Dopo lo svuotacarceri di Orlando, la Corte alza a 4 anni la soglia delle pene che evitano il carcere. Il signor A.S. è uno spacciatore di droga, esponente di una categoria abietta che campa vendendo morte. È stato condannato dal tribunale di Lecce a tre anni e undici mesi di carcere, ma non vedrà mai una cella. Per salvarlo dalla galera si è mobilitata addirittura la Corte Costituzionale, con una sentenza depositata ieri: che insieme al pusher salva miglia di criminali, garantendo loro di poter accedere alle cosiddette «misure alternative» senza espiare un solo giorno di pena.

 

Grazie alla sentenza, per chiunque abbia una pena definitiva da scontare fino a quattro anni non potrà più venire disposta l'esecuzione della condanna, per dargli modo di richiedere la sospensione e di aspettare a piede libero i tempi (in genere assai lunghi) delle decisioni del tribunale di sorveglianza. Il tetto finora era di tre anni. Alzando l'asticella, si portano nell'elenco degli inarrestabili anche i responsabili di crimini gravi: non solo gli spacciatori ma anche strozzini, ricattatori, e l'intero mondo dei reati predatori, rapine in casa comprese. In pratica, la Consulta (e non è la prima volta) si sostituisce al Parlamento, di cui peraltro bacchetta la lentezza nel legiferare su questo tema.

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dall'articolo di  per ilgiornale.it 

 

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