È morto stamattina al Policlinico Gemelli di Roma Ferdinando Imposimato. Era nato a Maddaloni (Caserta) il 9 aprile 1936. Magistrato, fu giudice istruttore di alcuni tra i più importanti processi di terrorismo, come quello per il caso Moro e quello per l’attentato al Papa. Nel 1987 venne eletto al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci, nel 1992 fu eletto Camera e poi nel 1994 nuovamente al Senato. Nel 2013 il Movimento Cinquestelle lo aveva indicato, assieme ad altri nomi, per l’elezione a Presidente della Repubblica. Nella sua carriera di magistrato si era occupato anche di criminalità organizzata, impegno pagato a caro prezzo: nel 1983 suo fratello era stato ucciso per una vendetta trasversale dalla camorra.

 

Imposimato era stato autore anche di numerosi libri sul terrorismo e sulle stragi. In particolare era convinto che esistesse un legame su tutta una serie di delitti politici avvenuti in Italia, a partire dalla strage di Portella della Ginestra per arrivare agli omicidi di Falcone e Borsellino; il giudice aveva puntato il dito sul ruolo ricoperto dai servizi segreti stranieri ma le sue tesi (ad esempio quella sul ruolo degli Usa nel rapimento di Moro) non avevano trovato riscontro. Su diversi casi si era fatto portavoce di «verità alternative»: ad esempio aveva dichiarato che il governo degli Stati Uniti sarebbe stato a conoscenza in anticipo della strage delle Torri Gemelle ma non avrebbe fatto nulla per impedirla; aveva denunciato anche un presunto ruolo del gruppo Bilderberg nella strategia della tensione italiana, in particolare quello di mandante degli attentati. 

dall'articolo di Claudio Del Frate  per corriere.it 

 

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