capture 080 29082021 112031Un ‘post’ di Beppe Grillo è costato al Movimento 5 Stelle tra i 20 e i 30mila euro. Secondo quanto apprende l‘Adnkronos a tanto ammonterebbe, infatti, la cifra che l’Associazione Rousseau ha chiesto al M5S per le operazioni necessarie a predisporre il voto sull’organo collegiale, che il garante 5 Stelle avrebbe voluto si celebrasse sulla piattaforma di Davide Casaleggio e non su Sky Vote, il nuovo sistema di voto adottato dai pentastellati dopo l’addio al figlio di Gianroberto e la leadership assunta da Conte.

Il M5s di Conte con le casse vuote…

Per comprendere meglio la vicenda bisogna tornare alla fine di giugno, quando si consuma lo strappo tra Grillo e Conte sul nuovo statuto. In un post dal titolo “Una bozza e via” pubblicato sul suo blog lo scorso 29 giugno, il fondatore del Movimento ‘cestina’ il progetto rifondativo targato Conte e indice su Rousseau il voto per eleggere i membri del Comitato direttivo: “Ho chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla piattaforma Rousseau e lui ha accettato”, scrive Grillo nel post. Alla decisione del garante si oppone il reggente Vito Crimi, che insiste per effettuare il voto sul nuovo portale. Il resto è storia nota: dopo una lunga e faticosa mediazione, Grillo e Conte trovano l’accordo sul nuovo statuto e così nella prima settimana di agosto la base M5S approva su Sky Vote sia lo statuto sia la nomina di Conte come nuovo leader del Movimento. Ma la fattura emessa da Rousseau, relativa al (mancato) voto chiesto da Grillo, si somma alla cifra già pattuita tra 5 Stelle e Casaleggio per chiudere il contenzioso: l’entità dell’importo chiesto da Rousseau per ripianare i debiti accumulati a causa dei mancati versamenti dei parlamentari si aggira intorno ai 450mila euro ma i pentastellati sarebbero riusciti a strappare un accordo per una cifra inferiore da versare nelle casse di Via Gerolamo Morone.

 

I parlamentari grillini non versano i contributi

Stando agli ultimi dati disponibili sul Blog delle Stelle (ex house organ del M5S, ora tornato definitivamente nelle mani di Rousseau), ad oggi risultano tre bonifici partiti dall’Associazione Movimento 5 Stelle verso Rousseau per un totale di 316mila 590 euro. Il primo versamento, di 122mila euro, risale al 7 giugno; seguono altri due da 11.590 euro e da 183mila euro rispettivamente il 17 giugno e il 20 luglio.

Nel frattempo procede a rilento la campagna di finanziamento interna al M5S. “Guardando sul sito del Movimento – sintetizza un eletto grillino – si può vedere che alla fine di giugno 76 parlamentari sono in regola con i ‘nuovi’ versamenti e 176 parlamentari su 234 hanno versato qualcosa. Un terzo ha dato il dovuto, un quarto non ha dato nulla”. Il motivo? “I parlamentari aspettano le nomine della squadra che dovrà affiancare Conte alla guida dal M5S”, viene spiegato dalla stessa fonte.

L’ex presidente del Consiglio dovrebbe scegliere due o tre vice: una di questi potrebbe essere la sindaca di Torino Chiara Appendino, in scadenza di mandato. Ma il neopresidente del Movimento dovrà riempire anche altre caselle: dalla scuola di formazione al Comitato nazionale progetti, dal Comitato per i rapporti europei e internazionali a quello per i rapporti territoriali: “Sarà quella l’occasione per accontentare le varie anime del M5S e placare chi scalpita per avere un posto al sole…”. Ma all’interno del M5S si attende soprattutto l’esito delle prossime elezioni comunali: “Con un risultato troppo negativo, la leadership di Conte parte già in salita”, mette in chiaro un deputato.

 di Leo Malaspina per www.secoloditalia.it