capture 024 01022022 101525E così il volantino Br sul sequestro di Aldo Moro è stato venduto. E per una cifra record, come riporta l’Ansa. Soprattutto se consideriamo che soltanto qualche settimana fa l’offerta maggiore si aggirava intorno ai 5.500 euro. I reperti storici possono riguardare argomenti benefici come evidentemente criminali. Ma è una riflessione complicata.

Volantino Br su sequestro Moro: venduto per 32.760 euro

Il volantino delle Br che rivendicava il sequestro Moro è stato venduto all’asta per 32.760 euro. Per meglio dire, una copia a ciclostile del documento originale con il quale le Brigate Rosse comunicarono il rapimento dello statista democristiano, successivamente all’uccisione della sua scorta in via Fani: era il 16 marzo 1978. L’articolo costituiva il lotto numero 43 di un catalogo (“Autografi & Memorabilia”)  ed è stato acquistato nel pomeriggio di ieri, durante la vendita organizzata dalla casa d’aste Bertolami Fine Arts di Roma: una messa in vendita che aveva suscitato molte polemiche.

 

Il volantino era partito dal valore di 1.500 euro, per poi crescere fino a 5 volte tanto. Nella giornata di oggi, il prezzo di partenza era 13mila euro. I tanti rilanci hanno portato alla cifra record di 32.760 euro, inclusi i diritti d’asta.Il vincitore è un collezionista privato che si è collegato al telefono, richiedendo l’anonimato.

Il feticismo per il terrore rosso

La vendita di un oggetto richiamante un fatto così sanguinoso non può che far riflettere sul feticismo spesso insito nei meandri del collezionismo. Elemento, ovviamente, di per sé ingiudicabile, visto che la storia è fatta di testimonianze positive e negative, e i reperti storici vanno visti in quanto tali. È indubbio che un oggetto successivo a una vicenda storica così delicata abbia un ruolo testimoniale evidente, a prescindere dall’ovvia critica verso un fenomeno, quello delle Br, che ha seminato il panico per almeno dieci anni nel nostro Paese.

Il volantino misura 33 cm x 22. Le righe di testo sono 80, scritte su entrambe le pagine. Un documento che fu distribuito subito dopo il rapimento di Moro, in numerose copie, destinate anche ai militanti delle Brigate Rosse. Con queste parole, iniziava la sfida allo Stato: “Giovedì 16 marzo un nucleo armato delle Brigate Rosse ha catturato e rinchiuso in un carcere del popolo Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana…”. Attualmente risultano presenti circa 41 esemplari del comunicato. Gli ispettori del ministero, nel frattempo, hanno verificato che la copia in oggetto fosse autentica.

di Stelio Fergola per www.ilprimatonazionale.it