capture 060 01072021 190129Il fatto non costituisce reato. Il gup di Roma ha decis0 il non luogo a procedere per Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte era stato accusato dalla Procura di Roma di aver autenticato false opere d’autore, attribuite all’artista anconetano Gino De Dominicis, scomparso nel 1998.

Opere false di De Dominicis, Sgarbi assolto

Il proscioglimento di Sgarbi è stato deciso dal gup di Roma Angela Gerardi che ha fatto cadere le accuse. Con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. Stessa sorte per l’intellattuale Duccio Trombadori. Rinviate a giudizio, invece, altre 19 persone per le quali il processo inizierà il 21 dicembre.

L’istrionico critico d’arte e politico era finito nel registro degli indagati, in quanto all’epoca dei fatti era presidente della Fondazione Archivio Gino De Dominicis. Nel corso delle indagini, nel 2018, i carabinieri Tutela Patrimonio Culturale sequestrarono oltre 250 opere ritenute contraffatte (per un controvalore di oltre 30 milioni di euro).

 

Il critico d’arte: un’inchiesta inventata

All’epoca Sgarbi reagì con la consueta rabbia alla notizia dell’indagine. L’inchiesta è una totale invenzione“, disse furibondo. I giudici gli contestarono di aver autenticato almeno 32 quadri di De Dominicis. Che sapeva essere falsi. E ancora. Di far parte di un’associazione a delinquere che realizzerebbe finti quadri dell’artista marchigiano per poi autenticarli. Accuse che Sgarbi rispedisce al mittente. Sono il frutto di un’azione assurda.  “La mia posizione precisa è che si tratta di capolavori di De Dominicis. E li autentico come mi pare. L’argomento non esiste. Un lavoro che tra l’altro ho anche fatto sconfessare dal Csm. Perché l’indagine è stata fatta in maniera grottesca su un autore che è morto nel ’98. Le cui opere quindi hanno meno di 50 anni. Non esiste il problema, nessuno falsificherebbe”.

 www.secoloditalia.it