rosatellum bis chi vince da neXt QuotidianoLa domanda, prima o poi, spunta sempre quando si tratta di cambiare le regole del gioco, vale per l’introduzione della Var in Serie A e per le norme della competizione elettorale: chi ci guadagna? Ecco i due sistemi a confronto. Da un lato il Rosatellum, approvato oggi in via definitiva e avversato da sinistra e 5 Stelle. I grillini avrebbero preferito andare al voto con la legge in vigore fino a oggi, l’Italicum corretto dalla sentenza della Corte costituzionale. Eppure proprio i 5 Stelle sarebbero il primo partito alla Camera con il Rosatellum, sistema contro cui sono scesi in piazza, che darebbe loro qualche deputato in più. I dem sarebbero avvantaggiati, al contrario, dall’Italicum corretto. Perché con questa legge — nella simulazione elaborata da Ipsos, che ha applicato ai sondaggi sulle intenzioni di voto le due leggi elettorali per la Camera — il Pd sarebbe in testa, a quota 178, tre seggi sopra il Movimento.

 

Ma essere il primo partito, in questo caso, conta fino a un certo punto. Perché in vantaggio, con entrambi i sistemi, è la coalizione di centrodestra (con Forza Italia lievemente sopra la Lega). Ben sopra il centrosinistra, dove i centristi dell’area di Angelino Alfano potrebbero però trarre beneficio da un’alleanza con il Pd, sul modello del voto siciliano, e superare, secondo i sondaggi Ipsos, lo sbarramento del 3%. Il M5S si scopre, a sorpresa, il partito più forte nei collegi uninominali, dove passa il candidato che ottiene più voti: i 5 Stelle ne spunterebbero 70 (sui 231 del Rosatellum), 12 sopra il Pd. Sicilia e Puglia sarebbero le roccaforti grilline. Il centrodestra, nel complesso, ne otterrebbe 103, facendo man bassa di collegi in Lombardia, Piemonte e Veneto. In ogni caso a guadagnarci non sarebbe la governabilità: nessuno dei tre poli, nello scenario, raggiunge la maggioranza, a quota 316, soglia lontana anche per le larghe intese.

articolo di Renato Benedetto per corriere.it

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