capture 080 11072021 095703I liberali hanno riscoperto lo Stato. E non è necessariamente un bene. Anzi. Il problema è questo: per anni e anni, ci hanno detto che serviva «meno Stato e più mercato». Peccato solo che il mercato (autoregolato) badi esclusivamente al profitto, e non al bene comune. Gli italiani se ne sono dovuti accorgere durante l’emergenza sanitaria: posti insufficienti in terapia intensiva, capacità di spesa ridotta (se non azzerata), trasporti pubblici inadeguati e così via. Il bilancio è stato impietoso, confermando che la «mano invisibile» del mercato è invisibile per un unico motivo: perché, semplicemente, non esiste.

Stato patrigno

Di fronte a questo conclamato fallimento, i liberali hanno appunto riscoperto lo Stato. Peccato che ne abbiamo riscoperto solo il lato peggiore e degenerato. Non lo Stato presente, ma quello invadente. Non lo Stato padre, ma lo Stato patrigno e carceriere. In due parole, lo Stato che, quando c’è da fornire sostegno economico alle famiglie in difficoltà, si dilegua come un ladro nella notte. Salvo poi ricomparire per imporre confinamenti, coprifuoco e serrate generali. Anche quando le chiusure non servono a nulla, e anzi concorrono a peggiorare la situazione.

Il passaporto vaccinale

Chiariamoci: di fronte a un virus sconosciuto, e in mancanza di terapie adeguate, una soluzione come il lockdown poteva avere un senso. Ed effettivamente lo ha avuto nel marzo del 2020. Tuttavia, una volta che sono state trovate le contromisure, da uno Stato degno di questo nome ci saremmo aspettati più posti letto in terapia intensiva, potenziamento dei trasporti pubblici, aumento dell’assistenza medica a domicilio, aiuti concreti alle aziende che hanno dovuto sopportare mesi e mesi di chiusure. Ecco, niente di tutto questo è avvenuto. Lo Stato si è palesato solo con le multe, le mancette, le lotterie, i buoni pasto e le manganellate contro i ristoratori in protesta. L’ultima ridotta del governo è diventata la campagna vaccinale. Trattandosi di ritrovati sperimentali, è fisiologico che molti cittadini stiano valutando l’opportunità di vaccinarsi. Specialmente quando si tratta di persone giovani o di categorie a rischio. Ecco allora che i media allineati si mettono a infamare i presunti «no-vax», e il governo si fa alfiere del passaporto vaccinale (o green pass), che è ovviamente l’anticamera dell’obbligatorietà del vaccino. Di più: il generale Figliuolo…

di Simone Di Stefano  per www.ilprimatonazionale.it