Film, fiction, telegiornali, finanche telecronache sportive: tutto in inglese. Nel 2018, la Rai distribuirà nel mondo un canale che racconterà il nostro Paese agli stranieri, 24 ore al giorno e interamente in lingua inglese. Il nuovo Contratto di Servizio, la raccolta degli impegni che la tv di Stato prende con gli italiani a fronte del pagamento del canone, prevede anche un sostegno ai produttori indipendenti di programmi. Viale Mazzini dovrà comprare trasmissioni originali per ideazione, da piccoli produttori indipendenti, per almeno 2 milioni nel 2018; per almeno 3 dal 2019. E la spesa aumenterà ancora a ogni successiva stagione televisiva.

 

Il Contratto affronta poi il nodo di Sky, ai cui abbonati ancora oggi viene negata la visione di alcuni programmi della Rai, oscurati. In nome della neutralità tecnologica, la televisione di Stato “dovrà” offrire tutte le sue trasmissioni anche agli editori del satellite, anche alle pay-tv. Nello stesso tempo, sarà suo diritto chiedere che Sky paghi dei soldi per la trasmissione dei canali del servizio pubblico, dopo una trattativa economica “equa e non discriminatoria”.

A proposito di segnale televisivo, Viale Mazzini va incontro a un importante sfida tecnologica. Entro il 2022, dovrà liberare le frequenze della sua rete migliore, cioè i “binari” dell’etere lungo i quali corrono anche i programmi di RaiUno, RaiDue, RaiNews24. Queste sue frequenze, tutte della banda 700, dovranno essere cedute alle aziende di Internet e della telefonia perché c'è lo chiede l’Europa. La tv pubblica dunque sposterà il suo segnale lungo altre frequenze che oggi ospitano sia RaiTre sia alcune emittenti private locali.

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dall'articolo di per repubblica.it

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