capture 128 24092021 095458La vicenda è nota: Papa Francesco ha pubblicamente dichiarato che "qualcuno mi voleva morto". Il riferimento è ai giorni del ricovero al Policlinico Gemelli, durante i quali un gruppo di corvi avrebbe complottato in Vaticano, addirittura organizzando il successivo Conclave. Rivelazioni, quelle di Bergoglio, consegnate ai confratelli gesuiti in Slovacchia, parole poi riportate integralmente dalla Civiltà Cattolica e quindi pubblicate sull'Osservatore Romano). Rivelazioni che, ovviamente, hanno fatto e stanno facendo moltissimo rumore. 

Peccato però che ieri, mercoledì 22 settembre, Pietro Parolin, segretario di Stato in Vaticano, di fatto abbia smentito il Pontefice. Infatti ha precisato che a lui non risulta "nessun incontro segreto di prelati" che dopo l'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Francesco si sia riunito per preparare il futuro Conclave.

E, come fa notare Maria Antonietta Calabrò sull'Huffington Post, è un qualcosa di "inaudito. Cioè letteralmente “mai sentito”. Non si era ma sentito a memoria vaticana che un segretario di Stato “correggesse“ pubblicamente il Papa. Eppure anche questo è accaduto ieri, al termine di un’estate vaticana ammorbata dai veleni", sottolinea nel suo commento.

 

Parolin ha affermato: "Può essere che il Papa abbia informazioni che io non ho", per poi aggiungere che il clima all'interno delle Mura Leonine "non è teso". In molti hanno letto nelle sue parole un riferimento polemico a Francesco, come se fosse andato oltre le righe. Insomma, in Vaticano stanno accadendo fatti senza precedenti: a partire da un Papa che parla in pubblico di un complotto per ucciderlo e fino ad arrivare ad un segretario di Stato che, sempre in pubblico, smentisce il Pontefice.

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