Collettivi, pacifisti, partigiani, sindacati internazionali: ci sono un po’ tutte le anime della sinistra al corteo della Cgil partito intorno all’ora di pranzo da piazza della Repubblica e diretto a piazza del Popolo, dove sarà chiuso dal comizio del segretario generale Maurizio Landini. La manifestazione, il cui titolo è “Italia, Europa, ascoltate il lavoro”, ha avuto l’endorsement di Enrico Letta e vede, tra le altre, la presenza il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Il corteo, che è stata indetto alcune settimane fa, ha lo scopo di illustrare le richieste del sindacato al governo che verrà contro il quale, dunque, non si scaglia formalmente. Non lo stesso è avvenuto alle manifestazione dei giorni scorsi, durante le quali invece sono state anche bruciate immagini di Giorgia Meloni. Una circostanza che la leader di FdI ha commentato parlando di «paradosso».
Meloni: «La sinistra al governo manifesta contro il governo che non c’è»
«Stiamo vivendo un paradosso in cui la sinistra, attualmente al governo, scende in piazza contro “le politiche del governo Meloni” non ancora formato», ha scritto Meloni sui social. «Comprendo la voglia di protestare dopo anni di esecutivi inconcludenti che ci hanno condotto nell’attuale disastrosa situazione, ma – ha aggiunto – il nostro obiettivo sarà restituire futuro, visione e grandezza all’Italia. A breve volteremo finalmente pagina». Benché non facesse alcun riferimento al corteo della Cgil, il post della Meloni vi è stato messo in relazione, tanto da portare l’ufficio stampa di FdI a precisare che a suscitarlo erano state le «manifestazioni organizzate nei giorni scorsi». Nel frattempo, però, alcune reazioni avevano finito per estendere davvero quel paradosso di cui parlava Meloni anche all’iniziativa del sindacato.
Camusso e Orlando trascinano nel paradosso anche il corteo della Cgil
«Invece di domandarsi sul passato dovrebbe cominciare a chiedersi che risposte dare sulle questioni al centro delle richieste», è stata la replica piccata dell’ex leader della Cgil e ora senatrice Pd, Susanna Camusso. «La Cgil lo ha detto in tutte le salse, da qui oggi ribadisce e presenta la sua piattaforma», ha aggiunto Camusso. Sulla questione è intervenuto anche Andrea Orlando, che ancora di fregia del titolo di ministro del Lavoro. Meloni «non ha ascoltato la parola d’ordine di oggi della Cgil, del sindacato, che chiede di proseguire con un metodo basato su confronto e dialogo sociale, come avviene nelle democrazie», ha detto Orlando.