Flixbus lineeIl testo approvato in commissione è identico a quello della Covello, sposata con Andrea Di Donna. Che siede nel collegio sindacale della Simet, società di trasporti su gomma.  La moglie propone l’emendamento che diventa legge e favorisce anche la società nel cui collegio sindacale compaiono il marito e il cognato. Sembra esserci il Pd calabrese dietro la “norma anti-Flixbus” approvata ieri nelle pieghe della manovrina. O meglio, dietro l’emendamento passato in commissione Bilancio il 27 maggio potrebbe esserci la deputata Stefania Covello che nei giorni scorsi non ha gradito la mancata riconferma nella segreteria nazionale del Pd. Figlia dell’ex senatore Dc Franco Covello, la sua è una vita e una famiglia dedicata alla politica. Prima di essere fulminata sulla via del renzismo, infatti, nel 1997 la Covello è stata consigliere comunale di Forza Italia a Cosenza per poi passare nella Margherita.

 

Abbiamo provato invano a contattarla per farci spiegare cosa è successo con l’emendamento che prende il nome dall’azienda di autobus “low cost” che, da ottobre, rischia di chiudere perché, con la “manovrina”, le uniche società che possono ottenere la licenza per il trasporto sulle strade italiane sono quelle che possiedono autobus. Flixbus, invece, è una sorta di “Uber dei pullman”. La società tedesca è una piattaforma online in grado di gestire prenotazioni e servizi operando attraverso una cinquantina di piccole compagnie locali. Non ha autobus di proprietà e questo le preclude l’autorizzazione del ministero dei Trasporti.

È la seconda volta che il partito trasversale prova a fare un regalo alle lobby delle autolinee che, negli ultimi anni, hanno poco gradito l’avvento di Flixbus colpevole di aver rivoluzionato la mobilità nel nostro Paese abbattendo i costi per chi intende viaggiare in Italia e in Europa. Già era avvenuto con il Milleproroghe a febbraio e il copione si è ripetuto ieri alla Camera.

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