capture 037 02012022 155208Ieri la contabilità del Covid ha fatto segnare una totalità di positivi di oltre un milione, con un segno più sui casi soprattutto negli under 19, la fascia che è ancora in una fase di piena vaccinazione. Soltanto nell’arco di 24 ore, i nuovi contagiati sono stati 141 mila. Dunque, siamo in una fase difficile, quando si avviano a conclusione delle Feste natalizie con nuove limitazioni (basti pensare al Capodanno con le discoteche chiuse ed altre feste di piazza).

Come va, però, negli altri Paesi? Sembra verificarsi una congiuntura tale per cui non è detto che a un alto livello di restrizioni dipenda un crollo dei casi. Anzi, l’abbattimento dei casi spesso avviene in presenza di «strette» arrivate solo nelle ultime settimane, e non nel lungo periodo. Tanto che, attualmente, abbiamo un’Europa su due livelli, al Nord i casi calano, mentre nell’Europa mediterranea il trend è, purtroppo, ancora positivo. Esempio lampante è la Germania, che vede un calo protratto nell’ultima settimana-dieci giorni, per quanto ieri l’istituto Robert Koch abbia segnalato una risalita dell’incidenza. In ogni modo, il neo ministro della salute, Kerl Lauterbach ha potuto annunciare «una luce in fondo al tunnel». Il riferimento è anche ai sintomi meno gravi della variante Omicron. «È un raggio di speranza», ha affermato il ministro durante una trasmissione televisiva. Sul punto, peraltro, ha parlato anche il direttore dell’ospedale Charité di Berlino, Christian Drosten, preventivando un inverno «relativamente normale». E poi ha aggiunto: «È una buona situazione se hai un virus che non ti fa più ammalare e si trasmette facilmente, stimolando così aggiornamenti regolari all'immunità delle persone».

 

Proprio attorno ai sintomi della variante Omicron che si gioca la partita di questi giorni. In Gran Bretagna, per esempio, l’approccio del contrasto a questa nuova versione del virus, l’impostazione è sommariamente quella opponibile a un’ondata di influenza. Il ministro della salute Sajid Javid ha affermato che per quest’anno la parola chiave è la convivenza con il Covid, e le limitazioni alla libertà dovranno essere «l’ultima risorsa». E questa è un po’ la chiave utilizzata il più possibile dal governo di Boris Johnson, anche considerando che i cittadini della Gran Bretagna hanno una cultura più refrattaria alle prescrizioni. Tutto questo, nonostante il Paese conti 160 mila nuovi casi, anche se in calo rispetto ai 190 mila del giorno prima. Anche nell’Europa dell’Est, peraltro, si sono verificati dei cali di contagi. Polonia, Ucraina, Bulgaria e Romania. Paesi, peraltro, in cui la cultura vaccinale ha attechito di meno. E nel frattempo arrivano buone notizie anche dal Sudafrica, che è stato il punto di genesi della nuova variante.

La presidenza ha comunicato che «il Paese ha probabilmente superato il picco della quarta ondata», riferendo di un calo del 30% in una settimana. E poi si sono rilevate altre due circostanze: «un aumento marginale del numero dei morti», e «tassi di ospedalizzazione inferiori rispetto alle ondate precedenti», al di là del fatto che la nuova variante sia «altamente trasmissibile».

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