capture 109 05092021 102835Il verso sulle labbra rosso Coca-Cola è diventato un tormentone dell'estate grazie alla canzone Mille nata dalla collaborazione tra Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro. Senza scomodare Vasco Rossi e le sue Bollicine, non è la prima volta che la bibita americana diventa protagonista di un brano musicale. Ma negli ultimi anni l'inserimento di brand commerciali nelle opere artistiche è stato regolamentato nel dettaglio e proprio in virtù della normativa sul product placement i tre cantanti sono finiti nel mirino dell'Antitrust.

Non per la canzone in sé, ma per il videoclip che l'accompagna. Tutto nasce dalla segnalazione del Codacons, arci-nemico di fedez con cui l'associazione di consumatori ha duellato a più riprese, spesso in modo feroce. "L’Antitrust ha aperto una pratica (n. DS2926) avviando le dovute attività istruttorie sul videoclip della canzone ’Mille', denunciato per pubblicità occulta alla Coca-Cola", afferma il Codacons in una nota che ribadisce, come già detto in passato, che "al centro della vicenda non c’è il testo del brano musicale che, pur rimandando più volte alla nota bevanda, rientra nella libertà di espressione artistica e non è mai stato contestato ma il videoclip della canzone che non avrebbe rispettato le disposizioni dell’Antitrust".

 

È previsto infatti che gli spettatori devono essere adeguatamente informati anche nei video musicali circa l’inserimento di marchi a scopo commerciale." Avviso che è presente nella pagina ufficiale del video di ’Mille' pubblicata su Youtube ma che sembra del tutto insufficiente, dal momento che l’Antitrust in tema di video musicali ha disposto che debba essere reso palese l’inserimento di prodotti a fini commerciali, prevedendo segnali in sovrimpressione che avvisino circa la presenza di marchi a scopo promozionale", spiega il Codacons.

Per questo, in base a quanto asserito dall'associazione, l'autorità garante della concorrenza e del mercato avrebbe puntato il proprio faro sul videoclip di Fedez (feat. Achille Lauro e Orietta Berti) aprendo "una apposta pratica volta ad accertare la violazione delle disposizioni in materia di pubblicità occulta". Sarebbe partita già una richiesta di informazioni ai soggetti interessati. "Se fosse confermata la violazione delle disposizioni vigenti in tema di consumatori, i responsabili rischiano una sanzione fino a 5 milioni di euro" scrive Codacons nella sua nota. 

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