capture 027 24102021 112403L’Associazione nazionale vittime delle marocchinate insorge contro la decisione di Papa Francesco di celebrare messa al cimitero di guerra francese — dove sono seppelliti soldati francesi e marocchini — a Roma il 2 novembre, nel giorno dei morti. Una mossa inaccettabile per il presidente della associazione Emiliano Ciotti, che commenta esterrefatto all’AdnKronos: «Ci sentiamo offesi da una messa in ricordo dei carnefici di 60mila stupri e omicidi che hanno colpito il nostro Paese, e non solo. La cosa che mi lascia più perplesso è che i soldati delle truppe coloniali marocchine, che agirono sotto l’impulso dell’odio francese, erano quasi tutti di religione islamica».

Spieghiamo a Bergoglio cosa sono le marocchinate

Le Marocchinate, lo ricordiamo furono episodi di stupri di massa compiuti ai danni di 60mila abitanti dell’Italia centro-meridionale, di ambo i sessi e di tutte le età (ma soprattutto di donne). Esecutori di questa bestiale barbarie furono i goumier francesi inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia, durante la campagna d’Italia della Seconda guerra mondiale (1943-1944). Questi episodi di violenza, di una ferocia inenarrabile, sfociavano spesso in esecuzioni degli abitanti delle zone sottoposte a razzia e violenza, e raggiunsero l’apice durante i giorni immediatamente successivi allo sfondamento della linea Gustav da parte degli Alleati. 

 

Mille omicidi, 60.000 donne stuprate e 180.000 violenze carnali.  Una tragedia nazionale a lungo taciuta e che tutt’oggi subisce numerosi tentativi di minimizzazione da parte della sinistra. Come, del resto, avviene regolarmente per le Foibe. Gli uomini che tentavano di opporsi furono «sodomizzati, uccisi a raffiche di mitra, evirati o impalati vivi». Alcune sfortunate subirono abusi da centinaia di soldati e morirono per i traumi fisici riportati. Alcune impazzirono. Le violenze si arrestarono solo nell’ottobre del ’44 alle porte di Firenze, quando il corpo di spedizione francese fu trasferito in Provenza.

Ciotti (Anvm): “I goumiers uccisero e torturarono anche dei preti”

Il Santo Padre conosce quello che è successo in Italia durante la Seconda guerra mondiale? Se lo sono chiesti in molti all’Associazione «e ci dispiace perché sulla questione delle marocchinate intervenne anche Pio XII, impedendo l’entrata a Roma di queste truppe, a conoscenza dei crimini di cui si erano macchiati. I goumiers hanno ucciso tra l’altro anche dei preti, don Enrico Iannone a Vallecorsa e don Alberto Terilli a Esperia». Il parroco di Esperia, che aveva cercato di trarre in salvo alcune donne, venne legato a un albero e stuprato per una notte. Morì per le lacerazioni interne riportate.

Il Papa commemori le vittime delle marocchinate

«Invitiamo il Papa a commemorare le vittime, il più piccolo appena 3 anni e il più anziano di 86, e non i carnefici». Non è tutto: «Non abbiamo mai visto bene, come associazione, nemmeno alcune lapidi che sono all’interno della chiesa dei francesi a Roma, lapidi commemorative che ricordano le “gesta eroiche” di questi soldati, e invitiamo il Papa a visitare i luoghi dove le truppe francesi hanno commesso la maggior parte dei reati. Come nella provincia di Frosinone possono essere Pontecorvo, Castro dei Volsci, Esperia, Ceccano, Vallecorsa o in quella di Latina Roccagorga, Sezze, Priverno e Prossedi». Ciotti si sente tradito dal Papa. «Se l’intento fosse stato quello di avere un atteggiamento universale, commemorando i soldati, il Papa allora avrebbe dovuto commemorare anche le vittime. Altrimenti il rischio è che si crei un corto circuito anche per i parenti di chi è stato ammazzato. Mio zio aveva 14 anni quando venne violentato e ucciso»