Doveva allargare, evitare la “provocazione per gli elettori di sinistra” di promuovere Maria Elena Boschi a sottosegretaria, allargare invece di circondarsi di “poche persone”. E poi, dopo aver governato con Denis Verdini, parlare di caminetti e inciuci. L’ultima spallata di Beppe Sala a Matteo Renzi è una lunga disamina degli errori dell’ex segretario del Partito Democratico. Che comunque aggiunge: “Non ha sbagliato solo lui, abbiamo sbagliato tutti”.
Affondo del sindaco di Milano contro l'ex segretario: "Doveva allargare e invece si è circondato di poche persone". Pur confermando che almeno fino al 2021 non si candiderà alla guida del partito, l'ex manager di Expo tratteggia il futuro del Pd e affonda l'ultimo anno e mezzo di renzismo. Storia di un rapporto consumatosi in poco tempo, dall'Esposizione universale al consiglio di "saltare un giro", inascoltato da Renzi: "La sua conferenza stampa post voto - sentenzia - è stato il punto più basso".
Doveva allargare, evitare la “provocazione per gli elettori di sinistra” di promuovere Maria Elena Boschi a sottosegretaria, allargare invece di circondarsi di “poche persone”. E poi, dopo aver governato con Denis Verdini, parlare di caminetti e inciuci. L’ultima spallata di Beppe Sala a Matteo Renzi è una lunga disamina degli errori dell’ex segretario del Partito Democratico. Non ha mai risparmiato critiche e appunti, il sindaco di Milano. E nella costruzione di un profilo sempre più nazionale che, giura, non lo porterà a candidarsi alla guida del Pd perché “il mio presente si chiama Milano e durerà fino al 2021, poi vedremo”, Sala ripercorre l’ultimo anno e mezzo dell’ex presidente del Consiglio. Dal post-referendum al tentativo di dimissioni posdatate.
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dall'articolo di F. Q. per ilfattoquotidiano.it