capture 059 21062021 075713I  magistrati si delegittimano da soli, altro che referendum sulla giustizia. Quindi, chiede polemicamente Maurizio Turco, esponente dei radicali e promotore dei quesiti referendari appoggiati anche dalla Lega, "cosa volete fare? Arrestare me, Salvini, tutti?". 

Fanno discutere le durissime parole di Giuseppe Santalucia, presidente dell'Anm, il sindacato delle toghe. A suo dire, i referendum sulla giustizia farebbero intendere "la volontà di chiamare il popolo a una valutazione di gradimento della magistratura, quasi a  voler formalizzare e cristallizzare i risultati dei vari sondaggi di opinione che danno in discesa l'apprezzamento della magistratura". "Credo che spetti all'Anm - ha concluso Santalucia - una ferma reazione a questo tipo di metodo".

 

Sabato pomeriggio, dal palco della sua manifestazione romana, Salvini ha ribattuto: "Parole gravissime, temono la democrazia?". Altrettanto tranchant Turco, che ribatte colpo su colpo all'Anm in una intervista al Corriere della Sera. L'Anm chiede perché il referendum ora che il governo farà la riforma, ma il ridicale fa notare che "il Movimento Cinque Stelle non la voterà. Quindi la riforma non c'è". Tra l'altro, prosegue, "si è tornati a parlare di riforma della Giustizia per una ragione: i soldi. Non vorrei che ne uscisse una giustizia sommaria". 

Sull'argomento della delegittimazione, Turco è amaro: l'Anm "si è già delegittimata da sola. E quindi cosa vuole fare: arrestare me, Salvini, tutti?". Il clima non è dei migliori: "Ho letto il libro di Palamara. Non mi pare che ci sia da stare tranquilli. Il referendum è uno strumento previsto dalla Costituzione, per questo secondo me dovrebbe intervenire il capo dello Stato". Quindi, una frase inquietante: "I timori dell'Anm li risolverà la Corte costituzionale a dicembre quando depositeremo i quesiti. A meno che non si cambi qualche virgola per vanificarli". Una manina sabotatrice?

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