la celebrazione individuale da parte di un sacerdote rimane opera di Cristo e della Chiesa. Il magistero non solo non la proibisce, ma la approva; e raccomanda ai sacerdoti di celebrare la Santa Messa ogni giorno. Perché da ogni Messa sgorga una grande quantità di grazie per il mondo intero”.

 

Messe a San Pietro: i porporati “conservatori” si oppongono

I porporati “conservatori” hanno chiesto pertanto al Pontefice di rivedere tale divieto. Fin’ora nessuna replica da parte del Vaticano non ha replicato. A San Pietro il divieto permane. Il cardinal Sarah in un nota   si rivolge al Santo Padre: “Supplico umilmente il Santo Padre  di disporre il ritiro delle recenti norme emanate dalla segreteria di Stato;le quali mancano tanto di giustizia quanto di amore, non corrispondono alla verità né al diritto; non facilitano ma piuttosto mettono in pericolo il decoro della celebrazione; la partecipazione devota alla messa e la libertà dei figli di Dio”.

Messa “tridentina” solo nelle grotte

Altra questione divisiva all’interno della Chiesa è  la cosiddetta messa “tridentina”, che dovrebbe essere relegata soltanto alle grotte. I “sacerdoti autorizzati” che desiderano celebrare Messe nella forma straordinaria, o Messa tradizionale in latino, possono farlo solo nella Cappella Clementina delle grotte. E  in quattro orari prestabiliti ogni mattina, anch’essi limitati a 30 minuti. Una questione sulla quale i prelati tradizionalisti sono in allarme. Le spaccature sono molte su un punto – la Messa in latino nell’antico rito – che non è proprio secondario visto che sulla “tridentina” si dibatte da anni.

 di Alberto Consoli per www.secoloditalia.it