capture 020 23102021 104557Ogni giorno che passa cresce la tensione all’interno del governo e le elezioni amministrative non hanno fatto altro che aumentare i dissidi interni. Nel Consiglio dei ministri di martedì è andata in scena una protesta nei confronti di Mario Draghi, visto che i rappresentanti dei partiti hanno dovuto approvare il Documento programmatico di bilancio “senza che ci sia stato nemmeno distribuito il testo”. Il mal di pancia è stato espresso in particolare dal Pd e dal M5S, che per bocca di Orlando e Patuanelli hanno denunciato: “Non era mai successo”.

Ma non è tutto. Come raccontato dal Corriere della Sera il Cdm è stato il palcoscenico per l’ennesimo faccia a faccia tra Draghi e Dario Franceschini. Il ministro della Cultura ha chiesto di reintrodurre i fondi per la ristrutturazione delle facciate: “Questo bonus è stato uno dei proveddimenti su cui si è caratterizzata l'azione del governo precedente. Pertanto il tema va affrontato per l'importanza che ha”. I testimoni hanno descritto il momento così: “Il confronto è diventato molto duro”. Draghi ha replicato in maniera molto seccata al ministro dem: “Ha ragione, questo provvedimento era del precedente governo. Come lo era il reddito di cittadinanza, come lo era quota cento, come lo sono adesso il taglio delle tasse, i fondi per gli ammortizzatori sociali. Le risorse però sono finite, ministro. Altrimenti il sistema salta”. 

 

Franceschini ha provato a rintuzzare il discorso: “Ma le riunioni di governo servono proprio a costruire un compromesso. Questo è il luogo dove avvengono le ricomposizioni”. “È quello che stiamo facendo”, le parole del presidente del Consigli che non vuole piegarsi alle logiche dei partiti. “Eppoi…” inizia così la frase finale di Draghi che però è rimasto incredibilmente in silenzio per qualche secondo prima di chiudere i giochi: “Eppoi basta”. Ma non è tutto. “Su tutto questo incombe poi il problema del Quirinale, perché nessuno ancora ha capito cosa intenda davvero fare Draghi. Anche se non c'è ospite internazionale che non lo esorti a proseguire nell'azione di governo” sussurra un ministro sulla delicata situazione dentro all’esecutivo.

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