capture 012 14042021 182414“Il governo deve risolvere i problemi non individuarli”. Questo il commento di Francesco Vaia, direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma, ospite di La 7 a L’aria che tira nel talk di approfondimento politico condotto da Myrta Merlino.

Nella puntata di mercoledì 14 aprile, si discute degli errori del governo circa i ritardi nell’approvvigionamento dei vaccini, il caos con la somministrazione delle dosi a disposizione e la conseguente incertezza delle persone verso certi vaccini. Per Vaia gli errori sono da attribuirsi al sistema delle istituzioni del Paese e lancia da subito la bordata al governo Draghi: “Abbiamo fatto tutto da soli. Abbiamo fatto gli accordi in sede Europea e non sono andati bene. Abbiamo fatto accordi con alcune case e quelle case farmaceutiche sono venute meno agli impegni concordati. Abbiamo detto che certi vaccini andavano fatti fino ai 60 anni e dopo abbiamo detto oltre i 60 anni. Io da cittadino normale sarei un po’ disorientato”. Dunque, da una parte la popolazione perplessa, composta prevalentemente da donne e contemporaneamente il problema della carenza delle dosi a disposizione, Vaia continua così: “Noi come scienza abbiamo il dovere di essere neutri e non ci dobbiamo far condizionare da interessi economici e geopolitici”.

 

Immancabile il riferimento al vaccino Sputnik V che al momento è in fase di test nell’Ospedale Spallanzani, al centro della polemica perché ancora non autorizzato alla somministrazione dagli enti regolari dei farmaci europei e italiani. “Noi stiamo facendo uno studio che mi sta dando grandi soddisfazioni, è evidente che sarà poi l’EMA e l'AIFA a dover dare il consenso sul vaccino, quello che stiamo facendo noi è dare un contributo tecnico e scientifico”. Poi sulla diatriba tra aperturisti e chiusuristi, Francesco Vaia si sbilancia esortando il governo a fare di più circa le aperture: “Spesso per partito preso, prendiamo una decisione o l’altra se a proporla è uno schieramento politico piuttosto che un altro. Il paradigma di questo Covid è non riuscire a respirare, noi dobbiamo fare esattamente il contrario: dobbiamo far respirare la società. Ho fatto anche un appello ai sindaci per riaprire i parchi e le attività all’aperto”.

L’idea del professor Vaia è quella di inserire una premialità per il comportamento virtuoso del cittadino: “Se io mi sottopongo al vaccino, faccio tanti sacrifici poi devo conquistare spazi di socialità e non restare chiuso”. Ma se i vaccini scarseggiano questa ipotesi sembra essere un’utopia, fa notare la conduttrice. Vaia ha una risposta anche per questo e punta ancora una volta il dito contro la politica: “I politici smettano di dire "abbiamo un problema". La politica deve risolvere il problema, il problema è l’approvvigionamento quindi diamo sempre più dosi alle regioni. Approfittiamo della bella stagione non per restare inerti, perché settembre è dietro l’angolo e il problema delle scuole e dei trasporti ritorna. Chi deve potenzi i trasporti per le scuole la li potenzi veramente”. Un monologo da governatore più che da scienziato, come sottolinea la Merlino, che con un lapsus lo chiama Zaia anziché Vaia.

 di Giorgia Peretti per www.iltempo.it